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"Merkle's Boner": il giallo della seconda base mai toccata

23 settembre 1908. Fu uno di "quei giorni" nell'Old Game… perchè se non fosse successo ciò che è successo, bisognerebbe aggiungere qualche anno agli oltre 100 di assenza dei Chicago Cubs dalle World Series. Nessuno, che giocò quella partita, o che l'avesse vista, è ancora in vita. Anche il "Polo Grounds" di New York, dove venne disputato l'incontro, non è più in vita perché venne demolito 50 anni più tardi. Non importa, la partita rimane.
In quel giorno, datato 23/9/1908, in piena brezza autunnale, Joe Tinker, interbase dei Cubs, realizzò un fuoricampo portando la sua squadra in vantaggio 1-0. Dall'altra parte, il lanciatore dei Cubs, Jack Pfeister, concesse un punto ai NY Giants. Col risultato in parità, 1-1, si arrivò alla fine della nona ripresa, con i Giants in attacco. Moose McCormick arrivò in prima su scelta della difesa, e con 2 out giunse in terza base spinto dal singolo del rookie Fred Merkle (con il quale nome venne coniata questa partita, "The Merkle's Boner", la stupidaggine di Merkle). E qui cominciano i misteri.
Molti reporter e tifosi che seguirono la partita si accorsero che Merkle avrebbe potuto ottenere un doppio. Ma la sua decisione di restare in prima, venne considerata come una sorta di "smart baseball". Infatti, non aveva senso rischiare di arrivare in seconda base, quando c'era il punto della vittoria in terza base. Al Bridwell (il successivo battitore dei NY Giants) sparò un secco line-drive nella zona centro-sinistra del campo, permettendo a McCormick di segnare il punto della vittoria. Ma ci fu' un problema. Correndo verso la seconda base, Merkle vide McCormick toccare il piatto di casa base. I tifosi dei Giants, festanti ed euforici, si riversarono in campo ancora prima che McCormick segnasse il punto. Decidendo che la partita fosse terminata e vinta, Merkle, per sottrarsi all'entusiasmo della folla, puntò dritto verso gli spogliatoi che si trovavano dietro la recinzione dell'esterno centro, ad oltre 500 piedi di distanza da casa base. Nei pressi della seconda base, Merkle tagliò quindi verso destra dimenticandosi di toccare il sacchetto. Johnny Evers, seconda base dei Cubs, aveva visto l'azione e urlò all'esterno centro di tirargli la pallina. Ciò che successe dopo rimane perso nelle maglie del tempo.
Il giorno seguente, i giornali raccontarono l'accaduto con almeno una dozzina di versioni differenti. Nel momento in cui McCormick segnò il punto della vittoria, vi erano in campo ogni sorta di persone, una bolgia infernale tra tifosi festanti, giocatori, arbitri, forze dell'ordine, polizia a cavallo, giornalisti e fotografi perchè la partita, oltre che per il campionato, rappresentava una grande sfida fra due grandi città come Chicago e New York. Immaginatevi Merkle che scappa verso gli spogliatoi e Evers che ha visto tutto e che urla per avere la pallina! Ma torniamo a ciò che scrissero i giornali. Alcuni affermarono che il lanciatore Christy Mathewson dei New York Giants, allontanò Merkle dalla seconda base. Altri dissero che invece ci arrivò. Altri giornali dissero che il lanciatore dei Giants,"Iron Man" J. McGinnity si tuffò nel tentativo di fermare il tiro sbagliato dell'esterno centro verso la seconda base. McGinnity si trovava nella zona del box del suggeritore di prima base e la pallina, rimbalzando finì sulle tribune. Intanto Evers continuava ad urlare! A quel punto, McGinnity decise di procurarsi un'altra pallina! E così fece. Alcuni raccontarono che fu la vera pallina, che venne presa al tifoso da un lanciatore di riserva, tale Rube Kroh. Altri invece dissero che era un'altra pallina, ed era stata intercettata dall'interbase dei Cubs, Tinker, il quale avrebbe dovuto tirare in seconda per completare l'eliminazione di Merkle. Ad ogni modo, Evers, venuto in possesso di una qualsivoglia pallina, toccò il sacchetto di seconda base e disse all'arbitro che l'out di Merkle, per gioco forzato, avrebbe annullato il punto vincente di McCormick. A sua volta, l'arbitro di base Emslie, rispose che non aveva visto niente perchè si era tuffato per evitare il secco line-drive vincente di Bridwell.
In seguito venne interpellato l'arbitro di casa base il quale disse di aver visto tutto e decise che "Merkle non ha toccato il sacchetto, è out! Il punto non vale! Siamo ancora in parità!". Successe di tutto. Proteste, risse, una gran confusione e la partita non andò avanti. Fu sospesa col punteggio di 1-1 alimentando una forte controversia che coinvolse le autorità e qualche… losca presenza. Il Presidente della Lega Pulliam, non decise frettolosamente, perchè mancavano due settimane alla fine della stagione e sperava che una delle due squadre potesse terminare al primo posto nella classifica, vanificando l'opportunità di dover ripetere o continuare la partita. Ma purtroppo per lui, Chicago e New York finirono alla pari, rendendo necessario lo spareggio. Vinse Chicago per 4-2.
Va ricordato che prima di questa partita, i Cubs vinsero contro Pittsburgh per 5-2. Quella fu un'altra partita di spareggio che portò Chicago esattamente alla pari con New York nel conteggio delle vittorie e sconfitte (98-55), relegando Pittsburgh a mezza partita indietro (98-56). Con questi presupposti si può ben capire che questo finale di stagione generò tante emozioni e tanto "suspence". L'incontro di spareggio tra Cubs e Giants fu seguito da 250.000 persone. Un record per quel tempo. Le conseguenze per il rookie 19enne Merkle furono disastrose, perchè diventò una sorta di vergogna nazionale ricevendo il soprannome di "bone-head"( Fred Merkle sarà anche protagonista nelle World Series del 1912 che verranno disputate nell'appena costruito Fenway Park a Boston). Cio nonostante, il giocatore rimase nell'ambiente per altri 20 anni, ricoprendo il ruolo di coach. Una volta disse: "Spero che non lo scrivano sulla mia tomba". I Cubs vinsero le World Series contro i Detroit di Ty Cobb per la terza volta consecutiva. Quelle del 1908 furono anche le ultime World Series alle quali parteciparono i Cubs, e nei cuori dei tifosi di Chicago, il miracolo di una loro apparizione è ancora vivo e forte tuttora.
E cosa successe al Presidente Pulliam? Venne trovato cadavere con un colpo di pistola nel suo ufficio pochi giorni dopo lo spareggio. Ed anche qui, le notizie si accavallarono intorno alla morte del Presidente della Lega. Si parlò di suicidio ma la voce più diffusa fu quella che riconosceva Pulliam come vittima della malavita imperante nel settore delle scommesse.

