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La Danesi Nettuno si presenta tra certezze e novità

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel weekend di settembre a San Marino. Basterebbe pensare all'ultima settimana schizofrenica, dove si è assistito alla comparsata di uno scrittore che voleva fare anche il giocatore, o viceversa. La sconfitta in finale a garasette è stata assorbita dalla conquista della Coppa Italia, e da un off season tranquilla sino perlomeno all'altroieri. C'era da sistemare qualche questione relativa al settore giovanile che ha scatenato anche un piccolo tormentone di natura politica. Poi, con la linea tracciata lo scorso anno, quella “verde” che vuole lanciare senza più tentennamenti i prodotti del vivaio in prima squadra, c'è stato un mercato mirato, una strategia che è stata spiegata a chiare lettere, e tanti allenamenti. 

Certo però, non è la stessa Danesi Nettuno del 2011. Qualche cosa è cambiato. Soprattutto in un ruolo a dir poco cruciale. Lo scorso anno c'era Kelly Ramos a guidare la squadra dietro al piatto, ed i risultati si sono visti. Autentico allenatore in campo, tanto che Bagialemani a malincuore si è dovuto privare di quello che considera una sorta di “pupillo”. La strategia della campagna acquisti (ed il modo di impiegare i famigerati quattro visti) il manager l'ha illustrata in un'intervista al settimanale locale Il Granchio qualche settimana fa, a giochi fatti. La squalifica di due anni ad Escalona ha rotto i piani, e non poco. In questo modo il Nettuno è dovuto virare su due lanciatori stranieri per il match del venerdì, andando per così dire sul sicuro. Bergolla e Sadler fanno altri due e così si arriva a quattro, rinunciando a Kelly Ramos le cui condizioni fisiche comunque erano non ottimali. Qualcuno ricorderà sicuramente il modo in cui ha stretto i denti nei play off. Il caso Hayhurst sotto questo punto di vista ha inciso poco, quando ormai era tutto pronto. La sostituzione con Figueroa è stata provvidenziale e tutto sommato indolore, ma a saperlo prima probabilmente si sarebbe seguita una strada simile a quella dello scorso anno. Anche perché la decisione del Consiglio di Presidenza di ieri (21 marzo) di fatto arriva a mercato chiuso. Sostanzialmente la Fibs ha riconosciuto l'inadempienza contrattuale di Hayhurst (in tal caso non c'è proprio la firma), applicando un articolo della legge, e permette alla Danesi di ritesserare un altro giocatore straniero. Ma che nell'economia del 2012 del Nettuno non cambia nulla. Figueroa è residente in Italia e non ha avuto bisogno del visto per essere tesserato, quest'ultimo rimane a disposizione della società e potrebbe essere utilizzato entro i termini per un nuovo nome. Ma come detto, a meno di sorprese, infortuni, o rendimenti scadenti, non dovrebbero esserci ulteriori innesti. 

Tornando al campo, nel ruolo di ricevitore quest'anno c'è Chris Crescenzi, che balza dalla A federale al ruolo di ricevitore titolare dei vice campioni d'Italia. Bagialemani punta molto sull'italoamericano che comunque dovrà sudare sette camicie per adattarsi ad un livello di gioco più alto rispetto a quello del Rovigo. Sia in battuta, dove la base di partenza pare comunque buona, sia proprio a livello difensivo e strategico. Se Crescenzi manterrà le premesse la Danesi sarà veramente a buon punto. Già è certo comunque che nell'alternanza dietro al piatto Vinicio Sparagna scenderà in campo almeno in una partita del trittico, e potrebbe anche trovare spazio il giovane Alessandro Grimaudo. Di lui se ne parla un gran bene e a 18 anni rappresenta ben più che un semplice prospetto.

