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Quell'incredibile volata finale del 1907

Nella corsa finale verso il titolo, cioè la classica "Pennant Race" fra due o più squadre, tante sono le situazioni, talvolta rocambolesche, che vengono ricordate anche a distanza di tanto tempo. Tra le più curiose e originali, merita un posto d'onore la volata finale dei Detroit nel 1907 così come è stata descritta da Davy Jones, esterno sinistro della "Motor City".
In quell'anno gli Athletics erano al comando della classifica. Detroit, con due partite perse in più erano al secondo posto e dovevano affrontare gli ultimi incontri della stagione in trasferta, rispettivamente a New York e poi a Boston. I Tigers vinsero 5 partite su 6 portandosi in vetta alla classifica alla pari con Philadelphia e preparandosi ad affrontarli il 27 di settembre. "Wild Bill" Donovan, asso dei Tigers, lanciò una gran partita vincendo il confronto con Eddy Plank degli A's per 5-4. Era venerdì e le squadre avrebbero disputato un doppio incontro il lunedì successivo. La partita del sabato non venne disputata a causa della pioggia e il manager degli A's, l'immortale Connie Mack, suggerì di giocare 3 partite nel giorno di lunedì perchè la domenica, secondo le regole del tempo, non si giocava. L'allenatore dei Tigers, Hughie "Ee-yah" Jennings, si rifiutò di giocare il triplice incontro sapendo che, dopo gli A's, il suo club avrebbe dovuto affrontare Washington per le ultime 4 partite della campionato del 1907.
Si arrivò così a lunedì 30 settembre, pronti per il "double-header" tra A's e Tigers. A Philadelphia, famosa al tempo per i suoi abitanti diciamo "rumorosi", lo stadio venne assalito dai tifosi e la loro irruenza distrusse i tornelli che si trovavano all'ingresso tanto che, molte persone entrarono senza pagare il biglietto. Vennero richieste forze dell'ordine supplementari e i poliziotti si sistemarono anche dentro il campo e lungo la recinzione del muro del fuoricampo. La tensione era già alta durante il "pre-game" quando Cobb si diresse verso le tribune con una mazza in mano pronto per usarla contro i tifosi ostili: alcuni sostengono che aveva una pistola infilata nella cinta, ma venne fermato da Sam Crawford (esterno centro) e da alcuni poliziotti. Questo sarebbe stato il preludio alla partita più controversa e discussa di tutta la stagione del 1907.
Per i Tigers salì sul monte di lancio Bill Mullen il quale subì l'irruenza delle mazze avversarie che fissarono il puntegio sul 7-1 in favore degli A's. Alla settima ripresa i Tigers siglarono 4 punti e all'ottava ripresa entrambe le squadre segnarono un punto. Iniziò così l'ultimo inning col risultato di 8-6 per gli Athletics di Philadelphia. Sam Crawford dei Tigers iniziò l'inning con una battuta valida. Seguì Ty Cobb che realizzò un fuoricampo portando il risultato al pareggio, 8-8. Il lanciatore degli A's, Waddell "il piromane", fu sostituito con Eddy Plank, lo stesso lanciatore che aveva perso il confronto con Donovan il giorno 27. Il manager degli A's, Connie Mack, era convinto che il desiderio di rivalsa di Plank avrebbe portato alla vittoria la sua squadra. I Tigers invece sostituirono Mullen ancora con Bill Donovan. All'undicesimo inning Detroit passò in vantaggio con un doppio di Cobb portato a punto dal successivo singolo del prima base Claude Rossman. Si arrivò così alla parte bassa della ripresa quando l'interbase degli A's, Simon Nichols, battè una profonda volata all'esterno sinistro. Il difensore Davy Jones indietreggiò fino ad arrivare alla recinzione dove venne investito e bersagliato da numerosi pezzi di carta arrotolati lanciati dai tifosi! In quella confusione l'esterno non riuscì ad effettuare l'eliminazione e la pallina, rimbalzando, terminò sulle tribune. Nichols fu accreditato di un doppio, raggiunse la terza base su lancio pazzo e segnò il punto del pareggio con una volata di sacrificio. Feroci furono le proteste da parte dei Tigers, ma gli arbitri, forse intimoriti dall'ambiente infuocato, decretarono la regolarità dell'azione.
La partita andò avanti e si arrivò alla fatidica ripresa numero 15, che verrà ricordata negli anni a venire. Gli Athletics, con il capitano Harry Davis alla battuta ottennero un'altra volata lunga e profonda tra la zona dell'esterno centro e l'esterno sinistro. Il difensore Sam Crawford dirigendosi verso il muro del fuoricampo, urtò contro un poliziotto seduto su una cassa vuota di bottiglie di soda. L'ufficiale si stava spostando ma non riuscì ad evitare completamente lo scontro col difensore. Tuttavia Crawford sarebbe stato ancora in grado di effettuare la presa al volo, ma avvicinandosi alla recinzione dovette affrontare l'insidia dei tifosi i quali sporgendosi e agitandosi "smanacciarono" la pallina togliendola quasi dal guanto del difensore (un pò come successe a Moises Alou dei Cubs, nella vicenda chiamata "The Steve Bartman Incident" nel corso dei play-off del 2003). In quel momento l'atmosfera in campo e sugli spalti si trasformò in un uragano di violenza. I giocatori di Detroit protestarono ancora chiedendo l'eliminazione del battitore per interferenza. L'arbitro di casa base O'Loughlin disse che non aveva visto nessuna irregolarità, per cui il battitore venne accreditato con una battuta da due basi. Durante le proteste i giocatori di entrambe le squadre più i tifosi scesi in campo ingaggiarono una vera rissa con calci e pugni. Nella confusione Bill Donovan colpì Monty Cross stendendolo a terra KO. Due poliziotti afferrarono Donovan, il quale stava lanciando per Detroit. Non potendo fare a meno di lui, il compagno di squadra, Germany Schaefer, con rapidità disse ai poliziotti: "Avete sbagliato persona, sono stato io a colpire Cross!"
Bill Donovan venne rilasciato e Schaefer fu portato in caserma. Ma non è finita. In seguito alle feroci proteste del manager di Detroit, l'arbitro di casa base si consultò con quello di seconda base, T. Connolly, il quale affermò di aver visto l'esterno subire l'interferenza, prima dal poliziotto e poi dai tifosi. Il battitore venne dichiarato "Out!". La rabbia dei giocatori di Philadelphia fu incontenibile e le forze dell'ordine ebbero un gran da fare per sedare gli animi permettendo la ripresa della partita. Ma le sorprese non finirono perché, con un eliminato, Danny Murphy ottenne un singolo che avrebbe permesso a Harry Davis di segnare il punto della vittoria! La partita continuò senza segnature da entrambe le squadre e venne sospesa alla 17esima ripresa per oscurità.
In seguito Detroit vinse tutte le 4 gare contro Washington relegando agli Athletics il secondo posto. Fu così che i Tigers affrontarono i Chicago Cubs in finale. Le World Series del 1907, vinte dai Chicago Cubs, non furono anch'esse prive di sorprese. La prima partita terminò 3-3 al 13esimo inning. Venne sospesa per oscurità e per la prima volta in una finale, una partita terminò in pareggio. I Cubs erano squadra di casa al West Side Grounds e all'ultima ripresa erano in svantaggio 3-1. Contro il lanciatore "Wild Bill" Donovan dei Detroit, Chicago segnò un punto e con due out avevano un corridore in terza base. Il manager-giocatore Frank Chance ordinò a Del Howard di andare in battuta al posto di Joe Tinker. Howard terminò strike-out, ma la pallina rimbalzò davanti al ricevitore, non venne trattenuta e il corridore dalla terza base segnò il punto del pareggio. Le successive partite, come detto in precedenza, furono vinte da Chicago che si aggiudicò il titolo.
L'anno successivo, nel 1908, le World Series vennero disputate dalle stesse squadre. Chicago riconfermò la sua supremazia e quella vittoria, ancora oggi, rappresenta l'ultima a favore dei Cubs! In seguito, Chicago e Detroit si affronteranno un'altra volta, nel 1945, e questa volta l'esito fu a favore dei Tigers che vinsero alla settima e decisiva partita. In conclusione, i Cubs non vincono una finale dal 1908 e non partecipano ad una World Series dal 1945. Maghi e stregoni, riportate Chicago nelle World Series!
Per quanto riguarda i Detroit Tigers, essi rappresentarono la prima squadra nell'American League a vincere tre titoli consecutivi di lega e la prima squadra a perdere tre finali consecutive. Nel 1907, all'età di 20 anni, Cobb vinse la media battuta con .350, il più giovane nella storia, fino al 1955 quando un altro giocatore dei Tigers, Al Kaline, ottenne il titolo di miglior media battuta con .340, ma… pensate un pò, Kaline era più giovane di Cobb di appena 1 giorno. Entrambi nacquero nel mese di dicembre, uno il giorno 18 e l'altro il giorno 19. La "Pesca della Georgia" (soprannome di Cobb) vinse la Tripla Corona nel 1909 con .377 di media, 107 RBI e 9 fuoricampo. Il fatto curioso è che i 9 homerun furono tutti "inside the park"! La grandezza di Ty Cobb era un qualcosa che doveva essere vista e vederla significava ricordarlo per sempre.

