Squadra di duri, la T&A San Marino. Squadra concreta. Soffre, resiste, graffia, vola in finale di Coppa dei Campioni. Vince 1-0 al tie-break (che in European Cup comincia già al 10°) l'estenuante braccio di ferro con i Pirates di Amsterdam, mitico club gonfio di storia e di gloria. Dopo avere respinto con un diabolico doppio gioco difensivo (Pantaleoni-Reginato-Vasquez) il decimo assalto olandese, gli uomini di San Marino non hanno sprecato la loro grande opportunità. Piazzando Reginato e Granato "corridori" – rispettivamente sui cuscini di seconda e prima base – e cominciando con Pantaleoni nel box di battuta. Strategia perfetta e vincente.
Il bunt di "Panta" è eseguito in maniera talmente magistrale da sorprendere totalmente sia Morales (appena salito sul monte, a rilevare il mostruoso Cordemans) sia il terza base Gerard. Ne salta fuori un singolo interno che – con zero out – porta Reginato a raggiungere il cuscino di terza base e Granato ad avanzare in seconda. Nel box tocca a Willi Vasquez. Ancora la logica indica la strada giusta al San Marino e ne illumina il gioco. Battutona alta, profonda. Volata di sacrificio. Corretta. Inesorabile. Sull'esterno centro. Reginato corre a casabase. Corre a firmare il punto della vittoria. L'1 a 0 che vale la finalissima, in programma domani – giovedì – alle ore 18. Qui sul diamante del Draci Brno Baseball Stadium, nella Repubblica Ceca, il Ballpark del Draci di Brno.
Un successo, questo dei sammarinesi neocampioni d'Italia, che è figlio d'una considerevole solidità mentale e di una notevole espressione tecnica. Lo si intuiva, lo si immaginava che sarebbe stata una semifinale difficilissima. Affrontando l'Amsterdam neocampione d'Olanda che proponeva sul monte di lancio la sua "superstella" Rob Cordemans.
Ebbene, il trentaseienne pitcher della squadra allenata da Charly Urbanus si è prodotto in una prestazione di enorme consistenza. All'altezza del suo nome e delle aspettative. Di fronte alla bellezza, all'efficacia dei lanci di Cordemans e anche alla sua resistenza (9 inning lassù, da dominatore, 113 lanci, 9 strikeout, 1 base su ball, 3 valide concesse) si poteva essere catturati dalla frustrazione. Dallo sconforto. No. Frustrazione e sconforto sono parole che non esistono nel vocabolario del San Marino Baseball. La squadra è rimasta compatta, non s'è mai disunita, non ha perso fiducia, neanche quando… passavano gli inning e non riusciva a confezionare una valida. Già, la prima valida è arrivata soltanto al quinto attacco, un singolo di Francesco Imperiali, poi altri due inning da "0 hit" e all'ottava ripresa – per la prima volta nel corso del match – l'attacco sammarinese ha conquistato la seconda base. Ma Suardi e Reginato non sono riusciti a spingere oltre Imperiali e Avagnina, autori delle sole due valide consecutive messe a segno dalla T&A in questa partita.
Nelle difficoltà il San Marino ha dimostrato la sua compattezza. Henry Bonilla – sul mound – ha accettato con fierezza la sfida con il grande Cordemans. Battagliando coraggiosamente (6 K, 1 bb, 5 bvc) contro la superstella degli olandesi. Bonilla è stato protetto da una difesa granitica.
Ecco, la difesa: è lì che i sammarinesi hanno cominciato a costruire il loro successo. Così faticato, così sofferto, così meritato.
Prigionieri per nove inning dentro la perfida boscaglia dei lanci di un magistrale Rob Cordemans, e inchiodati a 3 soli "singoli" da questo vecchio drago del monte (un tipo che con la Nazionale olandese ha partecipato a quattro Olimpiadi e a due World Baseball Classic!), i Titano Bombers hanno risposto con una superba applicazione difensiva. Toccando il top sul nono attacco degli olandesi, dopo che l'Amsterdam aveva portato Henrique in terza base e Jong de Sidney in prima. Due corridori sulle basi e situazione di "zero out". A quel punto – inevitabile – c'è stata la sostituzione sul monte di lancio della T&A. Henry Bonilla esausto dopo aver dato tutto quel che poteva dare (sicuramente una prestazione da applausi) lasciava il posto a Darwin Cubillan. Che metteva "K" Jong de Bas, sulla rubata dell'altro Jong. Uomo in terza, uomo in seconda. E 1 solo out. Correttissima, logica la scelta di concedere la base intenzionale a Rooij (pericoloso battitore numero 5 del lineup olandese). A basi piene, battuta di Berkenbosch sull'interbase. Grande giocata di Tony Granato per l'out a casabase di Henrique. Successivamente Isenia veniva messo strikeout da Cubillan. Sospirone di sollievo!
E anche al decimo inning il San Marino è uscito alla grande da sentieri velenosi eliminando Gerard a casabase, primo out di un "doppio gioco" che ha spento gli slanci e le speranze dei Pirates. Dopo, è andata all'attacco la squadra campione d'Italia. E stavolta ha lasciato il segno.
SAN MARINO – AMSTERDAM 1-0 (al 10°)
Line Score.
Amsterdam: 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 = 0
San Marino: 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 = 1
Battute valide: Amsterdam 5 (Rooij 2 su 3); San Marino 4 (Imperiali 2 su 3). RBI: Vasquez.
Errori: Amsterdam 0, San Marino 1.
Lanciatore vincente: Darwin Cubillan (2 rl, 2 so, 2 bb, 0 bvc, 0 r). Lanciatore perdente: Alfieri Morales.
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