Ha fatto cantare la sua mazza. Ha fatto danzare i suoi piedi. Brusche "legnate" dal box di battuta. E corse vertiginose sulle basi. Carlos Duran, il venezuelano del San Marino, s'è guadagnato i riflettori nella prima parte della stagione dei diamanti. Ha vinto la Tripla Corona (impresa che non riusciva a nessuno da… una vita, bisogna andare indietro di 19 anni ai tempi del mitico Roberto Bianchi) per essere stato primo in average (349), punti battuti a casa (39) e fuoricampo (6). Appunto le tre voci statistiche che determinano la Tripla Corona. Dominatore, e non solo lì. Carlos ha primeggiato quasi ovunque, risultando l'attaccante "numero uno" della regular season. Primo anche per produzione di battute valide (61), primo per punti segnati (37), primo inoltre per totale basi (104). Senza dimenticare la coordinazione, l'armonia, la progressione della sua corsa sulle basi. Talmente veloce da poter trasformare un singolo in un doppio, oppure – sulla battuta di un compagno di squadra – piombare a casabase dalla seconda quando la maggior parte dei giocatori si fermerebbe in terza…
Non gli basta. Non gli basta l'aver vinto la Tripla Corona, anche se si stratta di una performance destinata alla storia.
Carlos Duran vuole di più. E' adesso che viene il bello. La Italian Baseball League entra nel vivo. Da stasera si fa terribilmente sul serio. Comincia la post-season. Prende il via il round robin, vale a dire il girone di semifinale.
Il mancino venezuelano, che esalta il line-up dei Titani, è gasato e motivatissimo. Capisce che questa è una stagione importante per lui. Protagonista nei mesi scorsi. E vuole esserlo ancora. Ci riprova, dopo la lunga sosta del campionato. Si è allenato bene. Non ha perso il ritmo. Non è neppure tornato a casa, anzi è stato raggiunto dalla famiglia a San Marino (la moglie e la figlioletta).
"Non mi aspettavo di arrivare a vincere la Tripla Corona, e non era nei miei pensieri. Ho sempre cercato di giocare con aggressività e di fare in ogni partita qualcosa di utile per la mia squadra. La continuità di rendimento e dunque la regolarità nel produrre battute valide mi hanno permesso di essere stabilmente ai vertici delle statistiche offensive, fino ad ottenere una conquista personale imprevista. E della quale sono felicissimo, e ne vado orgoglioso. Ma la stagione va avanti. Il cammino ora riprende. E debbo farmi trovare pronto".
Eh già, siamo ai playoff. Il gioco si fa duro. Ogni partita adesso è una battaglia. Parte il cammino verso lo scudetto. E per il San Marino parte dalla Casa dei Pirati di Rimini. Occhi puntati su un duello che scatenerà (non soltanto stasera, ma anche nel week end allo stadio sammarinese di Serravalle) forti emozioni: il vincitore della Tripla Corona verrà sfidato da Mario Chiarini, il riminese fra i principali interpreti della Nazionale italiana che domenica scorsa ha vinto il Campionato d'Europa a Stoccarda sconfiggendo finalmente (dopo 13 anni) gli eterni rivali dell'Olanda.
Ventisette anni, venezuelano di Barquisimeto, Carlos Duran è alla sua seconda stagione con la casacca della T&A San Marino. Felice acquisto della società del Titano, che non perse tempo a contattarlo quando seppe – nell'inverno 2008 – che il Nettuno lo aveva… scaricato. Nel senso che Carlos non era stato inserito nell'elenco dei "confermati", sacrificato sull'altare di Abraham Nunez uno slugger che a Nettuno avrebbe dovuto spaccare il mondo (ma poi non lo spaccò). Duran nella Repubblica di San Marino ha trovato quell'atmosfera di tranquillità che gli serviva (per ambientarsi meglio nel campionato italiano) e che gli ha permesso di realizzare il salto di qualità. L'anno scorso si fece apprezzare particolarmente per la velocità sulle basi e le capacità difensive nel ruolo di esterno centro, in questa stagione San Marino lo sta scoprendo anche come battitore "che fa la differenza".
Una curiosità. Carlos Duran ha un buon ricordo della Casa dei Pirati. La mattina del 25 aprile (anzi, si giocò all'ora di pranzo) San Marino vinse 5-0 sul diamante di Rimini, e Duran realizzò un esaltante 3 su 5 in battuta, con 2 fuoricampo!
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