T&A, due di tutto

Garadue comincia di fatto così come era finita garauno. Un fuoricampo da 2 punti di Jairo Ramos al 1° inning (con 2 out) consegna alla T&A il doppio vantaggio nella serie scudetto ed è un doppio vantaggio che pesa. Così come ha pesato il finale thrilling della partita iniziale: uno shock per i Pirati mentre San Marino ha ricominciato sulle ali dell'entusiasmo. La sbracciata del veterano venezuelano è bastata ai Titani per vincere perché Cooper ha sfoderato una prestazione di livello, Granados lo ha ben rilevato e Bindi si è pure permesso il lusso di risparmiare Da Silva lasciando all'italo-brasiliano l'onore di chiudere l'ultima ripresa. Ma è bastata anche perché Rimini ha sprecato ancora una volta, anche in maniera clamorosa, le occasioni per riaprire la sfida. Un raro gioco d'appello chiamato dall'arbitro Leone al 4° sulla presunta partenza anticipata di Maza dalla seconda (da uomini agli angoli con un out a corridore in prima con due out) ma soprattutto al 6° la corsa indisciplinata dello stesso Maza verso la terza e l'altrettanto incomprensibile stop chiamato a Santora sulla classica valida-punto di Persichina (vanificata una possibilissima situazione di 2-1 con uomini agli angoli e un solo out). Non è bastata ai Pirati l'eccellente prestazione in pedana di Marquez, mancino che ha sofferto i mancini della T&A (di Duran, Ramos con l'homer decisivo e Avagnina doppio le prime tre valide sammarinesi) finendo però per collezionare un'altra partitona come quella di gara3 nel round-robin. Un bilancio parziale della due giorni a Serravalle dice che c'è stato equilibrio con partite sempre in bilico fino alla fine. Ma alla fine San Marino è 2-0 e non può essere per caso. E' per la sicurezza che dà l'esperienza di un gruppo abituato alle finali e la consapevolezza di riuscire sempre a raddrizzare la baracca. Dall'altra parte Rimini ha bisogno di spezzare l'incantesimo. Il conto delle sfide stagionali dice 3-8 e i giocatori neroarancioni devono scrollarsi di dosso quella che comincia a somigliare sempre più a una sindrome sammarinese. Ma il tempo è finito. Giovedì si gioca gara3 a Rimini e per i Pirati è di nuovo tempo di "do or die".

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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