Si chiude il campionato di serie A e conferma di essere importantissimo per il futuro del baseball italiano. Distante, ma non troppo dagli assi di picche della IBL, lontano un miglio forse più dalla serie B. Il torneo di A è la via di mezzo più credibile per mettere d'accordo il denaro e il talento. Roba che di questi tempi è un lusso mica da ridere per chi si muove nello sport e nelle sue endemiche difficoltà.
La stagione 2011, nel girone A, ha fatto felice Redipuglia e felicissimo Rovigo. Entrambe le squadre raggiungono i playoff che valgono lo scudetto di categoria. Una bella soddisfazione e poco altro, che la bacheca dei più bravi non considera nemmeno il titolo che viene assegnato da queste parti.
Rovigo è stata una macchina da guerra. Protagonista con il bastone e sul monte di lancio. I rodigini hanno messo insieme un roster di alta qualità per fare bene e ci sono riusciti senza troppe difficoltà. Nello scorso weekend, hanno chiuso i conti con gli Athletics di Bologna, che volevano fare esperienza al primo anno di A ed esperienza hanno fatto. Pure con tanti ko c'è da rimanere sorpresi per la tenacia degli emiliani, presi a legnate ma sempre pronti a dare battaglia.
Redipuglia ha rischiato fino all'ultima gara di vedersi soffiare la post-season. Colpa della squadra friulana che ha fatto del suo peggio per crollare nel girone di ritorno. E merito della Juve 98 di Torino che ha messo il turbo e ha dato fondo alle scorte di fiducia per arrivare in alto, tra i primi, per giocarsi un campionato nel quale nessuno credeva potesse essere tra le protagoniste. Il pass per i playoff è stato assegnato all'ultima gara. Rangers, guarda un po', in trasferta a Torino. Primo incontro perso male. Secondo incontro che parte bene e finisce ancora meglio. Fine della paura per Redipuglia. Fine del sogno per i bianconeri. E arrivederci all'anno prossimo.
Al quarto posto si piazza Codogno, che nel 2010 aveva chiuso in testa al girone. Sperava in qualcosa di più, si era attrezzata a dovere proprio per ripetere le belle cose dello scorso anno. E invece, tre passi indietro. Nell'ultimo doppio incontro della stagione, i lombardi hanno preso il bus per fare visita all'altra grande super delusa della serie A, il Piacenza. Ne hanno vinta una a testa. Felici un po' tutti, felice davvero nessuno.
Quinta piazza per la neopromossa Padova, all'esame di maturità nel campionato dei grandi. Ha fatto vedere delle ottime cose e ha dimostrato di avere i numeri, ma soprattutto i giocatori per rilanciare le sue ambizioni nel torneo che verrà. Ultimo turno in casa contro Ponte di Piave, che pure vince tre partite in più rispetto al 2010 eppure finisce dietro. Si è detto della stagione di alto livello, c'è stata grande battaglia, ogni avversario nascondeva insidie grandi così.
Terza l'anno scorso e terz'ultima ad un passo dalle sabbie dei playout quest'anno la squadra dei fratelli Guadagnino. Bollate abituato a guardare dall'alto e che non trova la continuità che avrebbe potuto fare la differenza. Nel doppio incontro decisivo per sapere se ridere o piangere, i lombardi se la vedono con l'altra delusissima Collecchio. Vincono la prima con le palpitazioni, 7 a 6 al tredicesimo. La seconda la perdono, ma ormai i giochi sono fatti, Bollate salvo e Collecchio a giocarsi la permanenza in serie A nelle prossime settimane.
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