Pronostici sovvertiti, rimonte clamorose, errori di giocatori, tecnici e arbitri, infortuni, espulsioni e polemiche. Questo round robin non si fa proprio mancare nulla.
Quando ne sono già stati giocati due terzi, i nomi delle due finaliste sono ancora assolutamente sconosciuti. E l'impressione è che li conosceremo solo al termine di gara 3 dell'ultimo turno. Con lo spettro della classifica avulsa sempre più vicino. Dopo le sfide di questo week-end, la classifica è la seguente: Nettuno (4-2); Rimini e San Marino (3-3); Bologna (2-4). E l'ipotesi di un arrivo a tre è più di una probabilità. L'unica cosa certa è che, vincendo la serie con Rimini, Nettuno va in finale. Mentre i romagnoli sarebbero sicuri dell'accesso alla serie per lo scudetto solo in caso di tripletta. Con un 2-1 in loro favore sarebbero in finale in caso di vittoria della serie da parte del Bologna sul San Marino con qualsiasi risultato oppure con una tripletta della T&A. Nel caso in cui il San Marino vinca due gare con gli emiliani ci troveremmo con tre squadre in testa, alla pari anche nel conto degli scontri diretti. Sarebbe quindi necessario stilare la classifica sulla base dei punti subiti negli scontri diretti, poi dei punti segnati e via discorrendo. Soluzione ingarbugliata che farebbe tornare d'attualità il discorso sul cambio di formula. Chi propende per questa ipotesi potrebbe essere accontentato già nel 2013.
Più complicato il compito della Fortitudo. Che andrebbe in finale sicuramente solo vincendo tre partite e se il Rimini non vince 2-1 a Nettuno. In caso di 2-1 in suo favore con San Marino andrebbe alla serie decisiva in caso di 3-0 del Nettuno. Mentre sarebbe eliminata con un 3-0 del Rimini e in caso di 2-1 per i tirrenici. Responso alla classifica avulsa nel caso di 2-1 per gli adriatici, in quanto si troverebbero a pari Bologna, San Marino e Rimini.
Al di là dei calcoli, dopo due turni, si può capire qualcosa leggendo le cifre. Scopriamo che se Nettuno è davanti a tutte è anche e soprattutto perché ha il miglior attacco (.287) e il secondo miglior monte di lancio (3.98), ben distanziato però dal Rimini (.259). Oltretutto, Bergolla è il miglior battitore del round Robin (458), davanti al sorprendente Malengo (450) e a De Biase (435). E Richetti guida la classifica dei lanciatori, con 0.00 di ERA, davanti a Cruceta. Se guardiamo però gli inning lanciati, scopriamo che il migliore è Figueroa, ulteriore conferma della solidità del monte tirrenico. A sorprendere maggiormente è comunque il notevole cambio di passo dell'attacco di Bagialemani rispetto alla regular season. Come successe già lo scorso anno. Segno che quando "scotta", il carattere nettunese esce allo scoperto e regala una marcia in più. E che il calore dello Steno Borghese regala una carica inimmaginabile al team del "Pantera". Che sabato sera, oltretutto, è sceso in campo con un solo atleta di scuola non italiana (Bergolla) e si propone ancora una volta come esempio da seguire per un baseball italiano che in periodo di crisi economica fa tremendamente fatica a sopravvivere.
Sorpresa negativa è invece, in parte, l'Unipol Bologna. Per gli emiliani essere arrivati ai Play-off da primi della classe era già un risultato straordinario. Ciò non toglie che un record migliore dalla squadra di Nanni ce lo potevamo aspettare. Anche se la differenza, nella gare perse, è stata spesso infinitesimale. Come in gara 1 a Nettuno, come in gara 3 con Rimini. Quando comunque era in vantaggio 2-0 e ha subito la rimonta dei nero arancio. Probabilmente a condizionare la classifica dei felsinei è stato proprio il rendimento dei rilievi. Ma anche la "normalità" di alcuni battitori fondamentali, come Sato (296) e Liverziani (273).
Ma in questi round robin sono diversi gli "sluggers" che non stanno rispondendo a pieno alle attese dei tifosi. E' il caso di Mario Chiarini (.143 con solo quattro valide e nessun RBI), Duran (208 con cinque valide) e, in parte, Peppe Mazzanti (.238 con cinque valide, ma ben sei RBI). Leggermente meglio Jairo Ramos (.280 con sette valide, un fuoricampo e tre punti battuti a casa).
Ma abbiamo visto come sia Nettuno che Rimini abbiano ovviato a questa situazione. San Marino rimpiange alcuni errori difensivi di troppo, le difficoltà di alcuni suoi lanciatori e rischia di pagare cari gli infortuni di Yepez e Da Silva.
Chiusura su arbitri e allenatori. Entrambi stanno rischiando di diventare una variabile decisiva per l'esito di questi play-off. Entrambi fanno parte del gioco. Al di là degli episodi successi, sarebbe bello che li si lasciasse sbagliare in pace, senza crearne casi di stato o polemiche roventi che rischiano di aizzare le folle e di conseguenza condurre a gesti deprecabili. Come sucesse lo scorso anno. I primi a dover dare l'esempio sono proprio i protagonisti sul campo. Anche gli stessi allenatori. Sbaglino pure formazioni, strategie di gioco e sostituzioni. Ma rispettino arbitro, avversari e pubblico. Con un comportamento esemplare. Anche quando avrebbero, magari, motivo per essere neri dalla rabbia. E gli arbitri abbiano buon senso. Nelle chiamate, si, ma soprattutto nei provvedimenti e nell'atteggiamento sul campo. Perché lo spettacolo lo devono offrire i giocatori. Gli arbitri, e gli allenatori, migliori….sono quelli che non si vedono…
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