Storia e ricordi del baseball mondiale. Mai prima d'ora il passato della IBAF era mai stato raccontato e proposto in un libro con così tanta dovizia di particolari. In un interessante gioco di alternanze tra rievocazioni e immagini spettacolari di gioco (spesso in bianco e nero a testimonianza degli oltre 70 anni di vita della Federazione Mondiale del Baseball Amateur), il collega Riccardo Schiroli ha sciorinato accuratamente in "The game we love" fatti, aneddoti, competizioni e prestazioni memorabili che hanno accompagnato la storia della IBAF.
"Non vuole essere un'enciclopedia, c'è spazio per ulteriori approfondimenti sul singolo torneo o un periodo specifico, ma bisogna saper imparare dalla storia" sottolinea Schiroli nella prefazione. Oltre duecentoventi pagine, in inglese e spagnolo, scritte per la "baseball community" con grande passione, una sequenza di episodi e di emozioni, di fatto un elogio al baseball giocato e vissuto in ogni angolo del pianeta.
La struttura del libro si compone di 12 corposi capitoli, quello iniziale non poteva che celebrare i 14 presidenti della IBAF succedutisi negli anni: ad iniziare dal primo, l'americano Leslie Mann che restò in carica un biennio (1938-1939) prima di lasciar spazio al cubano Jaime Marinè (1940-1943) fino a quello attuale, Riccardo Fraccari, al vertice anche della FIBS.
"The game we love" narra essenzialmente la storia della IBAF attraverso i mandati dei suoi Presidenti. Dall'era del pionierismo con il "John Moors Trophy" alla World Cup, dal dopoguerra agli anni '60, fino al periodo di Bruno Beneck quando "il vecchio mondo reclamava il suo ruolo". E ancora la Coppa Intercontinentale, il sogno olimpico che diventa realtà, i giocatori pro che si affacciano nel baseball internazionale durante l'era Notari, lo storico avvio del World Baseball Classsic (prima edizione nel 1996), il tentativo di riammissione nel giro olimpico con Harvey Schiller, per concludere con una prospettiva verso il futuro prossimo venturo su cui Fraccari sta lavorando ardentemente.
E poi le foto, tante e straordinariamente coinvolgenti, che illustrano le gesta dei grandi campioni nazionali e i momenti salienti delle 39 edizioni della World Cup disputate. Dal venezuelano Daniel "El Chino" Canonico alla cerimonia di apertura dei Mondiali ‘78 in Italia (i primi fuori dalle Americhe), da Beppe Carelli, miglior battitore del Mondiale olandese dell'86 (di nuovo in Europa) all'asso cubano Lazaro Valle. E poi una lettera del 1984, firmata dal presidente USA di allora, Ronald Reagan, e indirizzata a Robert Smith per supportare il baseball come sport dimostrativo alle Olimpiadi del 1988.
L'idea sottostante a "The game we love" è di andare comunque oltre, cercando di conoscere da dove veniamo e pensando a come costruire, nel contempo, un percorso il più radioso possibile per il nostro amato baseball. Il volume può essere acquistato al costo di 35 euro (tramite bonifico bancario) contattando via email gli uffici della IBAF all'indirizzo ibaf.office@ibaf.org
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