Categories: European Cup

Riflettori puntati su Barcellona…

La collina di Montjuic s'innalza per 213 metri sopra il porto commerciale, a sud di Barcellona. Il Montjuic costituisce il punto panoramico più spettacolare della grande città catalana. Parchi, musei, gallerie d'arte, edifici storici come il famoso Castell e nightclub fanno del Montjuic un punto di ritrovo gradevolissimo e frequentatissimo. Su questa collina ci sono attrazioni assolutamente da non perdere: ad esempio, il Poble Espanyol (suggestivo villaggio con i suoi stili architettonici e l'artigianato delle varie regioni della Spagna), il Museu Nacional d'Art de Catalunya, la Fundaciò Joan Mirò, il Palau Nacional e la fontana magica, il già citato Castell de Montjuic (proprio sulla sommità, con straordinaria vista sul porto). Sulla collina di questa bellissima zona della città sorgono anche importanti impianti sportivi, come il maestoso Estadi Olimpic (quello delle Olimpiadi del 1992) e il centro sportivo Palau Sant Jordi il palazzo dello sport e degli spettacoli dove nell'aprile 1998 la Virtus Bologna conquistò la sua prima storica Eurolega (la Coppacampioni del basket). Fra gli impianti del Montjuic c'è anche lo stadio del baseball. L'Estadio Municipal "Carlos Perez de Rozas. Lungo l'Avinguda de l'Estadi.
Qui, nel week-end (sabato e domenica), si svolgerà per la terza volta la Final Four di European Cup. Vale a dire, la Coppa dei Campioni del baseball, o meglio il Campionato Europeo per Club, come è stato ribattezzati. Negli anni scorsi Barcellona ha portato fortuna al Nettuno, che ha trionfato nel 2008 (allenatore Ruggero Bagialemani) e anche nel 2009 (allenatore Giampiero Faraone) quando in finalissima sconfisse per 1-0 la Fortitudo Bologna.
Il Nettuno non c'è in questa edizione. Però ad interpretare la Final Four 2010 della European Cup ci saranno tre Club della IBL, il campionato italiano di massima serie. Si tratta della Ugf Fortitudo Bologna e della Telemarket Rimini (in rappresentanza del baseball italiano), della T&A San Marino (in rappresentanza della antica Repubblica del Titano). Più, i tedeschi dell'Heidenheim Heidekoepfe che – a sorpresa – si sono qualificati per questa Final Four. Non ci sono gli olandesi, i "grandi delusi" di questa stagione internazionale: hanno perso con la Nazionale il titolo europeo perché l'Italia di manager Mazzieri è stata più brava di loro, e non vinceranno il titolo europeo per Club perché le formazioni olandesi sono state eliminate a giugno nei gironi di qualificazione.
Per due giorni, dunque, l'Europa del "batti e corri" punterà i suoi occhi su Barcellona, sullo stadio Carlos Perez de Rosas. Si comincia domani all'ora di pranzo. Mezzogiorno. E sarà un… mezzogiorno di fuoco per Bologna e San Marino che si affronteranno a muso duro. Una finale anticipata. Si scontrano infatti in semifinale, i bolognesi vicecampioni d'Italia e i Titani. Peccato, perché questo match valeva la finale. Accoppiamento inevitabile: la prima classificata del girone di qualificazione di Brno a giugno (appunto la Fortitudo Bologna) incrocia la seconda classificata del girone di Rotterdam (il San Marino). Poi, alle ore 18, sarà la volta dell'altra semifinale: i Pirati della Telemarket Rimini, in cerca di gloria, sfideranno i tedeschi che vengono da Heidenheim città di circa 135 mila abitanti che fa parte del distretto governativo di Stoccarda.
Le perdenti delle due semifinali si incontreranno domenica mattina alle ore 11 nella "finalina" di consolazione per il terzo posto. Le vincenti di sabato invece disputeranno la finalissima, domenica pomeriggio alle ore 17. Per acquisire il titolo di "regina d'Europa".

