Tre quarti di scudetto restano cuciti sulle casacche della T&A. San Marino passa anche in gara3 allo Stadio dei Pirati (3-7) e adesso solo un miracolo sportivo potrebbe cambiare le sorti di una serie ormai segnata e forse non solo dalla partita di ieri sera. Gara3 però poteva far tornare in corsa Rimini e Rimini ci ha provato pur trovandosi di fronte il solito grande Tiago Da Silva. Ennesima complete-game per l'italo-brasiliano che ormai potrebbe lanciare anche due partite per volta. La squadra di Catanoso era partita forte, aggressiva, giocando a baseball. Bunt valido di Santora a forzare l'errore di Mazzuca, sacrificio di Maza, singolo di Persichina e dopo l'out in diamante di Chiarini, altra valida (un texas) di De Biase. Due a zero al 1°, pubblico (numeroso) riminese carico e speranze che la serie possa allungarsi.
Ma la T&A non è squadra che possa abbattersi sotto di due punti con 8 attacchi ancora da completare. Non si è abbattuta in gara1 quando il burrone era lì a due passi (e in quel momento forse si è veramente deciso lo scudetto), figuriamoci in una situazione del genere. Corradini stringe i denti facendo leva sulla sua esperienza, prende un punto al 4° ma è al 5° che arriva il ribaltone. Le mazze sammarinesi trasformano in valida qualunque cosa, ci si mettono anche gli arbitri con qualche chiamata strana (espulso Catanoso sul salvo chiamato in seconda ad Avagnina perché Santora non ha il piede sulla base ma sorvolando su una dubbia interferenza dell'esterno piemontese) e il gioco è fatto.
Sul 2-4 con un Da Silva così il traguardo è vicino, a rimettere un po' di pepe sulla partita ci pensano il buon rilievo di Pezzullo e Spinelli che al 7° spara il doppio che riporta i Pirati a soffiare sul collo alla T&A. Una speranza che dura poco, vanificata dall'immancabile fuoricampo (il terzo in tre partite) e ancora con un protagonista diverso. A spaccare la partita è Duran (al quale lo stadio di via Monaco porta bene) con il fuoricampo da tre che manda in orbita San Marino (3-7).
Anche stavolta Rimini recrimina perché l'inning parte con un doppio di Imperiali forse graziato sul lancio precedente da Filippi. Ma a ben guardare sono 14 le valide sammarinesi contro le 6 riminesi. E' la storia della finale, Rimini costretta sempre a inseguire ma ormai il distacco è quasi incolmabile.
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