Gutierrez, ancora lui. Ma stavolta da protagonista. Da "partente". Anzi, la prima volta da partente. La terza sfida tra Bologna e Nettuno (6 a 2), nella seconda settimana del round robin, porta la firma di questo trentenne venezuelano con passaporto spagnolo (e dunque con lo status da comunitario).
Aveva già sconfitto l'Unipol il 6 maggio, proprio al Falchi, in una gara di regular season vinta dal Nettuno 5 a 3. Ma quella volta Fernando Gutierrez non aveva inciso, entrato come rilievo alla sesta ripresa, semplicemente per affrontare Sabbatani in chiusura di quell'attacco bolognese e poi per "passare in base" Infante con quattro lanci ball in apertura del settimo inning offensivo di Bologna. Manager Bagialemani era immediatamente andato a riprendersi il suo lanciatore venezuelano-spagnolo sostituendolo con Leal. Quella sera Gutierrez aveva avuto la fortuna d'essere lui il pitcher quando il lineup del Nettuno – nel suo settimo assalto – aveva saputo capovolgere il match firmando un big-inning da 5 punti.
Coincidenza ha voluto che Fernando Gutierrez abbia vinto la sua seconda partita stagionale nuovamente contro l'Unipol. Con sei inning di assoluta qualità. Evidentemente i suoi lanci sono decisamente indigesti a Infante, Mazzuca, Clemente, Ramirez (la cui unica valida l'ha prodotta al 9° inning su Escalona), Castellitto, Malengo, Santaniello, tutti rimasti a bocca asciutta contro questo lanciatore che conoscevamo come rilievo, rilievo molto corto (stava viaggiando in questa stagione alla media di 1.3 inning). Improvvisamente Fernando Gutierrez è stato responsabilizzato come "partente". Ed ha sorpreso tutti, tenendo il monte di lancio per 6 inning. Con grande sicurezza. Una prestazione da "one hit". Una sola battuta valida concessa (Sabbatani al terzo inning). Notte di gloria per Fernando, alla sua primissima partita stagionale da "partente", anzi mi sembra che sia stata la primissima da quando è in Italia. Arrivò nel 2009. Portato dal Rimini di Mauro Mazzotti. Stagione da 1 partita vinta e 1 persa, più 4 salvezze. Poi, Grosseto: stagione da 0-2, e 12 salvezza. Quest'anno, voluto a Nettuno da Bagialemani, è a 2-0, più 1 salvezza.
Sicuramente la decisione di affidare la partenza a Gutierrez per la prima volta è stata presa in sintonia da Ruggero Bagialemani (squalificato e dunque non in campo) e da Claudio Scerrato che lo sostituiva alla guida della squadra. Ed è proprio Scerrato – pitching coach della Danesi Nettuno – che merita i complimenti: perché è un Gutierrez migliorato rispetto all'inizio di stagione e rispetto al campionato scorso in Maremma.
Vero, la Fortitudo Unipol – inconsistente in attacco e brutta nell'atteggiamento – ha chiaramente agevolato, favorito la prestazione dominante del venezuelano di passaporto spagnolo. Però lui è stato bravo a farsi trovare pronto, a sfruttare al massimo la deconcentrazione degli avversari e a rivelarsi affidabile come "partente". Lui che in carriera è sempre stato un rilievo. Anzi, anni fa non era neppure un pitcher. Quando i Baltimore Orioles lo firmarono per la loro Organizzazione nel 1998, lo presero come catcher.
I numeri del Fernando Gutierrez di ieri sera: 6 riprese lanciate, 3 strikeout, 2 bas-ball, 1 battuta valida concessa, nessun punto. Lo ha poi rilevato Remigio Leal, che aveva cominciato alla grande mettendo strikeout i sempre più discontinui Clemente e Ramirez ma poi è andato in affanno nel suo secondo inning pemettendo alla svagata Fortitudo di riuscire a segnare 2 punti. Josè Escalona, infine, ha "chiuso" senza danni.
Nettuno con orgoglio, dunque. E Bologna con motivazioni sotto zero. Perché la squadra di Nanni, dopo aver vinto due battaglie feroci, s'è poi prodotta in una prestazione così sgonfia, grigia, senza adrenalina? E anche irrispettosa nei confronti del pubblico del "Falchi". Si può perdere, se si ritiene una partita "ininfluente", ma un briciolo di intensità e di dignità era un dovere mostrarlo.
Tentiamo una spiegazione a questa partitaccia indegna della Fortitudo. Prima ipotesi: la squadra di Nanni, sapendo realisticamente che può andare oltre ed arrivare alla serie-scudetto soltanto se vincerà due partite contro San Marino la prossima settimana, s'è presa una partita per riprendere fiato. Una eventule terza vittoria contro Nettuno non avrebbe cambiato la vita alla Fortitudo. Seconda ipotesi: Bologna (magari inconsciamente) potrebbe aver voluto tenere in vita il Nettuno, con la speranza che la truppa di Bagialemani possa realizzare una tripletta contro i parmigiani (ma questo è fantabaseball…). Oppure – cosa più possibile – due vittorie del Nettuno contro il Cariparma e contemporaneamente due vittorie di Bologna contro San Marino. In tal caso, la Fortitudo e il club del Titano finirebbero ai primi due posti con 5 gare vinte e 4 perse. Qualificandosi per le Italian Series 2011. Nettuno e Parma chiuderebbero il round robin con 4-5.
Attenzione! Se Bologna vincerà due partite con San Marino e Parma prevarrà due volte sul Nettuno, verrebbe a verificarsi una situazione con tre squadre a pari merito (5-4).
E se il Cariparma realizza l'en plein contro Nettuno? Il Cariparma balza a 6-3, l'altro posto per la finale-scudetto è di chi vince la serie fra San Marino e Bologna.
E in caso del 2-1 del Nettuno e 2-1 del San Marino? Primo posto per i Titani. Poi, tre squadre alla pari con 4 vittorie e 5 sconfitte. Con Parma che sarebbe in svantaggio nel confronto diretto coi nettunesi e invece si trova (questo è sicuro) in vantaggio con Bologna. La Fortitudo a sua volta possiede il confronto diretto favorevole contro Nettuno.
Fortitudo senza spinta, ieri sera. Senza un briciolo di "fuoco". Le 3 sole battute valide indicano la pochezza di questa prestazione. Anche nelle prime due partite del trittico con Rimini, nell'ultimo turno di regular season, i giocatori di Marco Nanni hanno viaggiato con 3 valide per incontro. E poco di più, 5, sono state le valide messe a segno in gara2 della serie contro Parma, quella vinta dai parmigiani per 1-0 al 10°. Quando l'attacco ha di queste serate, e gli stranieri non fanno la differenza, la Fortitudo non va da nessuna parte.
Il Nettuno ci crede ancora. Resta in corsa. Forse si illude. Però combatte. Combatte sempre. Ritrova un Camilo efficace e prepotente nel box (3 su 5, con un fuoricampo da 1 punto), propone un Vinicio Sparagna ruggente (3 su 4, con 2 RBI), ripresenta – dopo la squalifica – Mirco Caradonna autore di un gran triplo. E' un Nettuno che confeziona una partita da 12 valide, con 1 homerun, 1 triplo, 1 doppio. E tanta applicazione difensiva.
Questo è lo "spirito" nettunese.
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