Di certo il Nettuno è ben coperto sul monte. Le rotazioni sono praticamente definite, con Santo Hernandez che a questo punto, vista la dipartita di Hayhurst, diventa il partente del venerdì, e Juan Figueroa a rilievo. Poi durante la stagione queste gerarchie potrebbero volendo essere anche riviste, soprattutto in base a come crescerà la condizione dello stesso Figueroa. I due Riccardi, al secolo Ricardo Hernandez e Riccardo De Santis, saranno i partenti per le altre due partite. Gli altri tutti a rilievo, secondo necessità e a saldo di situazioni diverse. Nei momenti cruciali del venerdì e del sabato pomeriggio ci si potrà affidare alla concretezza di un veterano come Remigio Leal, che avrà pure 49 anni ma è serio come pochi e vanta anche la freschezza e la condizione atletica di un ragazzino. Sotto questo punto è incredibile. Ma non va dimenticata la presenza nel bullpen di un altro ex grossetano, Yovany D'Amico, e poi di Carlos Richetti, di Massimiliano Masin (altro veterano e protagonista di un 2011 da incorniciare) e di tre giovani prospetti in cerca di spazio. Milvio Andreozzi e Simone Taschini hanno già fatto vedere belle cose nelle amichevoli precampionato contro il Regensburg, Valerio Simone nei piani della prima squadra c'era già lo scorso anno se non avesse subito un gravissimo infortunio.

In campo interno di sorprese non dovrebbero esserci. Il nuovo acquisto, William Bergolla, fornisce tutte quelle garanzie che vuole Bagialemani, che visto il passato in campo di interni inevitabilmente se ne intende. Confermatissimo Mirco Caradonna in seconda base, e anzi da lui ci si aspettano miglioramenti sulle giocate di routine per dare ancora maggior spessore ad un giocatore che inevitabilmente rappresenta il futuro prossimo del Nettuno. Qualche spazio potrà trovarlo anche il promettente Mattia Mercuri, (18 anni ad agosto), ma anche il resto del diamante parla nettunese con Peppe Mazzanti nel suo consueto ruolo di terza e Renato Imperiali che sarà spostato in prima base. In quest'ultimo caso si tratta di una scelta quasi obbligata, per non privare di un bastone “pesante” il lineup della squadra e al contempo offrire massima garanzia in difesa.

E tra gli esterni? Anche qui le gerarchie sono ormai definite. Paolino Ambrosino a sinistra, Ennio Retrosi al centro e Ray Sadler a destra. Lo statunitense ha fatto vedere degli swing ottimi nelle amichevoli contro il Regensburg. E' stato infatti “istruito” a dovere sui lanciatori italiani e sui tipi di lancio che vedrà. La sensazione, che dovrà essere confortata dai numeri ufficiali, è che si tratta di un bomber in grado di spedirla oltre la recinzione, ma anche di piazzare la valida se serve. Un po' il contrario di quanto fece Juan Camilo nelle finali dello scorso anno, per intendersi. A disposizione del tecnico anche il veterano Leonardo Mazzanti, che ha messo a segno un homerun in amichevole contro i tedeschi, ed Enzo Sanna. Questi due potranno anche ricoprire il ruolo di Dh, mentre qualche ritaglio ci sarà anche per il giovane William Montecchi, proveniente dall'Anzio.

Questo è il Nettuno, che visto così difficilmente dovrebbe fallire il piazzamento tra le prime quattro. L'importante, come ci ha confessato Bagialemani (che dovrà scontare più di qualche giornata di squalifica risalente allo scorso campionato, così come le prime due partite in casa contro la Fortitudo saranno a porte chiuse), è partire subito col piede giusto e non trovarsi costretti a rincorrere in un campionato che rimane sempre corto e pieno di insidie. C'è l'European Cup al quale la società tiene moltissimo, ma c'è soprattutto un titolo da riportare alla base dopo undici anni di attesa. Lo scorso anno fu l'ennesima garasette a veder sfumato questo sogno. Migliorarsi dal 2011 equivale solo a vincere, e questo in casa Nettuno lo si è compreso alla perfezione.  

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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