Un vecchio adagio americano, spesso applicato allo sport, recita: "A tie is like kissing your sister" (ovvero, un pareggio è come baciare tua sorella, non c'è gusto). Metafora quanto mai azzeccata e perfettamente calzante rispetto a quanto vissuto domenica sul diamante "Leoni" di Casteldebole, nell'ultimo atto del quindicesimo campionato di baseball per ciechi. Due vincitori morali, ma una sola squadra trionfante in campo. I Thunder's 5 Milano si sono laureati campioni d'Italia per la quarta volta consecutiva (sesto scudetto in sette stagioni) al termine di una doppia sfida di rara drammaticità e forti emozioni, caratterizzata da continui colpi di scena, giocate di grande spessore tecnico-tattico e numerosi fuoricampo che hanno infiammato a più riprese il numeroso pubblico accorso per gustarsi la "resa dei conti" fra i lombardi ed i White Sox bolognesi.
Neanche Hitchcock o Agatha Christie avrebbero probabilmente potuto escogitare un thriller più avvincente della sceneggiatura riservata all'ultima giornata di un campionato già sufficientemente intrigante. E che tuttavia ci ha voluto riservare i "botti" di maggior effetto proprio in chiusura. Alla vigilia della sfida decisiva, classifiche e numeri sancivano inequivocabilmente la supremazia dei Milano Thunder's e dei Bologna White Sox, formazioni decisamente più quadrate e polivalenti rispetto alla concorrenza. L'incredibile tensione a bordi del diamante ed il valore assoluto della posta in palio non hanno tuttavia frenato mazze e guantoni nel doppio scontro finale in cui lombardi ed emiliani hanno infatti regalato due incredibili maratone di baseball (quasi 4 ore di gioco), tra le più epiche ed affascinanti nella storia piuttosto giovane del nostro sport. Dure battaglie, con capovolgimenti di fronte in cui una squadra in pesante ritardo nel punteggio faceva appello ad insospettabili risorse psicofisiche per rientrare in partita, operando incredibili sorpassi a colpi di homerun e valide profonde che bucavano gli esterni, prima di subire irrimediabilmente nella propria fase difensiva l'inevitabile controffensiva avversaria.
Milanesi che partivano a razzo nel primo match, portandosi subito in manifesta superiorità (5-0) dopo due riprese grazie al grande slam del bombardiere pachistano Sarwar Ghulam. Non si faceva attendere la reazione dei felsinei che, dopo essersi scrollati un po' di timore reverenziale e di pressione esercitata dal caldissimo tifo della "torcida White Sox" a bordo diamante, raggiungevano i milanesi nel corso del quarto inning grazie alle valide di Claudio Pierini, Giovanni Lomonaco e al primo fuoricampo del marocchino Driss Sahli. La rimonta repentina di Bologna non scomponeva il potente lineup milanese: Tuoni nuovamente in manifesta grazie al martellamento costante di Dedaj, Cusati e dell'ineffabile Gulam sugli esterni dei White Sox che regalano il 10-5 ai meneghini a fine del sesto inning, suggellato dal solo homer di Cristiano "Tatone" Tedoldi che si concede uno splendido regalo di compleanno. Bologna comunque non ci sta. Sospinta da un tifo encomiabile, i Sox si affidano a Giancarlo Berganti (2 fuoricampo nel sesto, decisivo inning) e realizzano 6 punti nella penultima ripresa prima di chiudere la saracinesca difensiva contro la parte più temibile del line-up milanese. Pippo Tagliaferri, schierato come DH in sostituzione dell'infortunato Sahli in avvio del settimo inning assurge ad autentico "Unsung Heroe" (eroe per caso) in chiusura di questo primo emozionante episodio, realizzando due delle tre eliminazioni che chiudono il match sul 12-11 per i padroni di casa, rimandando l'assegnazione del titolo ad una gara-2 per coronarie d'acciaio.
Partita decisiva ancora più appassionante del primo atto, in cui Bologna, letteralmente galvanizzata dal successo, intravede concretamente la possibilità di spezzare l'egemonia dei Tuoni. White Sox che tuttavia devono rinunciare in extremis all'apporto del marocchino Sahli, fondamentale uomo del line-up bolognese, messo fuori gioco da uno strappo muscolare alla gamba destra rimediato in chiusura del primo match. L'emergenza pare tuttavia infondere ulteriore linfa agli emiliani che volano sul 3-0 dopo un solo inning, grazie alle valide di Pierini e Lomonaco. Reazione veemente dei milanesi che segnano 6 punti nel secondo attacco e raggiungono la manifesta superiorità sull'8-3 grazie a Scali, Tedoldi e Loredana Ruisi, efficace nel box e sulle basi in sostituzione di Dedaj.
A seguire, nuova esplosione offensiva dei Sox che agganciano gli avversari prima di superarli di slancio e portarsi avanti sull'11-8 dopo quattro fasi d'attacco in virtù del 3 su 8 (2 fuoricampo) in battuta di Tagliaferri. Il diamante somiglia ad un'arena andalusa da corrida e ribolle d'entusiasmo. Arbitri e classificatori comminano cartellini e richiami a raffica nei confronti di un pubblico di matrice calcistica nel tentativo di far rispettare il silenzio, requisito fondamentale durante le fasi di gioco nel baseball per ciechi. Ci pensano Scali, Cusati e la classe cristallina di un Sarwar "Montagna incantata" Ghulam letteralmente stratosferico (5 su 6, 3 fuoricampo, 25 complessivi in stagione) a riportare pace e sconcerto sugli spalti, propiziando la zampata decisiva dei Thunder's che allungano sul 16-11 dopo 4 attacchi, prima di difendersi strenuamente dall'ultimo disperato ritorno felsineo che si ferma ad una lunghezza dal miracolo. Finisce 16-15 per Milano. La commozione infinita in lacrime, sudore e gioia allo stato puro, si materializzano in diamante come nella club-house dei Tuoni e testimonia chiaramente l'enorme sforzo dei milanesi nella corsa verso il titolo più sofferto, conquistato contro avversari davvero tosti, frutto di una preparazione tecnica impeccabile, coraggio e attributi non indifferenti. L'ennesimo trionfo di un "Dinasty Team" chiamato Thunder's 5 Milano. Così il manager Crippa a caldo: "Questi mascalzoni riescono ancora a farmi piangere"…
Il quindicesimo campionato di baseball per ciechi si è con il successo piuttosto agevole dei Lampi Milano a spese di una Roma salita al "Leoni" in formazione ampiamente rimaneggiata. Duplice 6-2 per i cugini stretti dei pluricampioni d'Italia firmato Oubarrahou (3 fuoricampo), Scarso, Briglia e Levantini, mentre Checchi e Somma si difendono tra i capitolini.
Cala quindi il sipario su una stagione decisamente effervescente, ricca di spunti agonistici e buone proposte indirizzate all'allargamento del nostro movimento: prima della meritata vacanza, il batti e corri per ciechi approderà infatti a Trieste e Ronchi dei Legionari il 23-24 luglio prossimi per due gare dimostrative organizzate dall'Associazione Italiana Baseball per Ciechi che porteranno due squadre selezionate da Milano e Bologna sui diamanti giuliani, iniziativa che si integra nell'intenso programma di manifestazioni a margine dei prossimi campionati europei di Softball in programma in Friuli Venezia-Giulia.
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