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Dalla IBL coro di proteste contro la decisione CEB

Mentre ancora non si spengono echi e commenti sul clamoroso, a dir poco, annullamento delle Final Four dell'Europeo per Club (con proposta di assegnare un titolo ex aequo a Nettuno e Bologna), sale alto il grido italiano di disapprovazione contro la Commissione Tecnica della CEB. A scendere in campo sono i rappresentanti dei vertici delle società della IBL che hanno sottolineato all'unanimità – attraverso Baseball.it – lo sconcerto e l'assurdità del provvedimento assunto dalla federazione europea.

"Giudico negativamente la decisione – afferma Mauro Fiorini, Presidente del San MarinoQuanto è successo evidenzia uno scarso potere della CEB nei confronti delle Federazioni Nazionali. Ritengo che nel prosieguo occorra riconsiderare uno di questi due fattori: o le date, a inizio campionato le qualificazioni e a giugno la Final Four, oppure la formula, ritornando magari ad assegnare il titolo Europeo in una unica settimana senza la Final Four, che sta diventando difficile da ospitare e da collocare, tenendo conto dei campionati di club e degli impegni delle Nazionali".

"E' una decisione assurda, il modo per ridicolizzare il movimento a livello europeo – rinforza Massimo Fochi, Vicepresidente FIBS e General Manager del Parma BaseballDecisioni come quelle di non disputare la Final Four fanno perdere credibilità al nostro sport, vanificando i continui sforzi fatti per valorizzarlo. Un'alternativa, in realtà, era già stata individuata un anno fa: una finale di andata e ritorno tra le prime due classificate dei due gironi. E' un modo per realizzare un grande evento in due città diverse. Non solo: con gli incassi della gara giocata in casa si possono pagare le spese di trasferta. In questo modo si crea un doppio evento molto più interessante della Final Four così come è congegnata oggi. Che format auspicherei per la European Cup? Due gironi di eliminazione da sei squadre ciascuno, poi, come detto, una finale di andata e ritorno nelle città dove giocano le prime due classificate di ogni girone. Le finali potrebbero anche essere giocate durante la settimana, al mercoledì o al martedì, così da non sovrapporsi ai campionati nazionali. Preventivamente potrebbe essere sorteggiato anche il girone in cui la prima classificata – in caso di bella – avrebbe diritto a giocare due partite in casa durante la finalissima. Sempre in caso di bella si potrebbe pensare a una soluzione in cui spese e incassi vengano divisi equamente tra le due finaliste".

Da Nettuno, oltre al DS De Carolis, tuona anche Ruggero Bagialemani, manager della Danesi: "Annullare le Final Four è sbagliato e la soluzione proposta con Bologna e Nettuno vincitrici a tavolino sarebbe ingiusta nei confronti delle squadre che sono arrivate seconde nei gironi e che si sono conquistate sul campo il diritto di giocare. Noi un'alternativa l'abbiamo proposta chiedendo di giocare il 28 e 29 agosto qui a Nettuno a spese nostre. Eravamo anche disposti ad accettare di giocare in Olanda il 2 e 3 settembre, prima dell'Europeo. Giocare dopo la competizione continentale significa avere una mensilità in più da pagare per noi e questo non è sostenibile. La formula attuale va bene, ma le date devono essere obbligatoriamente scelte prima dell'inizio della stagione. E' stato questo l'unico vero problema della competizione di quest'anno".

Dall'altra finalista, l'Unipol Bologna, giunge il commento del Presidente Stefano Michelini: "La decisione della Commissione Tecnica della CEB ci sconcerta e trova la nostra contrarietà. Noi i titoli siamo abituati a giocarceli sul campo, non a tavolino. Spero che si possa trovare ancora una soluzione per disputare regolarmente la Final Four, perché è giusto che le quattro squadre qualificate se la giochino. In caso contrario, se cioè la decisione della Commissione Tecnica dovesse essere confermata, se il Nettuno è d'accordo si potrebbe assegnare la Coppa dei Campioni, previo il benestare della CEB, al termine di una partita secca" tra Fortitudo e Nettuno, giocata in un campo neutro, per esempio quello di Grosseto".

