Fabio Betto confeziona il successo personale numero 10 in questa stagione e firma il suo miglior risultato di sempre dal punto di vista statistico (10 partite vinte, 1 persa) in 18 campionati di massima serie. Il lanciatore di Castelfranco Veneto – in casacca Fortitudo dal 1999, dopo cinque stagioni a Parma – arriva a quota 113 partite vinte in carriera. Raggiungendo Joel Lono all'undicesimo posto nella classifica "all-time" dei pitchers più vincenti.
La performance di Betto è l'unica soddisfazione per la Fortitudo Unipol Bologna in una notte sammarinese dove una vittoria da 10 punti e 16 battute valide si porta dietro – paradossalmente – il sapore amaro del rimpianto, del disagio, del disappunto.
Bologna chiude il suo campionato con un bel successo (10-6) sul San Marino che – già qualificato dalla sera prima per la finale scudetto – risparmia logicamente il braccio di Thiago Da Silva (per averlo protagonista nelle Italian Series) affidando il monte ad Alessandro Ercolani e Ilo Bartolucci.
La vittoria di Bologna si trasforma presto in un risultato inutile, ininfluente, perchè a Parma prende consistenza il dominio della Danesi Nettuno che clamorosamente ed in maniera assolutamente esaltante completa lo sweep ai danni del Cariparma. Un trionfo che fa balzare la coraggiosa ed energica truppa di manager Ruggero Bagialemani a 5-4. Precedendo con un rush impressionante Bologna e Parma, e lasciandole fuori dalla serie per la conquista del titolo di Campione d'Italia. L'Unipol, per qualificarsi, oltre a vincere la sua partita, avrebbe avuto bisogno di un successo del Cariparma in una partita da punteggio alto. Si ipotizzava un arrivo con tre squadre a pari merito, e già da ieri notte il piccolo mondo del baseball italiano s'era tuffato a fare conteggi, ipotesi, combinazioni da… farsi scoppiare la testa. Bologna doveva sperare che il Nettuno subisse almeno 9 punti e il Parma 6. Infatti i ducali, per passare il turno, avrebbero dovuto vincere gara3 – ieri sera – con almeno tre lunghezze ma… senza subìre sei punti.
Fortunatamente ha deciso il campo. Ha deciso il REALE valore delle squadre, com'è giusto e corretto che sia. Senza arrivare a determinare una finalista attraverso assurde "discriminanti", come ad esempio il conteggio dei punti subìti negli scontri diretti (addirittura, per complicare ulteriormente le cose e confondere ancor di più gli appassionati di baseball, s'era vociferato ieri pomeriggio che il regolamento prevedeva il conteggio dei punti subìti negli scontri diretti del girone diviso le riprese giocate in difesa…).
Meno male che non è stato necessario ricorrere a questa roba indecente. Ci ha pensato il Nettuno ad evitare interpretazioni varie, conteggi e caos. Il Nettuno in Emilia ha urlato la sua superiorità ed ha vinto perentoriamente anche la terza sfida contro il Cariparma.
E così anche la "speranziella" che la Fortitudo Bologna coltivava è naufragata. Spazzata via. Rendendo "inutile" una vittoria allo stadio di Serravalle ottenuta con numeri consistenti: 10 punti, 8 RBI, 16 battute valide con 1 fuoricampo (Edgar Clemente) e 4 doppi (2 di Julio Ramirez, 1 di Joe Mazzuca, 1 di Clemente).
