Rimini è ancora viva, per la T&A festa rinviata. I Pirati vendono cara la pelle, tengono botta in gara4 e vincono in rimonta agli extra-inning (3-2 all'11°) con una valida di Santora (sul monte rilievo vincente di Marquez) quando l'orologio segna quasi l'1,30. Tradita nel finale dalla difesa (3 errori complessivi), San Marino ha voglia di chiudere subito i conti e l'avvio è di quelli eloquenti. Bittar colpisce valido a destra sul primo lancio di Tabata e dopo due battute in scelta difesa di Avagnina e Duran (che ruba la seconda), è la volta di Ramos che dopo un interminabile turno in battuta (13 lanci) trova la valida del vantaggio (0-1). Yepez continua la striscia con un doppio che si spegne sulla linea di foul di destra ma Tabata ferma il traffico lasciando al piatto Mazzuca.
Sul monte Rodriguez parte ma la difesa ospite sbroglia la matassa (doppio gioco su Chiarini). Anche al 2° Rimini mette un corridore in posizione punto dopo aver rotto il ghiaccio a valide (Angrisano e Spinelli), l'acuto decisivo però non esce nemmeno dalla mazza di capitan Crociati. Dopo la buriana del 1°, Tabata si riprende ma il vero problema per i Pirati è ancora nel box. Non sfruttate le occasioni dei primi due inning, i neroarancioni smettono anche di infastidire Rodriguez (a parte Angrisano e Spinelli) producendo spesso soltanto innocue volate. L'esempio più eclatante arriva al 5° quando Rimini potrebbe non solo riaprire ma ribaltare il risultato: le basi si riempiono con Spinelli (singolo), Crociati (colpito) e Maza (base intenzionale dopo il perfetto bunt di Santora), Persichina però partorisce una letale battuta in doppio gioco al primo lancio di Rodriguez. Linfa vitale per la T&A che entra ancora più agguerrita nel box al 6° con quello che poteva essere l'uomo della serata: Jairo Ramos. Sul conto di 3 ball e 1 strike il veterano esplode in uno dei suoi giri di mazza ed è il fuoricampo che vale il raddoppio e manda sotto la doccia un comunque positivo Tabata. L'orgoglio neroarancio non è però ancora alla frutta e al 6°, quasi inatteso, arriva il pareggio: Chiarini e De Biase battono valido, a fare la differenza è il gran doppio contro la recinzione di Suardi (2-2), non nuovo a simili imprese in frangenti decisivi.
Al 7° altro colossale spreco riminese (clamoroso doppio gioco sul pop di Chiarini con Santora che parte in anticipo dalla terza) e il braccio di ferro tra i rilievi Cruceta e Cubillan continua fino al 9° quando San Marino arriva vicino al punto: Cruceta si salva con il "k" su Bittar. Si va agli extra-inning, non una novità per questo derby. Rimini gioca la carta Marquez, Mazzuca resta al piatto e la prima occasione sfuma (Ramos in seconda). Bindi invece conferma Cubillan ma all'11° la benzina finisce, complice l'errore di Bittar su Angrisano: valida del solito Suardi, altro errore (di Yepez) sul bunt di Spinelli. A basi piene e zero out il nuovo entrato Ribeiro si salva su Crociati ma nulla può sulla linea di Santora che sorvola Bittar e manda la finale a gara5.
In tribuna per squalifica, il manager Catanoso già ci pensa: "Sono contento per la vittoria e per Heredia che ha sempre fatto un ottimo lavoro. Il partente per sabato è Patrone ma tutti gli altri devono stare pronti, Marquez compreso". Non si abbatte più di tanto Doriano Bindi: "Partita tirata, bella ma persa. Il primo match-point se n'è andato ma ce ne restano altri tre. La difesa? E' un problema che ci tiriamo dietro da tutta la stagione però fino a qui ci siamo arrivati lo stesso. Gara5 la lancia Cooper".
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