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La Fortitudo "non libera" Victor Moreno

E dunque i Caribes de Anzoategui (che una volta si chiamavano Caribes de Oriente) hanno vinto il titolo nell'appassionante Liga Venezolana de Beisbol Profesional. Il campionato invernale più competitivo, più qualificato, più popolare dell'America Latina. E ieri è stato decretato un giorno di festa, un "dia de jubilo" da parte del Governatore dello Stato di Anzoategui (territorio che vanta un litorale di straordinaria bellezza: da Boca de Uchire fino al confine con lo Stato di Miranda la costa presenta una ininterrotta spiaggia lunga cento chilometri!). La squadra di baseball dei Caribes ha vinto la combattutissima gara-7 d'una serie finale fra le più avvincenti di sempre. Vittoria strettissima, di un solo punto (8 a 7) contro le Tigres de Aragua. E' la prima volta che i Caribes diventano campioni della LVBP nei loro 20 anni di storia. Un solo punto di differenza al termine di sette vibranti battaglie. Sì, un finale-thrilling che ricorda molto l'Italian Series 2010 fra Parma e Bologna.

Non ce l'ha fatta Victor Moreno a vincere il titolo. Dopo una grande stagione. Era stato proprio il pitcher della Fortitudo campione d'Europa, esibendosi in un rilievo "super" in gara3, a rivitalizzare le Tigres de Aragua che avevano avuto un difficilissimo impatto con la serie finale (due sconfitte consecutive in avvio). Moreno, il 26 gennaio, con 2 inning magici, aveva inchiodato i Caribes togliendone l'inerzia positiva e aprendo nuove prospettive a questa sfida. La performance di Victor Moreno ricorda qualcosa che abbiamo già visto, il 26 settembre 2010 allo stadio del baseball di Barcellona, sulla collina del Montjuic, il pomeriggio della finalissima di European Cup, quando Victor – salito sul monte in una situazione estrema, cioè basi piene e zero out – imprigionò completamente i tedeschi dell'Heidenheim. I quali non riuscirono a dare un seguito al punto che avevano segnato prima dell'ingresso di Moreno. E, dopo, tutto cambiò: Bologna, nel suo successivo turno d'attacco del tie-break, produsse 2 punti conquistando in rimonta il titolo europeo.
Tornando alla grande serie di finale della "temporada" venezuelana, la squadra delle Tigres de Aragua – recuperato coraggio grazie al successo in gara3 – era riuscita a impattare portando la serie sul 2-2. Poi il braccio di ferro è proseguito e si è arrivati al 3-3. Match decisivo, domenica, in casa dei Caribes. E sapete chi è stato il pitcher vincente di uno "spareggio" sul filo del rasoio? Un ex-giocatore della Fortitudo Bologna. Alex Herrera. Ha fatto la differenza, tenendo il monte magistralmente per 5.2 riprese. Alex Herrera, l'uomo della serie. L'uomo del titolo. Con 2 partite vinte (e nessuna persa) e 1 salvezza.
Strano. Nel campionato italiano aveva fallito. Era andato male, nella stagione 2007, in divisa biancoblù. C'è una spiegazione: a Bologna s'era trovato a fare il "rilievo corto", anzi… praticamente il closer (considerando i 7 e anche 8 inning di un "partente" come il Jesus Matos di tre anni fa). Non erano propriamente le caratteristiche di Herrera, il quale dimostrò di soffrire la pressione di quel ruolo. Quelle due volte che manager Marco Nanni gli affidò la "partenza", Alex Herrera – psicologicamente più tranquillo – ebbe un rendimento più efficace. Ovviamente Nanni non poteva gestirlo diversamente: quando hai un grande come Jesus Matos, è chiaro che il pitcher di rilievo deve accontentarsi di fare bene la chiusura. Herrera quell'anno non ne fu capace.
Ma c'è anche un lanciatore della Fortitudo attuale ad essere diventato campione (seppure non da protagonista) della Liga Venezolana con la casacca dei Caribes Anzoategui. E' Yulman Ribeiro. Piccolissime apparizioni per lui, è vero. Però lì c'era. Yulman aveva cominciato la stagione nella Liga Parallela (il campionato di formazione, di preparazione) e il positivissimo rendimento gli ha permesso la promozione in prima squadra. S'è meritato il posto. Ribeiro è rimasto nel roster della prima squadra fino al termine della temporada.

