Fuoricampo di Bertagnon al 10°, Parma fa sua gara2

Ancora un fuoricampo, a decidere un'altra battaglia sul filo del più esasperante equilibrio fra Bologna e Parma. Ma stavolta il "grande lampo" finale è del Cariparma. A confezionarlo è la mazza di Riccardo Bertagnon, per l'1-0 al decimo inning. Il catcher della squadra di Gibo Gerali punisce inesorabilmente, spietatamente con un "solo homer" l'unico lancio sbagliato da Yulman Ribeiro nelle sue tre riprese come rilievo di un eccellente Cody Cillo. E' una palla dritta non veloce, che rimane abbastanza alta: un lancio "pigro", il primissimo di Ribeiro su Bertagnon. Il ricevitore del Cariparma l'aggredisce con un giro di mazza rabbioso e, soprattutto, straordinariamente gonfio di energia per un giocatore che già s'era sobbarcato 9 inning in posizione rannicchiata e sulla punta dei piedi, dietro il piatto di casabase, a guidare i pitchers, a chiamare i lanci, controllare la disposizione della difesa, comunicare ogni tipo di informazione e tante altre cose che fanno parte del ruolo duro e importante di catcher. Questa è stata la partita stagionale numero 43 di "ironman" Bertagnon da uomo-chiave della difesa. Bertagnon al decimo inning ha avuto ancora la forza per colpire duro. Una frustata di polsi per una "legnata" imperiosa, con la pallina che vola, molto alta, a destra, passando sopra la testa di un Clemente che non può fare altro che guardarla mentre va oltre la recinzione e si perde nel buio della notte. E' la prodezza che spezza l'equilibrio, dopo nove inning di zero a zero. E che decide un match di forte intensità emotiva, di apprezzabilissimo baseball, con grandi prestazioni dei lanciatori (Cillo, Burlea e il "vincente" Cicatello hanno tutti chiuso con 0.00 di ERA). E anche due difese solidissime, a parte il sorprendente erroraccio di tiro di Cicatello in prima base che ha messo le ali a Santaniello facendolo correre fino in terza base e ridando speranze e coraggio alla Fortitudo nel decimo attacco bolognese. Sì, la banda di Marco Nanni è arrivata ad un passo dal pareggio: Santaniello in terza, due out ma… era in arrivo il turno alto del lineup di Bologna. E a questo punto il Cariparma è stato strategicamente molto lucido, giocando di furbizia: Cicatello ha "colpito" il leadoff Carlos Infante, a mio parere una scelta non casuale: lo ha mandato in base per evitare di sfidare un battitore pericoloso e sicuramente fastidiosissimo, preferendo "giocarsi" Gabriele Ermini. E' strategia. E' baseball anche questo. Quando si tratta di vincere una partita "fondamentale" di playoff (e il Cariparma, già uscito sconfitto in gara1 mercoledì scorso, non poteva permettersi un altro ko) si ricorre a tutto. Anche ad un colpo d'astuzia come questo, sull'ultimo disperato assalto dell'Unipol. E la scelta si è rivelata felice, poiché Ermini si è prodotto in una battuta blanda sull'interbase Yepez, che in tutta tranquillità ha assistito a Dallospedale per l'out di Infante in seconda.

Quando si deve necessariamente vincere si ricorre a tutto, dicevo. Anche ad un tentativo di rissa. C'è stato, al settimo inning. E sotto un certo aspetto mi ha ricordato un pochino la scena ben più intensa di "gara4" delle Italian Series 2010 quando una rissa (non certamente voluta dalla Fortitudo, che era in vantaggio) ebbe l'effetto di togliere serenità e concentrazione proprio alla squadra che pareva ad un passo dal vincere quel quarto round delle finali e che poi… perdendo serenità e controllo finì anche per subìre la rimonta e perdere la gara. Praticamente gettando via, quella notte, la possibilità di vincere lo scudetto.
Stavolta c'è stata chiaramente meno adrenalina, il tutto si è risolto in pochi minuti di tensione e la Fortitudo non ha perso lì la partita (poiché si era sullo 0 a 0). Tuttavia, mi è parsa un po' eccessiva la reazione di tutto il gruppo parmense sull'out a casabase di Bertagnon al settimo inning. Raccontiamo cos'è avvenuto. L'ironman di Parma aveva fabbricato un doppio a sinistra ed era stato spinto in terza base dal singolo di Scalera a destra (che ha messo la parola fine alla partita di Cillo). Bravissimo l'esterno destro Edgard Clemente per la reattività con la quale ha raccolto la pallina e per l'immediato rilancio: impressionante sbracciata a casabase. Tiro giusto, un po' spostato permettendo ad Angrisano di fare due passi in avanti e con la pallina in mano aspettare, fermo, l'arrivo di Bertagnon. Nettamente out sul tempo. Non poteva fare più nulla, se non tentare una carica sul catcher bolognese. Con la speranza che… nell'impatto il collega di ruolo potesse perdere la pallina. L'impatto c'è stato. Bertagnon è entrato di spalla e a testa alta. La mano di Angrisano, nella "toccata", è finita in faccia a Bertagnon. E non mi sembra sia stata un'azione scorretta. Gli arrivi a casabase, in certe situazioni, sono aspri. E gli impatti non sono carezze. Bertagnon, che è un catcher come Angrisano (anzi, sono i due ricevitore della Nazionale), lo sa bene. Fa parte del gioco. E allora mi sorprende il fatto che immediatamente tutto il Cariparma sia scattato dal dugout (come se non aspettasse altro…) portandosi in mezzo al campo. Ovviamente sono usciti dal loro dugout anche i giocatori dell'Unipol. Un paio di minuti di scambi di opinioni, un po' di parolacce, ma non si è andati oltre. Tutto è finito presto, tenuto sotto controllo dagli arbitri. I quali hanno espulso i manager delle due squadre, Gerali e Nanni.
Il parapiglia, tuttavia, acceso dal Cariparma non è andato giù a Marco Nanni. Ed è polemica. Il capo allenatore della Fortitudo Unipol, uscendo dallo spogliatoio nel dopopartita, visibilmente contrariato s'è lasciato andare ad un "Sarebbe bene che l'amico Gerali gestisse meglio i suoi giocatori…". Con chiaro riferimento all'episodio della rissa.

