Parma rialza la testa, con grande orgoglio, vince caparbiamente (7-4) e torna a lottare per lo scudetto. Chi pensava che le Italian Series 2010 sarebbero terminate stasera è rimasto deluso. Gerali ed i suoi hanno cercato di dare il verso giusto a gara-6 sin dall'inizio, dopo il lancio inaugurale di Don Sergio Sacchi (presidente onorario che tanto ha dato allo sviluppo del baseball parmigiano), facendo capire da subito che avrebbero fatto di tutto per far saltare l'appuntamento della Fortitudo con il secondo scudetto consecutivo.
Il Cariparma voleva chiaramente far sua la partita, completare la rincorsa e pareggiare i conti. Ha mostrato le unghie sin dall'inizio, dopo l'1-2-3 di Corradini, con una aggressività nel box che ha prodotto in tempi rapidi i suoi frutti: De Simoni apre con una valida che Infante vede mestamente andare verso l'esterno centro, ruba poi la seconda con la complicità dello stesso Infante che non trattiene, Yepes (terza mazza "caliente" del Cariparma) scarica tutta l'adrenalina che ha in corpo con un singolo al centro e De Simoni vola verso casa base (1-0).
Dopo una fiammata dell'UGF al secondo (Angrisano esplode con un doppio profondo sul lato destro ma senza seguito), è ancora Parma che consolida il vantaggio nell'inning successivo: con uno strike, Sambucci, il ragazzone di Latina che compirà 21 anni tra poche settimane, scaraventa la pallina a sinistra per il primo fuoricampo della stagione, 2-0. De Simoni realizza una "texas leaguer", Yepes batte valido ma la palla tocca con violenza la gamba del compagno in gran corsa verso il cuscino di seconda, terzo out.
Il Cariparma spinge sull'acceleratore ed al quinto va di nuovo a segno. Singolo di Bertagnon che sorvola il diamante interno, Sambucci – ancora lui – sul primo lancio piazza un line-drive a sinistra, bunt vincente di Zileri, basi cariche e zero out. E' uno dei momenti topici del match. Dallospedale, .500 di media dopo 5 match, viene colpito, segna Sambucci, 3-0 per i padroni di casa.
Reazione bolognese al sesto quando Infante batte valido all'esterno destro, seguito da Mazzuca che si esibisce con un gran doppio a sinistra che vale il 3-1. Bologna, nella parte centrale, avverte che può fare qualcosa contro Corradini. E al settimo la UGF Fortitudo realizza la rimonta: base a Landuzzi, valida a destra di Malengo, valida anche per Santaniello che scavalca il diamante, basi cariche. Altro che finita, si riaccende l'entusiasmo dei fortitudini sul dug-out di destra, esce Corradini (6.1 riprese, 6 valide concesse, 2 strike-out, 1 base), dentro Pedro Orta. Infante sbatte un line-drive nella zona destra del campo, entrano di gran carriera sia Landuzzi che Malengo. Incredibili emozioni, formidabile pareggio (3-3). Tocca a Garabito, un bomber letteralmente sparito (.100 di media), volata di sacrificio lunghissima contro il muro. E' il sorpasso per Bologna che, grazie a Santaniello, per la prima volta in gara-6 si trova davanti (4-3). Infante ruba la seconda, Mazzuca si prende la base, Jairo Ramos però li lascia lì.
Non è una gara certo per i deboli di cuore. La seconda parte del settimo regala ancora eventi rocamboleschi. Nanni affida la palla a Fabio Milano come rilievo di Betto e Parma ne approfitta. De Simoni batte su Santaniello in seconda che commette un errore, bunt di Dallospedale verso la prima ma la difesa non chiude l'out ed i parmigiani si ritrovano con 2 in base e zero out. Linea violentissima di Marco Yepes (3 su 4) al centro e basi cariche. Definirla esaltante è pressoché riduttivo. Milano regala quattro ball a Camilo, punto forzato, 4-4. Volata di sacrificio di "Pepita" Munoz, ancora a basi cariche, Parma torna avanti (5-4). Il dug-out ducale si scalda ed incita i suoi: Bertagnon batte a sinistra un doppio che scavalca Landuzzi, entrano altri 2 punti, è il 7-4.
L'ottavo ed il nono inning non aggiungeranno nulla più al match. Orta è il vincente. Parma (13 valide) si aggiudica un confronto durissimo contro Bologna (9 valide), squadra dalle sette vite. Escono entrambe tra gli applausi. Si va a gara-7. Sarà lo scudetto del sabato sera.
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