S. MARINO CON BONILLA E SENZA DURAN – La squadra della Repubblica di San Marino non avrà Carlos Duran, il miglior battitore della regular season della Italian Baseball League, vincitore della Tripla Corona. Nè avrà Josè Escalona, il secondo pitcher straniero. Entrambi impegnati in Venezuela. La società del Titano è riuscita, invece, a far tornare Vincente Bonilla il suo prodigioso lanciatore, che non ha mai perduto in campionato contro la Fortitudo. I tre giocatori stranieri scelti da manager Dorano Bindi saranno Bonilla, Jansen e Snijder. Ricordiamo che in European Cup possono essere utilizzati soltanto tre giocatori stranieri, e per le competizioni internazionali sono considerati stranieri (a differenza del campionato nazionale) anche i giocatori comunitari (Jansen e Snijder sono antillani e dunque di cittadinanza olandese). Ma nel San Marino c'è Anthony Granato che può giocare da italiano, essendo diventato cittadino italiano nel corso della stagione. E non è cosa di poco conto, considerando le grandi capacità difensive di Granato: il miglior interbase del campionato IBL. E' molto probabile, anzi praticamente certo, che sarà Vincente "Henry" Bonilla a salire sul monte sabato a mezzogiorno. Per cercare di avvelenare la vita alla Fortitudo (è un tipo di lanciatore che la squadra bolognese di Marco Nanni ha sofferto abbastanza nelle precedenti partite fra i Titani e i biancoblù vicecampioni d'Italia). In realtà, Bonilla nel round robin (pur concludendo imbattuto) non è stato particolarmente brillante. Come indica il 3.30 di ERA. A chiudere la partita di Bonilla sarà presumibilmente chiamato Mattia Salsi. E la domenica palla in mano a Thiago Da Silva, con rilievo di Martignoni ed eventualmente ancora chiusura di Salsi (oppure di Ilo Bartolucci). Albanese sarà il catcher. Il diamante formato da Rovinelli, Francesco Imperiali, Pantaleoni (miglior battitore del S.Marino nel round robin), Granato. Linea degli esterni con De Biase, Jansen, Suardi. E Snijder battitore designato. Insomma, anche senza Duran è squadra tosta, consistente, decisamente competitiva. San Marino deve farsi perdonare la mancata qualificazione alla serie finale per lo scudetto italiano.

IL RIMINI DI ROMANO MINA VAGANTE – Il roster che la Telemarket Rimini presenta a Barcellona è orfano di giocatori importanti come Carvajal, Brower, Balgera. Oltre a Bright, Schiavoni, e a Camargo che già da tempo non fa più parte della squadra. Dopo le dimissioni di Mauro Mazzotti dal ruolo di timoniere dei Pirati, il gruppo romagnolo è stato affidato alla guida di Michele "Mike" Romano. Mister fedeltà. E' dal 1973 al servizio dei Pirati. Come giocatore fino al 1998. E poi nello staff tecnico (Romano è stato il manager dell'ultimo scudetto riminese, quello del 2006). La Telemarket schiererà Enorbel Marquez sul monte di lancio nella semifinale con i tedeschi, con Di Roma rilievo. Sandy Patrone lancerà l'altra partita, con Quattrini nel bullpen, oltre ai giovanissimi Cherubini, Orrizzi e Lomonte. Per quanto riguarda i "position player", Spinelli sarà il cacher, Chapelli difenderà la prima base, in seconda ci sarà il rientro (dopo l'infortunio) di Jack Santora, Campanini in terza e Gonzales shortstop. All'esterno Signorini, Crociati e Chiarini. Battitore designato Avagnina. Seppure rimaneggiato, questo Rimini merita rispetto. Potrebbe essere la… mina vagante della manifestazione. Ricordo che proprio a Barcellona, nel 1989, Rimini vinse una Coppa dei Campioni. Era la squadra di Waits, Ceccaroli, Gambuti, Carelli, Romano, Vandi, Schianchi, Succi…

I TEDESCHI CON L'ASSO DUSTY BERGMAN – Sono molto motivati, e agguerriti, i tedeschi dell'Heidekoepfe. Non è per caso che si trovano alla Final Four. Hanno avuto la capacità, la forza di eliminare, a Brno, gli olandesi del Minolta, gli spagnoli del Sant Boi, i padroni di casa del Draci Brno e i francesi di Rouen. Soltanto la Ugf Fortitudo è stata migliore di loro. Gli Heidenheim Heidekoepfe hanno battitori pericolosi come Robert Gruber, Simon Guhring, Chris Beck, Peter Dankerl. E sul monte di lancio si affidano alla classe e all'esperienza di un veterano come Dustin Bergman, ex-majorleaguer (una presenza con Anaheim, oltre a quattro stagioni in Triplo A). I numeri tuttavia dicono che il pitcher più efficace quest'anno è stato Markus Winkler, che in Bundesliga Sud ha vinto 11 partite perdendone soltanto 2.