Comunque il Cariparma l'ha vita con merito, questa partita dai forti equilibri. L'ha vinta con un ottavo uomo dell'ordine di battuta, Riccardo Bertagnon, capace di produrre un doppio e quel fuoricampo da un punto che ha deciso il match. La performance di Bertagnon ha permesso al Cariparma di portare la serie in parità (dopo il successo della Fortitudo a Parma in gara1 grazie al fuoricampo da 3 punti di Julio Ramirez al nono inning). Bertagnon l'ha vinta in attacco, ma anche in difesa guidando magistralmente Burlea e Cicatello e producendosi – nel delicatissimo finale – in un paio di parate alla… Buffon annullando possibili "lanci pazzi" di Cicatello. E proprio Cicatello è stato il pitcher vincente: pulitissima la sua prestazione sul mound (nessuna base su ball, nessuna valida concessa) in 2.1 riprese lanciate. Una prestazione che assume ancor più significato considerando i 3 inning e i 51 lanci di gara1 mercoledì. Notevole dimostrazione di resistenza. Tuttavia, un altro grande interprete di ieri sera al "Falchi" bolognese è stato il rumeno Mihai Burlea. Maestoso. Il lanciatore partente del Cariparma ha firmato una partita di enorme concentrazione e di ammirevole controllo. Mescolando abilmente il drop e la dritta, il gigante rumeno nato a Botosani nel 1983 e alla sua terza stagione a Parma (dopo il college negli Stati Uniti e un'esperienza nel massimo campionato olandese) ha costretto Bologna ad una prestazione offensiva poco incisiva. Un impatto con i playoff di indubbia consistenza da parte di Burlea, la cui solidità mentale in questa partita – così delicata per il suo team – è ben fotografata dalle statistiche: 7.2 rl, 2 so, 2 bb, 5 bvc, nessun punto subìto. Quando ha lasciato il monte, nel corso dell'ottavo attacco fortitudino, il rumeno è stato applaudito dal pubblico di Bologna.
Burlea si è prodotto con coraggio in un duello di altissimo livello, per la IBL, con un Cody Cillo ispiratissimo e magistrale nell'esecuzione dei suoi lanci migliori. Per l'italoamericano dell'Unipol 7 inning, 4 strikeout, 3 basi su ball, 5 valide concesse, nessun punto subìto. Sfida tutta da gustare. Bellissima. Da una parte l'esperienza e la pulizia tecnica del miglior Cillo, dall'altra parte la palla veloce (da 92 miglia) di un Burlea che nell'occasione ha dimostrato anche ottimo controllo.

Da sottolineare anche il 2 su 4 di Alex Sambucci nel box di battuta e la sicurezza in difesa di Marco Yepez, tornato ad essere l'interbase dei giorni migliori. L'Unipol deve arrabbiarsi con se stessa per la grossa occasione sprecata nel sesto assalto. Singolo di Infante, che poi va in seconda su palla mancata e viene spinto in terza da un bunt bene eseguito da Ermini. Dunque, un corridore in terza e un solo out. Lì Bologna è… rimasta desolatamente a mani vuote, perché Mazzuca e Clemente si sono prodotti in battute insipide, inefficaci. Ora sono chiamati a riscattarsi.

Ottima la direzione arbitrale di Marco Screti a casabase (preciso e sereno), Marco Taurelli e Alessandro Spera sulle basi. Questa sera, ancora al Falchi di Bologna, gara3 di questa serie del round robin. C'è da aspettarsi una partita molto tosta e con l'adrenalina a mille, alla luce anche delle tensioni di ieri sera e della franca dichiarazione di manager Nanni sull'atteggiamento dei giocatori del Cariparma.

Maurizio Roveri

Maurizio Roveri, giornalista professionista, è nato il 26 novembre 1949. Redattore di Stadio dal 1974, e successivamente del Corriere dello Sport-Stadio, fino al gennaio 2004. Iscritto nell'Albo dei giornalisti professionisti dal luglio 1977. Responsabile del basket nella redazione di Bologna, e anche del pugilato. Caporubrica al Corriere dello Sport-Stadio del baseball, sport seguito fin dal 1969 come collaboratore di Stadio. Inviato ai campionati mondiali di baseball del 1972 in Nicaragua, del 1988 in varie città d'Italia, del 1990 a Edmonton in Canada, del 1998 in Italia, nonché alle Universiadi di Torino del 1970 e ai campionati Europei del 1971, del 1987, del 1989, del 1991, del 1999. Dal 2004 al 2007 collaboratore del quotidiano "Il Domani di Bologna" per baseball, pugilato, pallavolo.  

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