E' morto a 57 anni Gary Carter, sconfitto da un tumore al cervello di natura maligna che gli era stato diagnosticato lo scorso maggio. Il catcher, che contribuì al successo dei New York Mets nelle World Series del 1986 contro i Boston Red Sox, stavolta non è riuscito a vincere la sua sfida più grande, quella di battere il male incurabile che lo faceva soffrire da 10 mesi. A dare l'annuncio della scomparsa di Carter, eletto nel 2003 nella Hall of Fame, è stata ieri la figlia Kimmy Bloemers tramite il sito Internet della famiglia.
Carter, che era nato in California (a Culver City) l'8 aprile del 1954, soprannominato "The Kid", giocò 19 anni in Major League con Montreal Expos (dal '74 all'84 e nel '92), New York Mets (dall'85 all'89), San Francisco Giants (1990) e Los Angeles Dodgers (1991). Undici volte nella All-Star, ha battuto in totale 2.092 valide, 324 fuoricampo con .262 di media battuta. Il suo ultimo incarico nel baseball era stato quello di head coach della Palm Beach Atlantic University.
"Il mondo del baseball ha perso oggi uno dei suoi gladiatori ed io ho perso un amico" ha detto il lanciatore Ron Darling, suo ex-compagno di squadra nei Mets nell'86. "Gary Carter incarnava tutto ciò che puoi trovare in un eroe dello sport: un grande talento, un grande avversario, un buon padre di famiglia e un grande amico".
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