Masin: "Con l'MPS zero errori per vincere la serie"

A Verona, contro i Knights, è andato in scena un "pazzo" weekend dove l'incertezza l'ha fatta da padrone. Alla fine, sono stati i veterani de Nettuno a brillare. Uno su tutti: Massimiliano Masin, 42 anni, che in gara-3 ha firmato la sua 117esima vittoria in carriera. Un successo che vale uno sweep e che lascia intatte le speranze di playoff dei nettunesi. "Sinceramente non mi aspettavo tre partite così dure – ammette il lanciatore nettunese – ma può succedere e sono stati bravi i giovani che sono scesi in campo, hanno giocato bene. Vincere era fondamentale e il contributo dei ragazzi e dei vecchi è stato importante per portare a casa il risultato. In una squadra devono coesistere l'esperienza e la gioventù per funzionare e questo sta avvenendo a Nettuno".
La squadra tirrenica si prepara, ora, per un'altra serie fondamentale. Giovedì sera il Nettuno sarà impegnato a Grosseto nel "derby del Tirreno" (gara-1 in diretta su Raisport 2 dalle ore 21). Nella Danesi è ancora in forse Peppe Mazzanti che si è rivisto a Verona per due decisive apparizioni nel box ed è probabile che Bagialemani scegliera di schierare ancora il giovane Alessandro Grimaudo in prima base con Rosario interbase e Imperiali in terza. "Penso che saranno tre partite difficile – commenta Massimiliano Masin – bisognarà giocare con il massimo della concentrazione perché nel baseball ogni errore di paga. Secondo me, chi giocherà meglio in difesa ha il 90{e92f7119cf27f681475e0fb32147fa37ebef122d9b0b20a7498ccaa4d87ca53c} di vincere la serie. Da adesso in poi saranno tutte partite fondamentali".
In una squadra come il Nettuno che non ha "delle mazze infuocate" nel box, diventa fondamentale il lavoro in difesa e sul monte di lancio, per mentere in cassaforte i punti portati a casa. "In una squadra deve combaciare tutto – chiarisce Masin – non un reparto in particolare. La cosa fondamentale è la concentrazione, bisogna uscire dal campo a testa alta sapendo di aver dato tutto". San Marino e Bologna appaiono già avviate verso la post season. In questo modo restano soltanto due posti disponibili per i playoff per quattro contendenti (Rimini, Nettuno, Parma e Grosseto). "In un campionato così corto – spiega Masin – chi parte bene è già a metà dell'opera. Mancano solo 15 partite e dobbiamo giocare al massimo gara dopo gara. Non c'è una squadra favorita più delle altre. Non c'è bisogno di fare calcoli. Se devi vincere e lo vuoi davvero, la vittoria arriva contro qualsiasi avversario. La cosa importante è arrivare ai playoff, poi lì ivalori si azzerano. Contano le motivazioni e non chi è andato meglio nella stagione regolare".
Una stagione questa in cui il Nettuno ha dato l'oppotunità a tantissimi giovani di esordire, un po' come successe nella generazioni degli anni '80 e '90, ma Masin (che di quel Nettuno fu protagonista) sottolinea le differenze: "E' più difficile per i giovanissimi di oggi rispetto a noi, perché anche il resto della squadra è molto giovane, mentre noi ci trovavamo a giocare con una squadra di giocatori già esperti ed affermati. Bisogna pensare ad una gestione oculata perché ragazzi di 16, 17 o 18 anni possono esaltarsi facilmente e abbattersi con la stessa facilità. In questo frangente è molto bravo Ruggero che li gestisce in maniera egregia dandogli il giusto spazio e la giusta alternanza". Tanti giovani che esordiscono, ma non in un ruolo fondamentale come il lanciatore. E' vero che Matteo Modica è spesso fermato da impegni lavorativi e che la sfortuna di un brutto infortunio ha fermato il debutto di Valerio Simone ancora prima di iniziare, ma è vero anche che sono solo due episodi e Masin cerca di spiegare cosa c'è di sbagliato e perché non crescono più "italiani doc": "E' il regolamento che rovina il baseball italiano. Nel campionato in realtà non c'è una vera gara degli italiani e in questo modo la federazione penalizza i lanciatori nostrani veri. E' per questo che non escono più grandi pitcher nati in Italia; è perché dopo 5 anni uno straniero diventa italiani ed ecco qua che non c'è spazio per gli italiani. Purtoppo quello del lanciatore è un ruolo ingrato. E' bello se vai bene, ma è brutto perché se vai male non hai seconde opportunità e devi cogliere quella che ti viene data. Prima le regole favorivano la crescita dei giocatori italiani, adesso non è così".
Al di là del difficile ruolo di lanciatore, ci sono molte giovani leve che si stanno facendo conoscere ed apprezzare anche in altri ruoli nel panorama nettunese ed a loro vanno i complimenti di un campione vero come Massimiliano Masin: "Ho visto tante generazioni giocare a baseball, ma è la prima volta da quando ero un ragazzo agli esordi che vedo giovani a cui piace veramente giocare a baseball. Hanno la passione negli occhi ed hanno voglia di imparare. Questi ragazzi vengono in trasferta con la prima squadra, giocano la domenica con la Ibl2 e in settimana scendono in campo con le giovanili, senza stancarsi mai. Con questa passione il futuro è dalla loro parte. Quando ero ragazzo il mio obiettivo era solo quello di giocare col Nettuno. Questi ragazzi devono porsi un primo obiettivo e non pensare all'America. Una volta raggiunta la prima tappa potranno iniziare a porsi un'obiettivo più grande, ma chi non arriva a metà non può pensare di arrivare in cima. Se si fanno gli step giusti i successi arrivano e i sogni si realizzano".

 

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