Torniamo a Victor Moreno. Non ha vinto il titolo, però la sua winter league è stata esaltante. S'è guadagnato elogi, consensi, applausi, titoloni sui giornali, interviste televisive e un premio prestigioso: il Premio Jesus Corao, che viene ogni anno assegnato ad un giocatore dal rendimento e dal comportamento esemplari e dal grande spirito di squadra.
Moreno è entrato tre volte nel corso di queste finali, raggiungendo così i 24 "rilievi" in carriera nelle serie finali per il titolo. E con 24 rilievi ha superato il record di un personaggio storico come Aurelio Monteagudo (famoso lanciatore che dal 1963 al 1982 ha giocato per cinque squadre della Lega Venezuelana: Caracas, Magallanes, la Guaira, Portuguesa, Cardenales de Lara). Soprattutto, Victor Moreno è stato osservato e apprezzato dai Detroit Tigers di Major League. Talmente apprezzato da ricevere – lui che non è più un giovanissimo – un contratto per partecipare allo spring training del club di manager Jim Leyland, in programma a Lakeland in Florida. Essere inserito, all'età di 32 anni, nel roster dei giocatori per lo spring training d'una franchigia di MLB non è propriamente un fatto normale. Indica lo spessore, tecnico e mentale, raggiunto dal lanciatore venezuelano che in questi anni ha aiutato la UGF Fortitudo Bologna a vincere lo scudetto 2009 nell'Italian Baseball League e la Coppa dei Campioni del 2010.

E se i Detroit Tigers fanno un buon contratto ad un trentaduenne significa che in Moreno ci credono. Ritengono che possa anche avere le caratteristiche per entrare nel mondo della Major League. Potrebbe partire dal Triplo A. In ogni caso, c'è da supporre che verrà osservato con un occhio di riguardo. E allora, non tornerà a Bologna? Difficile. Tuttavia, la Fortitudo non vuole correre il rischio di perderlo: o meglio, non vuole… vederlo con la casacca di un'altra squadra italiana. Per cautelarsi, per proteggersi da questa eventualità, ecco la strategia che la società bolognese ha scelto. Non registra Victor Moreno nell'elenco dei giocatori "confermati": se lo facesse, si giocherebbe uno dei quattro "visti" per i giocatori stranieri. E giocarsi – adesso – il visto per un atleta che non si sa se tornerà… sarebbe cosa alquanto sciocca. Dunque, la Fortitudo non può in questo momento confermare Moreno. Tuttavia non lo lascia libero, per quanto riguarda il campionato italiano. Nel senso che lo ha bloccato con un contratto, che Victor ha visto e accettato. Ciò dovrebbe mettere al riparo la Fortitudo da sgradite sorprese.
Lo scenario che si presenta, pertanto, è questo: o Moreno rimane per tutta la stagione negli Stati Uniti, oppure – se nei prossimi mesi deciderà di tornare in Italia – lo farà per giocare presumibilmente a Bologna. Da regolamento FIBS un giocatore che proviene dall'estero deve fare almeno una apparizione nella IBL entro il termine del girone d'andata della regular season (28 maggio). Attualmente il pitcher nato a Puerto Cabello il 10 giugno 1977 avverte un problemino al gomito destro. Una infiammazione che dovrebbe essere smaltita con una settimana di riposo. Poi, sarà tempo di spring training. C'è da supporre che nello spazio di due-tre mesi Victor Moreno capirà se ci sono chances per entrare nel roster della MLB. Oppure no. Frattanto, come si regolerà la Fortitudo Bologna? Sta già cercando un oriundo (o un comunitario) da inserire nel cast dei lanciatori. E coprire il monte, in attesa di un eventuale ritorno di Moreno. Ma se la società bolognese capirà – prima di metà aprile quando inizierà il campionato, oppure poco dopo – che Victor non dovesse tornare, presumibilmente si tufferà su un altro nome. Giocandosi il "visto" con il tesseramento del secondo pitcher straniero. Cioè, colui che farà da rilievo al riconfermatissimo Jesus Matos.

Inoltre la dirigenza biancoblù prosegue nel lavoro di ricerca, di scouting, di valutazione per la scelta dei due stranieri in position player. Baseball.it nei giorni scorsi aveva, per primo, annunciato l'interessamento della Fortitudo per l'esterno centro Aharon Eggleston. Vero. Verissimo. Poi, i Goldeyes di Winnipeg hanno deciso di "rifirmare" Eggleston, che veniva da una buona stagione lì in Independent League. E allora qualcuno s'è affrettato a scrivere che il rinnovo del contratto di Eggleston da parte di Winnipeg smentisce la notizia data da Baseball.it. No, non è così. Giornalisticamente, questa è una interpretazione sbagliata. La trattativa fra Bologna e Eggleston c'era. C'è stata. Ed è provabilissima. Semplicemente, la trattativa non è andata in porto perché la Fortitudo ha anche altri giocatori nel mirino e confida di riuscire ad agganciare un paio di "stranieri" di un livello superiore a quello di Eggleston. A proposito di anticipazioni. Baseball.it per primo ha annunciato Sikaras verso Rimini. Adesso è ufficiale. L'indiscrezione era giusta. Buon colpo della Telemarket. Un po' di amarezza per Bologna, che sperava di assicurarsi il pitcher dalle origini greche.

Maurizio Roveri

Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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