"Sono chiaro, dire che la decisione è sconcertante è poco, la definizione migliore è ridicola perché non crea problemi solo alle finaliste ma all'intero movimento – esordisce Gigi Mignola, General Manager dei Godo Knights – Ritengo che ci potevano essere le condizioni anche per un'azione legale delle società che hanno fatto investimenti su queste finali e che hanno subito quindi danni economici oltre che di immagine. Mi viene in mente la squadra francese che per la prima volta accede alla finale e ne viene esclusa con una decisione assurda. Un'eventuale soluzione? Si sarebbero potute organizzare le finali sul campo francese o italiano, era solo un problema di accordi tra le finaliste. Per renderla davvero bella la European Cup occorrerebbe un format con le prime 4 squadre di ciascun campionato nazionale che si incontrano in partite di andata e ritorno, con abbinamenti a sorteggio: chi perde è fuori, chi vince va avanti e così via fino ad arrivare a semifinali e finali. Anche la città che ospita le finali sarebbe a sorteggio, tutto ciò per rendere itinerante un vero torneo per club a livello europeo. Questa idea si potrebbe attuare al termine di ogni singolo campionato nazionale, senza disturbarne il regolare svolgimento".

"Mi pare incredibile che si stabilisca la data di avvio di una qualunque attività sportiva (non parliamo poi della Coppa dei Campioni) e non si blindino in modo assolutamente inalterabile le date delle finali – sottolinea Alessandro Fabbri, General Manager del Novara Baseball – Non si inizia ciò che non si sa se si potrà portare a termine. Diversamente, ogni altra contingenza (Europei, tornei di preparazione delle diverse rappresentative Nazionali) diventa priorità sulla manifestazioni per club e crea sul momento una gerarchia di valore che porta ciascuno, anche con buon diritto, ad anteporre altre manifestazioni alla Finale della European Cup. Da organizzatore posso serenamente affermare che la CEB non poteva non mettere in previsione un finale come questo. Tocca ai club farsi sentire, anche se ti assegnano a tavolino la Coppa. Giocare la Final Four prima dell'inizio del prossimo campionato? Ogni competizione di club che inizia nel 2012 deve finire nel 2012! L'attuale format va bene alle condizioni già dette. Se però la CEB lavorasse commercialmente per mettere a disposizione dei club risorse per viaggi, trasferte, etc. nessuno potrebbe mettersi di traverso di fronte alla proposta di gare da giocarsi a livello infrasettimanale: peraltro, il nostro campionato dovrebbe allinearsi, col 2013, alle due partite settimanali nel week end, comuni in tutta Europa".

Infine, da Rimini, la società fa solo sapere che "la formula attuale non piace perché la Final Four si gioca a settembre e bisogna tenere gli stranieri un mese senza farli giocare".

Filippo Fantasia

Nato nel 1964 ad Anzio (Roma) è giornalista pubblicista dal 1987. Grande appassionato di sport USA, e in particolare di baseball e basket, svolge a tempo pieno attività professionale a Milano come Responsabile Ufficio Stampa e Relazioni con i Media italiani e internazionali presso importanti corporate. Nel corso degli anni, ha collaborato con diverse testate nazionali e locali tra cui Il Giornale, La Stampa, Il Resto del Carlino, Tuttosport, Guerin Sportivo, Il Tirreno, Corriere di Rimini, e con testate specializzate come Play-off, Newsport, Sport Usa, Baseball International e Tuttobaseball. In ambito radio-tv ha lavorato per molti anni come commentatore realizzando anche servizi giornalistici per diversi network ed emittenti quali Radio Italia Solo Musica Italiana, Dimensione Suono Network, RDS Roma, Italia Radio e Radio Luna. Ha inoltre condotto programmi e realizzato speciali legati ad importanti avvenimenti sul territorio per alcune televisioni locali. Nel 1998 ha ideato e realizzato il video "Fantastico Nettuno" dedicato alla conquista dello scudetto tricolore della squadra tirrenica di cui è stato per oltre un decennio anche capo ufficio stampa. Significative sono state anche le esperienze professionali negli USA, grazie agli ottimi rapporti instaurati con gli uffici di Media Relations di diversi club (in particolare dei Boston Red Sox) e con le redazioni dei quotidiani Boston Globe e Boston Herald che gli hanno permesso di approfondire i diversi aspetti legati alla comunicazione sui media del baseball professionistico americano. E' stato il primo Responsabile Editoriale di Baseball.it nel 1998, anno di nascita della testata giornalistica online, incarico che ha dovuto momentaneamente abbandonare per impegni professionali, tornando poi in seguito ad assumere il ruolo di Direttore Responsabile. Nell'ottobre del 1997, ha curato il primo “play-by-play” in diretta su Internet del baseball italiano durante le finali nazionali del massimo campionato. Nell'estate del 1998 ha fatto parte del team dell'Ufficio Stampa del Campionato del Mondo di baseball.

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