Il Blog di Beppe Carelli

Beppe Carelli

Beppe Carelli, nato a Pescara nel 1958, è stato indotto nella Hall of Fame del baseball italiano nel 2008. Ha debuttato in Serie A nel 1975 col Milano e, dopo un intervallo nel Codogno, si è trasferito a Rimini dove ha giocato per ben 18 anni, dal '77 al '94. Ha vinto sei scudetti con i Pirati risultando leader stagionale come media battuta per due volte, fuoricampo (nel 1981 e nel 1993) e come punti battuti a casa. Vanta 116 presenze in Nazionale avendo partecipato a 12 manifestazioni internazionali con due titoli europei e all'Olimpiade di Los Angeles nel 1984. Iniziò la carriera come lanciatore per trasformarsi in esterno e sfruttare appieno la sua potenza di bomber. Nel Mondiale dell'86 in Olanda ottenne una straordinaria media battuta, .478, davanti ai cubani Pacheco e Linares e primeggiò nei punti battuti a casa. Nel 1972 è campione di Europa under 18, nella stessa categoria è il miglior battitore nell'Europeo giocato a Rimini nel 1975. Nel massimo campionato ha ottenuto 1.151 valide, 220 fuoricampo e 926 punti battuti a casa in 873 partite giocate. Collabora con Baseball.it come opinionista per la rubrica "Visto da...".

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