Di trattative importanti Alberto De Carolis, DG del Nettuno, ne ha chiuse davvero tante nella sua pluridecennale esperienza dirigenziale. Uno "scout" di lungo corso del baseball nettunese con una lista lunga così di campioni che hanno illuminato il campionato italiano. Da Lenny Randle a Jeff "The Sheriff" Ransom, da Bob Galasso a Jessie Reid, da Francisco Oliveras a Cipriano Ventura. Last but not least, Dirk Hayhurst.
"Di giocatori importanti ne abbiamo presi, ma Dirk è certamente uno dei migliori in assoluto che sia mai venuto a Nettuno e in Italia – ha detto De Carolis a Baseball.it – Un ingaggio prestigioso, un grande professionista, sono molto contento e mi auguro che ci porti davvero lontano. Mi ha detto: Vengo per vincere".
Un'operazione complessa iniziata più di due mesi fa. Il primo contatto fra il Nettuno e Hayhurst risale alla fine di novembre, quando "Garfoose" (il suo nick derivante dal fantastico personaggio ideato dalla moglie Bonnie) manifesta ad un giocatore della squadra la possibilità di giocare in Italia.
"Abbiamo cominciato a scriverci – aggiunge De Carolis – poi avendo notato nel suo curriculum che aveva giocato con i Blue Jays mi sono informato anche con Tony Lacava, assistente del general manager di Toronto, che era qui a Nettuno. Lo ha chiamato ed è partita tutta l'operazione, Tony ha svolto un ruolo determinante, il resto l'ho seguito personalmente".
Settimana dopo settimana, email e qualche telefonata. "Aveva dei contatti ma si è reso conto che la sua carriera volgeva al termine – ha detto ancora il DG del Nettuno – Mi ha scritto: l'invito agli spring-training non mi interessa, se mi fanno un contratto forse ci penserò. Però mi piacerebbe vedere anche altri posti nel mondo, come visitare l'Italia. Ha chiesto tempo fino alla fine di gennaio per prendere una decisione. Poi l'annuncio dato direttamente via twitter. Oggi nel primo pomeriggio mi ha rimandato l'accordo controfirmato. E' una persona speciale, gran giocatore ma anche una grande cultura. Scrive, si documenta. Con lui ha scambiato qualche parola anche il sovrintendente del cimitero monumentale americano qui a Nettuno, gli ha detto che il baseball è sbarcato qui, che abbiamo una lunga storia. Chissà che non possa scrivere un libro anche quando arriverà qui."
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