Doveva arrivare a Parma già a marzo, poi una vantaggiosa offerta da un club della lega messicana lo aveva indotto a fare scelte diverse. Adesso però si è liberato e la dirigenza del Cariparma, appurate le condizioni dell'interbase Machado, che non destano più preoccupazioni, ha rotto gli indugi e deciso di ingaggiarlo e di affidargli il ruolo di partente in gara 1, spostando Salazar come rilievo. Stiamo parlando di Josè Sanchez, lanciatore destro, venezuelano, nato il 12 maggio 1984 a Maracaibo. Vanta una lunga esperienza nelle leghe minori americane. Sul sito ufficiale della società viene descritto come un lanciatore dotato di ottimo controllo, che concede pochissime basi ball. Proprio quello di cui la squadra di Gerali ha bisogno in questo momento. Le sue statistiche sono decisamente positive: in nove stagioni, nel corso delle quali ha scalato i vari livelli dell'organizzazione dei New York Mets, ha ottenuto 53 vittorie e subito 60 sconfitte. Ha una media PGL di 4.57, in un totale di 182 partite lanciate, 167 delle quali da partente.
Ha firmato con la seconda organizzazione di New York nel 2004, dopo essersi distinto nella Summer League venezuelana, nella quale ha collezionato 8 vittorie a fronte di 2 sole sconfitte, per una media ERA di 2.01. Inizia a livello di Rookie League avanzato, nella Gulf Coast League, ma l'anno successivo si guadagna il passaggio in Singolo A a Hagerstown (11-5, media PGL 4.20), poi nel 2006 è a St. Lucie in A+ e nel 2007 e 2008 sale addirittura in AA a Bighamton, Eldorado. Il 2008 è anche il suo anno migliore, che chiude con un record di 13-7 e 3.86 di PGL. Nel 2009 esordisce in AAA a Buffalo, ma la sua stagione non è particolarmente positiva e scivola di nuovo fino alla Rookie League. Nel 2010 viene quindi rilasciato e passa in Indipendent League, a Lancaster, squadra nella quale ha militato in passato anche Gustavo Martinez. Si è infine trasferito nella lega Messicana (AAA) a Monclova e ultimamente a Oaxaca con i Guerreros. Ora Parma, con il duro compito di trascinare la giovane banda ducale in una difficilissima rincorsa ai play-off gravemente compromessa nel corso degli ultimi due week-end. Un ingaggio importante per la società di Rinaldi e Fochi, in quanto permetterà a Clerici e al rientrante Grifantini di concentrarsi maggiormente sul secondo incontro del fine settimana, nel quale ultimamente Mihai Burlea ha palesato qualche problema. Se Sanchez dimostrerà di valere le credenziali che gli sono attribuite, il club parmigiano avrà a disposizione qualche fiches in più in quella roulette russa che è la lotta per il quarto posto, ora saldamente in mani altrui. Non sarà disponibile per il trittico casalingo contro il Rimini, ma potrà salire sul monte di lancio già dalla prima giornata del girone di ritorno, quando il Cariparma sfiderà l'Unipol Bologna.
Arriverà così, forse, anche un po' di serenità in più in un gruppo che è apparso ultimamente decisamente sotto pressione. Come stanno a dimostrare le reazioni scomposte di alcuni giocatori subito dopo la chiamata dell'arbitro Serafini che ha decretato lo strike-out di Zileri e quindi la sconfitta del Cariparma nel terzo incontro di sabato scorso con il Godo. Sconfitta addebitata da tutto l'ambiente a Stefano Desimoni, reo di essersi fatto eliminare in modo assurdo fuori dal cuscino di terza base al nono inning. Subito dopo, Sambucci ha colpito un doppio che ha permesso a Poma di segnare il punto del 7-8 e che senza quell'eliminazione, avrebbe spinto a casa base anche lo stesso Desimoni. Il maggiore quotidiano cittadino, i tifosi, l'allenatore e la società hanno condannato senza attenuanti l'errore dell'esterno. Giusto, perchè da un giocatore che milita da tanti anni in IBL e che, pur per una manciata di partite, ha vestito la casacca della nazionale azzurra, si pretende un approccio differente nei momenti chiave degli incontri. Tuttavia appare forse ingeneroso nei confronti di un ragazzo che nel corso di quella partita era a 3/5 nel box di battuta, che vanta la seconda media battuta di squadra (.284), alle spalle del "mostro" Marval e gioca da mesi condizionato da un fastidioso dolore alla spalla sinistra. Non si tratta, ovviamente, di nessun tipo di persecuzione nei suoi confronti, sarebbe stata lo stessa cosa se fosse incappato in quell'errore clamoroso qualsiasi altro giocatore. Ma questa situazione è evidentemente figlia di una sorta di frustrazione che attanaglia un ambiente che fa probabilmente molta fatica ad assimilare il cambio di obiettivi rispetto alle recenti entusiasmanti stagioni. Rinunciare a giocatori del calibro di Dallospedale, Yepez, Medina, Corradini, Munoz e sostituirli con giovani promettenti significa inevitabilmente perdere in termini di esperienza, carisma e, perchè no, in parte anche qualità. In questi frangenti ci vuole calma, serenità. Bisogna essere consapevoli che partite come quelle con Godo e Nettuno si possono perdere. Anche se il modo in cui sono arrivate le sconfitte fa ovviamente rabbia. Proprio per questi motivi, forse, ad inizio stagione sarebbe stato più utile evitare di dichiarare di ambire ai play-off e fare "scudo" in ogni modo ad una squadra molto giovane. Perchè si cresce meglio senza l'assillo del risultato ed è importante che anche chi deve sostenere la squadra non si faccia inutili illusioni per poi restare deluso e creare assurdi allarmismi o polemiche al primo risultato negativo.
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