La Fortitudo firma 10 punti nella mattinata di Amsterdam, dopo i 16 prodotti mercoledì nella giornata d'apertura della "Settimana di European Cup". Il totale fa 26. Sono tanti, ventisei punti messi a segno in due partite. Però gli avversari affrontati erano modesti modesti. I giorni più duri stanno per arrivare: già la gara di domani, contro i Pioneers belgi che vengono da Hoboken, si annuncia decisamente più tosta. Sabato, poi, ci sarà la battaglia con i tedeschi di Heidenheim, ai quali ancora "brucia" maledettamente quel decimo inning di Barcellona: quello della rimonta e del trionfo bolognese nella finalissima del settembre scorso quando la Fortitudo salì sul tetto d'Europa.
Chiaro che il gruppo di Marco Nanni dovrà sprigionare le migliori energie nelle prossime due gare: vincendole, e restando imbattuto, si guadagnerebbe in anticipo (cioè, già sabato) l'ammissione alla Final Four di Brno. Diventerebbe a quel punto ininfluente, per la qualificazione della Fortitudo, l'ultima partita, quella di domenica, poiché si qualificano per le finali nella Repubblica Ceca le prime due classificate. Questo è il percorso nei piani e nelle speranze del Club bolognese. Per raggiungere in tranquillità l'obiettivo, senza complicarsi la vita, la Fortitudo Unipol dovrà tenere alta, altissima, l'attenzione nelle prossime due partite. Per evitare che la gara conclusiva, quella di domenica pomeriggio contro i forti Amsterdam Pirates padroni di casa, si trasformi in un feroce spareggio gonfio di tensioni.
Per ora, le cose vanno bene. Tutto secondo programma. La squadra è in buone condizioni, c'è fame di successo, l'espressione tecnica è ok, Juan Infante (bravissimo interbase e prezioso leadoff dell'ordine di battuta) ha recuperato ottimamente da quella dolorosissima botta di mercoledì quando – al settimo inning della galoppata contro il Sant Boi – era stato colpito bruscamente ad un ginocchio dalla pallina. Intensissime smorfie di dolore sul volto di Infante. C'erano stati momenti di forte apprensione nel clan bolognese. Più tardi, un bel sospirone di sollievo. Niente di preoccupante. Allarme rientrato.
Questa mattina, quando alle ore 11 la gara con i North Stars russi è cominciata, il forte giocatore italoveneuelano della Fortitudo era regolarmente al suo posto. Nel cuore della difesa. Punto di riferimento degli infielders. Il ginocchio a posto, come indicano gli arrivi in base nei suoi primi due turni di Infante alla battuta (un singolo in apertura di partita e successiva rubata, un'altra bella battuta al secondo inning costringendo il terza base avversario all'errore e poi una vertiginosa corsa dalla seconda a casabase su un singolo di Joe Mazzuca).
Stavolta la Fortitudo Bologna non ha vinto… prima del limite (come aveva fatto nella giornata d'apertura infliggendo, in sette inning, un devastante 16-3 ai catalani del Sant Boi). Stavolta la "manifesta" non c'è stata. Tuttavia Mazzuca, Angrisano e compagni ci sono andati vicino. L'hanno sfiorata. Se la Fortitudo non si fosse un tantinello adagiata al terzo, quarto e quinto inning (dopo il 5 a 0 prodotto facilmente nei primi due assalti), anche il confronto con i russi non sarebbe arrivato alla nona ripresa. La sensazione è – anche – che nel finale la Fortitudo non abbia voluto forzare. La sconfitta per i North Stars è stata ugualmente netta, tuttavia questi ragazzi che arrivano dalla periferia di Mosca e che ad Amsterdam hanno scelto il campeggio, rinunciando ad alloggiare in hotel, sono stati apprezzabili per spirito e impegno. Si può dire che hanno tenuto il campo decentemente. Considerando la loro ridotta esperienza (Denis Leonov ad esempio, il terzo pitcher schierato dai North Stars, ha soltanto 17 anni…) e i loro limiti tecnici, i russi si sono comportati meglio dei catalani campioni di Spagna.
