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Omaha pronta al via per le College World Series

C'è grande attesa nel weekend per l'avvio delle College World Series 2010. Otto squadre ai nastri di partenza con l'assenza, a sorpresa, delle due finaliste dello scorso anno, Texas e Louisiana State University, eliminate nelle fasi precedenti del Torneo NCAA. Favoriti dai pronostici della vigilia sono quest'anno Arizona State e Florida State ma attenzione fra le altre a UCLA che ritorna per la prima volta dal 1997 a livello di College World Series, anno in cui annoverava tra le sue fila i Major Leaguer Troy Glaus ed Eric Byrnes, ma soprattutto un "certo" Jack Santora, colonna portante dell'infield della Telemarket Rimini e della Nazionale italiana.
La città di Omaha, nel Nebraska, con il Rosenblatt Stadium e le College World Series, un connubio straordinario per le migliaia di appassionati americani di baseball universitario. Una relazione che non ha eguali nell'intero panorama sportivo a stelle e strisce. Un "matrimonio" che festeggia quest'anno il suo sessantesimo anniversario e che è destinato a continuare, anche se dal 2011 cambierà ci si trasferirà nel nuovo TD Ameritrade Park, stadio costato 128 milioni di dollari che avrà una capienza di 24.000 spettatori. La costruzione di un nuovo impianto per la manifestazione si è reso necessario per restare al passo con i tempi e per ottenere la promessa da parte della NCAA di mantenere le College World Series ad Omaha con un contratto di 25 anni che assicura virtualmente che l'evento finale non lascerà mai la cittadina del Nebraska che è diventata una sorta di "Santo Graal" per i giocatori di baseball universitari americani.
Le 8 sfidanti alla fase finale del campionato si affronteranno col tradizionale sistema della "doppia eliminazione" (in pratica non vi è eliminazione diretta ma alla seconda sconfitta) e sono state divise in due raggruppamenti da 4 squadre ciascuno: le vincenti di entrambi si scontreranno nella finale vera e propria al meglio delle 3 partite fra il 28 e il 30 giugno prossimi per aggiudicarsi il titolo nazionale.
Su un lato del tabellone, guardando in dettaglio, due accoppiamenti molto equilibrati. Texas Christian se la vedrà contro Florida State: i primi hanno eliminato a sorpresa Texas (finalista lo scorso anno e favoritissima per il 2010) e i secondi hanno raggiunto le College World Series dopo tre partite combattutissime con Vanderbilt, la squadra dei "paisà" Jason Esposito, Curt Casali ed Andrew Giobbi. L'altra sfida di questo "bracket" vedrà tra i sicuri protagonisti il ricevitore Mike Zunino (figlio di Greg, ex-Fortitudo Bologna anni '80) che guiderà da dietro il piatto i suoi Florida Gators ("Alligatori") contro gli "Orsi " californiani di UCLA alla ricerca del primo titolo NCAA e per i quali, siamo certi, farà il tifo come detto Santora, interno dei Pirati e dell'Italia, ex-giocatore dell'Università con sede a Los Angeles. Nell'altro raggruppamento, il primo scontro sarà fra Oklahoma e South Carolina (con la seconda favorita), mentre la testa di serie numero uno Arizona State chiuderà il primo turno di partite affrontando le " Tigri" di Clemson.
Saranno una decina di giorni di festa e celebrazione del "College baseball" americano con tantissimi eventi organizzati prima e dopo le partite ad Omaha e nei pressi del Rosenblatt Stadium, per l'ultima volta centro d'attenzione di migliaia di appassionati statunitensi e di moltissimi scouts della Major League. Anche in Italia si potranno seguire le College World Series attraverso il canale ESPN America del bouquet SKY.

Andrea Palmia

Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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