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Mainieri e Zunino, un po' d'Italia nell'NCAA

Dopo la disputa dei tornei delle varie Conference che hanno riservato alcune sorprese, prima fra tutte le 3 sconfitte consecutive dei Longhorns della Texas University (tra le favorite per il titolo), il Comitato Universitario Statunitense, composto anche da ex-allenatori, ha reso noto – non senza polemiche – i nomi delle 64 squadre che prenderanno parte alla fase finale del torneo NCAA 2010 che avrà il suo momento culminante quando le migliori 8 compagini si contenderanno le College World Series a partire dal 19 giugno prossimo.
Ma c'è anche un po' d'Italia in questa parte finale di stagione. Ad esempio, i vincitori del titolo 2009 della Louisiana State University sono guidati da Paul Mainieri, figlio del leggendario ed "Hall of Famer coach" Demie Mainieri che ha allenato per 30 anni ed ottenuto più di 1.000 vittorie con il Miami Dade Community College, oltre ad aver fatto parte nei primissimi anni '80 dello staff tecnico del Nettuno Baseball. A Baton Rouge, sede dell'Università di Louisiana State, è stato un campionato particolare con un periodo tra fine Aprile e metà Maggio di forte difficoltà e le molte critiche piovute non hanno comunque scalfito coach Mainieri. Era consapevole Paul Mainieri, da quando ha accettato l'incarico nel 2006, del fatto che guidare le "Tigri" della Louisiana sia "il lavoro con più pressione negli interi Stati Uniti a livello di baseball universitario", citando le parole di Ron Maestri, suo ex-allenatore alla New Orleans University ed attuale Direttore Esecutivo degli Zephyrs (team di Triplo A dell'organizzazione dei Florida Marlins).
Il Torneo NCAA 2010 inizierà questo weekend con la disputa di 16 concentramenti (Regionals) da 4 squadre ciascuno, le cui vincitrici si affronteranno fra loro in 8 Super Regional (mini serie al meglio delle 3 partite) che determineranno le partecipanti alle College World Series. Dando un'occhiata al tabellone completo del torneo, salta subito all'occhio come le due Conference, la Southeastern e la Atlantic Coast, da anni ai vertici nel Baseball NCAA, siano state raggiunte come numero di squadre ammesse dalla Pacific 10 con 8 ciascuna, grazie in particolare al ritorno fra le protagoniste di Ucla e all'esplosione di Oregon.
Oltre alle solite note "potenze" del baseball universitario americano come Arizona State, Texas, Miami, Florida State, Louisiana State e al fianco della rivelazione dello scorso anno Virginia, ci piace sottolineare la stagione al di sopra delle aspettative di Virginia Tech, Washington State,Texas A&M , Connecticut ma soprattutto di Vanderbilt e Florida, sospinte entrambe nei loro successi da una forte componente di origine italiana. Per i primi citiamo con orgoglio e piacere il terza base Jason Esposito e i due ricevitori Curt Casali ed Andrew Giobbi, per gli altri l'interbase Nolan Fontana e il ricevitore Mike Zunino: quest'ultimo risveglierà tanti ricordi nella memoria dei tifosi bolognesi, perchè figlio di Greg Zunino, ex-giocatore della Fortitudo Bologna nel 1983 e 1985, anno in cui contribuì alla conquista della Coppa dei Campioni ed ora scout per i Cincinnati Reds.
Per chiudere ricordiamo come, tra le qualificate al torneo NCAA 2010, ci sia anche la squadra dell'Università di Florida International tra le cui fila gioca il terza base/interbase Garrett Wittels, oramai famoso perché con 54 partite consecutive con almeno una valida è a -4 dal record assoluto a livello di prima divisione NCAA detenuto dall' ex-Major League Robin Ventura che potrebbe raggiungere e superare nel corso del torneo.

Andrea Palmia

Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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