Dodici le battute valide fabbricate dai biancoblù di Nanni in questa seconda giornata di gare. Con quattro extrabase: un doppio di Mazzuca, un doppio di Clemente, un triplo di Mazzuca, un triplo di Castellitto. "Legnate" imperiose, che vanno ad aggiungersi ai tre doppi e al triplo di mercoledì. Nessun fuoricampo, ma va detto che è difficile – molto difficile – buttarla fuori qui perché lo "Sportpark Ookmer" presenta – laggiù in fondo – un muro molto alto. Insomma, un homer qui è proprio un'impresa…
Nanni ha affrontato i russi affidando la pallina a Barth "Bartolomeo" Morreale. L'italoamericano – arrivato a dare una mano alla Fortitudo appositamente per la Settimana di Coppa dei Campioni – ha svolto più che decorosamente il suo compito. Cinque inning, 4 strikeout, nessuna base su ball 4 valide concesse. Ha subìto 2 punti, però soltanto 1 guadagnato su di lui. Ha lavorato in maniera pulita con dritte e slider dimostrando buon controllo. Mai in affanno. Cinquantasei lanci in cinque riprese lanciate. Bene. Bartolomeo ha fatto quel che gli si chiedeva. Dopo la fase di qualificazione di European Cup, dovrà rientrare in America. Però non è escluso che Barth possa tornare più avanti, a dare un aiuto all'Unipol quando il campionato – nel round robin – entrerà nel vivo. Un braccio in più serve sempre. Morreale aveva già indossato la casacca della Fortitudo nel campionato 2006, sorprendendo tutti per l'altissimo rendimento espresso nel girone d'andata. Poi – un attimino sgonfiatosi – era tornato "normale". Tutto sommato, una stagione positiva per lui: 6 partite vinte, 4 perdute, 2 salvezze. E una media-PGL di 2.30.
La tranquillità della partita ha permesso a manager Nanni di tener "caldo" il braccio di Mattia Barbaresi (2 inning) e di Mark Langone (1 inning). Soprattutto ha permesso di verificare le condizioni di Fabio Milano, l'importante closer biancoblù che fin dalla pre-season è fuori dai giochi a causa di guai ad un gomito che da mesi lo affliggono e lo tormentano. Fabio, un campione da recuperare. Nanni gli ha fatto tirare 1 inning contro i russi. Prestazione confortante: 2 strikeout, 1 base su ball, una battuta valida concessa, nessun punto subìto. Finalmente sembra sulla strada del vero recupero. Ed è una notizia importante per la Fortitudo Unipol.
In attacco la mazza di Joe Mazzuca ha fatto venire gli incubi ai quattro pitchers schierati da Mikhail Kornev, l'allenatore dei North Stars. Mazzuca ha sfiorato il cycle: "singolo" al secondo inning, "doppio" al quarto inning, "triplo" al sesto. Un crescendo vertiginoso. Non è riuscito a completare con il grande lampo di un fuoricampo, ma su questo stadio l'homer è di difficile realizzazione.
Edgard Clemente ha messo a segno le sue prime due battute valide (un singolo e un doppio) sulla scena della Coppa dei Campioni. Nella partita d'esordio era andato in bianco, però c'è da dire che i lanciatori del Sant Boi lo avevano passato in base con quattro passaggi gratis. Stavolta invece è stato Gabriele Ermini a guadagnarsi preziose basi su ball (3). Da segnalare anche l'efficace prestazione di Mark Castellitto. Impressionante il suo triplo. Juan Pablo Angrisano conferma la sua concretezza: 2 su 4 contro gli spagnoli, 2 su 4 contro i russi. Grande regolarità.
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