La realtà è che qualcuno, in Fortitudo, ha recitato la parte del leone quando ormai non contava più. Il 3 su 5 di Edgar Clemente e i suoi 5 "punti battuti a casa" di ieri sera non debbono trarre in inganno nessuno. Anzi, dovrebbero semmai aumentare la rabbia nel clan bolognese per tutto ciò che il campione portoricano avrebbe potuto fare e… non ha fatto. Prima della partita di ieri sera, il signor Clemente viaggiava nel round robin con un indecente 152 di media-battuta! A Bologna l'avevano ingaggiato (e penso che non sia costato poco…) perché facesse la differenza. Quando contava, non l'ha fatta. Mai. L'altro battitore straniero, Ramirez, era una "seconda scelta". E si è visto… Tecnicamente meno dotato di Clemente. Anche lui non ha convinto. Arrancando a lungo nella mediocrità ma poi applicandosi lodevolmente nel round robin, concluso con un buon 14 su 42 nel box di battuta, 4 doppi e 1 fuoricampo, e 1000 di percentuale difensiva nella posizione di esterno centro. Tuttavia, anche Julio Ramirez (a dispetto del 3 su 6 di ieri sera, con 2 doppi) non è un leader. Non è un trascinatore.
Meglio, decisamente meglio, Mark Castellitto il giovane oriundo che va in campo proponendo quell'entusiasmo, quell'umiltà, quella "fame di successo" che certi ex-majorleaguer non hanno quando arrivano in Italia. Castellitto, 24 anni, appare destinato ad essere un interprete importante per la Fortitudo sulla scena della Coppa Italia. Poiché da giovedì prossimo la squadra di Marco Nanni dovrà dedicarsi con la massima professionalità a questa manifestazione, attraverso la quale si può ottenere il pass per partecipare alla European Cup del 2012. Sarà sufficiente arrivare alla finale di Coppa Italia (e dunque anche senza vincerla…) per guadagnarsi tale diritto, poiché il San Marino alla Coppa dei Campioni vi partecipa regolarmente in rappresentanza della Repubblica del Titano. Pertanto il Nettuno – come finalista scudetto – è già la prima squadra a rappresentare il baseball italiano nella Coppacampioni del prossimo anno. Chiunque esca sconfitta dalla serie tricolore, sarà già in European Cup. E dunque, qualora vincesse la Coppa Italia, liberererebbe un posto per l'altra finalista di questa competizione. Competizione dove – ricordo – non possono essere utilizzati i giocatori stranieri.
La Fortitudo Bologna campione d'Italia nel 2009, campione d'Europa nel 2010 (nonché finalista-scudetto l'anno scorso), stavolta si ferma prima. Ha raccolto nell'intera stagione 33 vittorie accusando 18 sconfitte (29-13 in regular season, 4-5 nel round robin). Benino, ma non benissimo. Non sufficiente per raggiungere la terza Italian Series consecutiva. Paga il prezzo di non avere avuto un trascinatore nel box di battuta, gli acciacchi e l'incostanza di Clemente, la discontinuità anche di Mazzuca e la stagione difficoltosa in battuta di Pablo Angrisano. E Julio Ramirez non s'è dimostrato uomo da RBI. L'indisponibilità per l'intera stagione di un closer notoriamente affidabile come Fabio Milano ha notevolmente penalizzato manager Nanni. E in queste settimane anche l'infortunio (lacerazione agli adduttori addominali) di un personaggio importante come Jesus Matos.Insomma, Bologna avrebbe anche delle attenuanti per questo "mancato obiettivo". Tuttavia, a mio parere, sono giunte a contendersi lo scudetto 2011 le due formazioni più meritevoli: il San Marino perché è più forte di tutti ed ha portato avanti un percorso regolare, e il Nettuno per il suo straordinario spirito da battaglia (capace di mascherare certi limiti) nonché per l'intensità, la dinamicità, l'imprevedibilità del baseball di fabbrica-Bagialemani.
La Fortitudo di questi ultimi tempi – non propriamente in salute – non è stata sorretta dalla necessaria adrenalina.
Ora il team di Marco Nanni dovrà metabolizzare in fretta questa delusione. La stagione continua. Ci sono due obiettivi importanti da raggiungere per i biancoblù bolognesi: la finale di Coppa Italia e poi, fra un mese, la Final Four di European Cup 2011. A Brno, il 21 e 22 settembre, la Fortitudo andrà a difendere quella Coppa conquistata l'anno scorso a Barcellona.
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