Cesare "Rino" Zangheri, il presidentissimo del Baseball Rimini, cercava un grosso nome per cominciare a rilanciare l'immagine del suo club. E ci è riuscito. Allungando le mani su un "big". Max De Biase. Lo slugger italoargentino (che ha cittadinanza italiana e, ricordiamolo, è tesserabile come giocatore di "scuola italiana") è stato ingaggiato dalla società romagnola. Il Baseball Rimini ha svincolato il poderoso battitore designato, che non rientrava più nei piani del San Marino. De Biase dunque si sposta di una decina di chilometri e nel prossimo campionato di IBL1 farà girare la sua potente mazza indossando la casacca nero-arancio. L'arrivo del popolare Max dovrebbe essere in grado di riaccendere entusiasmi ed emozioni dentro una Casa dei Pirati che si è un po' immalinconita ("ingrigita" di sicuro…) nelle ultime stagioni.
De Biase è il secondo colpo messo a segno dal Club di Zangheri quest'inverno, dopo aver firmato un buon lanciatore straniero come l'australiano Dushan Ruzic (ex-Neptunus Rotterdam).
Maximiliano De Biase è nato a Santa Fe il 19 novembre 1974. Cresciuto baseballisticamente in Argentina, nel 1999 venne votato come miglior giocatore in assoluto del suo Paese. Nel 2003 la scelta di trasferirsi in Italia. Cominciando dalla serie A2. Poi, nel 2005, il debutto nel massimo campionato con la casacca dell'Alpina Trieste. Impressiona immediatamente, per il vorticoso giro di mazza. La media-battuta di 342 (ottenuta alla sua primissima stagione in serie A1) è seconda soltanto a quella di Wady Almonte, il trascinatore della Fortitudo Italeri che vinse lo scudetto quell'anno. Max, però, risulta addirittura meglio di Almonte in percentuale-slugging: 503. Indossa la maglia azzurra, partecipando ai Campionati Europei 2005. E' troppo forte per rimanere a Trieste. Se lo assicura l'ambizioso San Marino che conosce una stagione difficile in campionato nel 2006 ma – grazie anche alle battute di De Biase – trionfa in Europa vincendo la European (la Coppacampioni del baseball) e la Coppa Italia. La mazza di Max è esplosiva in maglia azzurra: 379 di average e 483 di slugging come DH dell'Italia nella Intercontinental Cup 2006. Ancor più consistenti le sue prestazioni nel box di battuta durante la stagione 2007: con 360 e 515 di batting line, De Biase vince il titolo di miglior battitore del campionato italiano precedendo (di poco) un altro grandissimo battitore come il nettunese Peppe Mazzanti. Si assicura inoltre il "Robert Fontana Award" come il miglior utility man della A1. E nel disastroso campionato europeo azzurro di quell'anno (allucinante settimo posto d'una sgangherata Italia), il cleanup italoargentino è l'unico giocatore veramente produttivo con 455 di average e 625 di slugging. Addirittura come slugger fabbrica un imperioso 682 nella Coppa dei Campioni 2007 che vede il San Marino piazzarsi al quarto posto. E nella World Cup risulta il miglior battitore della Nazionale italiana per media-battuta (520), slugging (800), OBP e punti segnati.
Nell'Italian Baseball League 2008 batte 294 e 411, confeziona 33 punti battuti a casa e contribuisce in maniera sostanziosa alla storica conquista dello scudetto da parte della T&A San Marino. L'impresa della squadra del Titano, quella notte del 6 settembre 2008 allo "Steno Borghese" di Nettuno, porta la firma dell'uomo di Santa Fe: un doppio, un singolo e uno spaventoso fuoricampo (con la pallina atterrata sui tetti delle case) nella partita decisiva, "gara7", davanti a 6500 spettatori.
Il campionato 2009 lo vede un po' in difficoltà per qualche problema fisico che ne condiziona il rendimento, i "numeri" tuttavia sono ancora buoni (293 di average e 427 di slugging). Però è soltanto decimo nella graduatoria dei punti battuti a casa. Perde qualcosa sul piano della continuità e infatti nella IBL 2010 produce un apprezzabile 336 di media battuta in regular season ma… poi si affloscia nel round robin dove arriva appena a 212. Resta tuttavia uno slugger pericoloso: 452 in regular season e 455 nel round robin. Max non riesce a fare la differenza, stavolta, in un San Marino che si fa sorprendere ed eliminare dal Cariparma. Complessivamente, Maximiliano De Biase in Italia ha disputato 6 campionati di massima serie: 298 partite, 350 battute valide, 200 RBI, 27 fuoricampo.
Presumo che siano stati soprattutto motivi di carattere economico a spingere il club del Titano a rinunciare alla mazza poderosa (Max usa abitualmente una 34 e mezzo!) di De Biase. Ma, come già noto, il San Marino si è ne frattempo assicurato la classe, la concretezza e la vasta esperienza di Jairo Ramos e di Laidel Chapelli.
Inoltre, ha firmato un interessantissimo prospetto: il giovanissimo catcher Mattia Reginato, che lascia Bologna per il Titano. Sul "diamante" della più antica Repubblica del mondo, Reginato rimpiazzerà l'antillano Snijder. Non è da escludere che Lorenzo Avagnina, giocatore versatile e prezioso, possa seguire Mazzotti che è stato suo allenatore a Grosseto e poi a Rimini, e ora ricopre il ruolo di general manager a San Marino.
L'acquisto di De Biase da parte della Telemarket Rimini fa supporre uno sforzo economico notevole da parte della Società del presidente Zangheri. Vien da pensare, pertanto, che Rimini abbia deciso di rinunciare a corteggiare Joe Mazzuca. Il quale presumibilmente rimarrà a Bologna, nella Fortitudo campione d'Europa, dove l'uomo-mercato Christian Mura sembra essere riuscito a trattenere i big italiani (Infante, Angrisano, Cillo, Mazzuca, Betto, Milano) che hanno contribuito agli importanti successi realizzati nelle stagioni 2009 e 2010.
Jairo Ramos è stato l'unico campione che Bologna ha perduto. Ma va considerato che – diventando Mazzuca un giocatore "asi" nel 2011 – la Società del presidente Stefano Michelini avrà l'opportunità di tesserare il quarto giocatore straniero (al quale aveva rinunciato nella stagione scorsa, volendo salvaguardare entrambi i suoi oriundi: Mazzuca e Infante). Per quanto riguarda il ruolo di secondo catcher, è probabile che a rimpiazzare Reginato sarà un altro giovane talento, Marco Sabbatani, ben 37 partite giocate da titolare (qualcosa anche nelle posizioni di esterno e di terza base) nel Godo 2009.
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