Il Blog di Beppe Carelli

Beppe Carelli

Beppe Carelli, nato a Pescara nel 1958, è stato indotto nella Hall of Fame del baseball italiano nel 2008. Ha debuttato in Serie A nel 1975 col Milano e, dopo un intervallo nel Codogno, si è trasferito a Rimini dove ha giocato per ben 18 anni, dal '77 al '94. Ha vinto sei scudetti con i Pirati risultando leader stagionale come media battuta per due volte, fuoricampo (nel 1981 e nel 1993) e come punti battuti a casa. Vanta 116 presenze in Nazionale avendo partecipato a 12 manifestazioni internazionali con due titoli europei e all'Olimpiade di Los Angeles nel 1984. Iniziò la carriera come lanciatore per trasformarsi in esterno e sfruttare appieno la sua potenza di bomber. Nel Mondiale dell'86 in Olanda ottenne una straordinaria media battuta, .478, davanti ai cubani Pacheco e Linares e primeggiò nei punti battuti a casa. Nel 1972 è campione di Europa under 18, nella stessa categoria è il miglior battitore nell'Europeo giocato a Rimini nel 1975. Nel massimo campionato ha ottenuto 1.151 valide, 220 fuoricampo e 926 punti battuti a casa in 873 partite giocate. Collabora con Baseball.it come opinionista per la rubrica "Visto da...".

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