BOLOGNA, RADAELLI RICORDA UN VECCHIO TRIONFO – La Fortitudo UGF Bologna si tuffa nella sua terza finale stagionale. Dopo le sette aspre battaglie della Italian Series (con lo scudetto perduto di un punto, 1-2, nello "spareggio" di Parma), la banda diretta da Marco Nanni ha vinto la Coppa Italia guadagnandosi anche il diritto di partecipare alla European Cup anche nel 2011. La Final Four di Barcellona rappresenta la terza finale per una squadra che ha cominciato in questa stagione un nuovo corso, rinnovata e ringiovanita. Grazie alla compattezza del gruppo e al carattere, la Ugf ha avuto un rendimento superiore alle aspettative. Risultando competitiva in ogni competizione. Manager Nanni non potrà contare su Joe Mazzuca che per motivi famigliari è rientrato negli Stati Uniti. Però lo skipper della Fortitudo potrebbe finalmente recuperare in prima base Jairo Ramos (che per l'infortunio al polso è stato utilizzato a mezzo servizio durante tutta la serie-scudetto). Jesus Matos, Victor Moreno e Eddie Garabito sono i tre stranieri. Garabito lascerà il suo ruolo naturale di esterno centro per andare a coprire la posizione nell'angolo caldo di terza base, sguarnita dopo l'arrivederci di Mazzuca (Joe tornerà nel 2011 con lo status di giocatore ASI). Se la sfida contro San Marino sarà affidata alla coppia Matos-Moreno, domenica Nanni avrà a disposizione Cillo, Betto, Milano e Ularetti. La Fortitudo ci tiene fortissimamente a questa Coppa dei Campioni. E' un obiettivo importante ed è alla sua portata. Bologna è stata due volte regina d'Europa. Ma è passato tanto, troppo tempo dall'ultima Coppa dei Campioni vinta. Ben venticinque anni! Era il 1985. Trionfò la Fortitudo targata Beca. E di quel gruppo c'è un personaggio che ancor oggi fa parte della prima squadra della Fortitudo. Lui è Roberto Radaelli. Venticinque anni fa era un grande lanciatore, adesso fa il pitching coach ed è in queste stagioni il più stretto collaboratore di Marco Nanni.
"Ricordo che quell'anno la Coppa dei Campioni era strutturata su un girone di finale a quattro squadre. Battemmo il Parma in casa sua, allo stadio Europeo, con un secco 15 a 5. Poi qui a Bologna sconfiggemmo i fortissimi olandesi degli Harlem Nicols e lanciai io in quella gara. Vinta per 4 a 1. Concludemmo con una vittoria sui belgi dell'Anversa. Eh sì, fu un bel momento. Eravamo un gruppo forte. C'era gente del calibro di Greg Zunino, Roberto Bianchi che… lo vorrei anche oggi, sono convinto che in battuta si farebbe ancora valere, e mi sento di dire la stessa cosa anche per Ricky Matteucci, e poi c'erano Bebe Messori, Talarico che lanciò un partitone a Parma, Patrick Dumouchelle, Andrea Landuzzi, Mario Brusa, Maurizio Franceschini, Maurizio Zoli, Franco De Marco, Stefano Ventura. Il capo allenatore era Vic Luciani, che aveva per collaboratori Alberto Rinaldi, Jim Black, Angelo Baldi".
"Di quel gruppo del 1985 sono rimasto soltanto io in Fortitudo. Sarebbe bello veramente portare a casa questo Trofeo, in modo da poter essere in tanti a dire: Sono campione d'Europa. Con la speranza che poi non passino… altri venticinque anni. Va detto che Fabio Betto la Coppa dei Campioni l'ha già vinta: non con la casacca della Fortitudo, ma con i colori di Parma. Due volte, nel 1995 e nel ‘98".
Radaelli, da pitching coach, confida di rivedere il Matos migliore. Più efficace, insomma, di quello visto nella serie finale per lo scudetto. "Chiaro che noi siamo abituati ad un Matos di qualità per sei-sette riprese. Stavolta ha faticato. Quei due-tre inning che non è riuscito a darci indicano che non era al cento per cento". Un messaggio per Jesus. Come un invito a cercare il grande riscatto. Per diventare il re d'Europa.

Maurizio Roveri

Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

Recent Posts

Mazzieri, la dedica speciale a mamma Lia e papà Fernando

Ad una settimana dall’elezione, intervista al neo presidente FIBS che sottolinea le priorità: rilancio del…

4 giorni ago

Godo: si dimette il Presidente Carlo Naldoni

Dopo 12 anni, il numero uno dell'ASD Baseball Godo ha rassegnato le proprie dimissioni L'assemblea…

5 giorni ago

Marco Mazzieri è il nuovo Presidente FIBS

Eletto con 7.827 preferenze (il 56,04% dei voti) contro le 5.965 di Andrea Marcon (42,70%).…

1 settimana ago

Il Bsc 1952 apre il mercato con l’ingaggio del giovane catcher Miguel Lopez

Arriva alla corte del presidente Antonio Pugliese un ventunenne venezuelano con passaporto francese. I toscani…

2 settimane ago

Mazzieri: “E’ il momento di una rivoluzione culturale che coinvolga tutti”

Nell’immediata vigilia elettorale, il candidato alla Presidenza FIBS sottolinea l’importanza del ruolo della Federazione “che…

2 settimane ago

Marco Sforza: “Non abbiate paura di cambiare”

In vista dell’Assemblea Nazionale di Pieve di Cento, l’imprenditore romano ed ex-giocatore candidato alla Presidenza…

2 settimane ago