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Adam Bright nella Major League giapponese

Dalla (ingrigita) Casa dei Pirati di Rimini al maestoso suggestivo Tokyo Dome il polivalente impianto da cinquantamila posti – nel quartiere Bunkyo della Capitale del Giappone – grande "tempio" dei Giants.
Dalla Telemarket agli Yomiuri Giants, la squadra più antica e prestigiosa del baseball professionistico nipponico.
Quella che vi raccontiamo è una bella storia d'inizio anno. Il protagonista si chiama Adam Bright. Sì – proprio lui – quel Bright lanciatore mancino che in Romagna… l'avevano fatto passare per brutto anatroccolo, non concedendogli spazio né l'opportunità di dimostrare quel che sapeva fare.
Australiano nato a Melbourne l'11 agosto 1984, un decoroso passato nelle Minors americane (l'Organizzazione dei Colorado Rockies lo firmò quando aveva appena 17 anni!) dove ha giocato per sette stagioni arrivando fino al Doppio A, Bright l'estate scorsa venne ingaggiato dalla Telemarket Rimini. Arrivando in Italia, da comunitario, con passaporto inglese, verso la metà di giugno. Voluto da Mauro Mazzotti, che di giocatori se ne intende e che ha conoscenze in tutto il mondo. Era stato lo scout degli Houston Astros per l'Australia a segnalare all'allora manager dei Pirati riminesi il pitcher mancino di Melbourne.
Adam era da poco rientrato in Australia dagli Stati Uniti, i Rockies lo avevano "rilasciato" al termine dello spring training. E lui – in attesa di qualche interessante proposta – stava partecipando alla Melbourne Winter League, con i colori dei Ringwood Saints. Ottenuto in tempi brevi il passaporto inglese, Bright venne immediatamente tesserato con lo status di "comunitario" dal Club del presidente Rino Zangheri. Bel colpo di Mazzotti. Il ragazzo valeva, lo testimoniavano le tre stagioni in Doppio A (con la squadra di Tulsa), le due partecipazioni al World Baseball Classic (2006 e 2009) con la divisa della Nazionale australiana e altrettante partecipazioni al campionato Mondiale: nel 2005 (1.50 di ERA in quattro partite) e nel 2007. Selezionato anche per l'edizione 2009.
Era arrivato a Rimini per dare una mano alla Telemarket. Portandosi dietro l'etichetta di "loogy", quella che viene data ad un pitcher mancino specialista contro i battitori mancini.
Le cose, però, in Romagna non sono andate come Adam sperava. Sì, a Mazzotti piaceva. Lo tutelava. Avrebbe voluto valorizzarlo. Ma… le idee del capo allenatore non erano condivise da qualcun altro nell'ambiente – un tantinello irrequieto – riminese. Certi contrasti all'interno dello staff tecnico hanno, alla lunga, penalizzato la squadra. E in particolare i lanciatori. Le "protezioni" di Mazzotti non sono bastate. C'è chi non ha mai tenuto nella giusta considerazione il mancino australiano. Adam Bright ha vissuto in Italia una brutta esperienza: è stato qui quasi tre mesi per… lanciare in totale 5.1 riprese. Chi l'ha visto?
Sì, cinque riprese e un terzo. Tra regular season (da metà giugno) e round robin. Della serie: come umiliare un ragazzo.
Bistrattato nell'Italian Baseball League, Adam Bright ora è stato scelto dal grande baseball professionale del Giappone. Ha firmato un contratto con un Club della Major League nipponica. E non un Club qualunque, bensì il numero uno. Vale a dire, gli Yomiuri Giants di Tokyo. Insomma, gli Yankees del Giappone.
Evidentemente qualcuno, l'estate scorsa a Rimini, ha sbagliato valutazione…
I giornali australiani (ad esempio "The Sydney Morning Herald" e il "Brisbane Times") hanno dedicato ampio spazio a questa notizia, che aggiunge ulteriore credibilità al baseball di questo vasto Paese (7.617.930 chilometri quadrati) dell'Oceania. La ABL (Australian Baseball League) è la Lega professionale fondata nel 2009 e della quale è proprietaria la Major League americana (per il 75{947471b319fcfc17ee58fe31e0e3b187459371bac22f8f456d2c94c4a7f47895}) e la Australian Baseball Federation (per il 25{947471b319fcfc17ee58fe31e0e3b187459371bac22f8f456d2c94c4a7f47895}).
Un personaggio mitico del baseball australiano è Dave Nilsson, 41 anni appena compiuti, attualmente allenatore a Brisbane, e un prestigioso passato in MLB come catcher dei Milwaukee Brewers dal 1992 al 1999. Medaglia d'argento con la Nazionale dell'Australia ai Giochi Olimpici di Atene 2004. Inserito nel 2008 nella Hall of Fame dello sport australiano.

Tornando ad Adam Bright e alla seducente avventura che sta per prendere inizio, va osservato che il ventiseienne Adam è un figlio d'arte. Suo padre, Ray, 56 anni, è stato una "stella" del Cricket. Debuttò diciottenne in prima squadra, con Victoria, nel 1972. Non ha mai cambiato club, ha giocato per Victoria fino al 1988. Con la divisa della Nazionale australiana, Ray Bright fece il suo "One Day International" debutto nel corso del tour in Nuova Zelanda (marzo 1974), mentre il Test Debut (i test match rappresentano la forma più prestigiosa e più lunga dello sport del cricket) è datato 7 luglio 1977 contro l'Inghilterra nel mitico Old Trafford di Manchester.
Adesso tocca al giovane Adam andare in cerca di gloria. In America ha sfiorato il Triplo A. In Giappone confida di metter piede dentro il fascinoso Tokyo Dome, il primo indoor park del baseball giapponese con quella enorme copertura bianca a forma di grande uovo, soprannominata infatti "Big Egg". Intanto, è già una grande cosa per Adam l'essere stato scelto e firmato dagli Yomiuri Giants. E' la Società di baseball che ha vinto più pennants e più Japan Series di qualunque altro club, tutta la sua attività è seguitissima su grandi giornali come Yomiuri Shimbun, Daily Yomiuri e Sports Hochi. Ogni partita dei Giants viene teletrasmessa a livello nazionale.
Fondati nel 1936 come Tokyo Kyojin, i Giants divennero il primo baseball team professionistico del Giappone.
La Nippon Professional Baseball (Puro Yakiu, in giapponese) è suddivisa in due leghe: la Central League e la Pacific League, entrambe con sei squadre. L'attività va da aprile ad ottobre, per un totale di circa 140 partite di regular season. I vincitori delle due leghe si affrontano nella serie di sette partite di finale, la Japan Series.
Il baseball impazza in Oriente, soprattutto dopo la eccitante finalissima del "Classic" 2009 fra i nipponici e la Corea del Sud, disputata al Dodger Stadium di Los Angeles. E vinta per 5-3 dal Giappone trascinato da Ichiro Suzuki, "stella" dei Seattle Mariners.

Maurizio Roveri

Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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