Titani Imperiali, lo scudetto resta a San Marino

La notte è tricolore per la T&A. I Titani vincono tra mille emozioni gara6 (5-4) e chiudono il conto nella serie scudetto con un Rimini irriducibile. La squadra di Catanoso lotta fino alla fine ed esce a testa alta, degna avversaria di un San Marino che si è aggiudicato una gran bella serie, soprattutto per aver saputo sfruttare di più e meglio le occasioni. E' la serie di Tiago Da Silva, che stavolta ha sofferto oltre il previsto (12 valide) ma che alla fine ha resistito portando a casa la seconda vittoria sulle 4 in totale della finale scudetto.

Ma è anche la notte di Francesco Imperiali, nominato MVP della finale dopo i 4 punti (su 5) battuti a casa in gara6. Lo scudetto numero 3 nella storia del baseball di San Marino prende forma al 2° quando Duran e Chapelli toccano Corradini ma è la legnata oltre la recinzione di Imperiali che fa la differenza (3-0). In precedenza Rimini aveva sprecato, mettendo pressione a Da Silva ma scialacquando malamente al momento di concludere (out a casa De Biase al 2°) e la stessa cosa si ripete al 3° con la battuta in doppio gioco di Maza. Cinque valide in 3 inning contro Da Silva ma zero punti. Iniezione di fiducia per il pitcher italo-brasiliano che si riprende alla sua maniera e che al 6° vede la squadra segnare anche il 4-0 sul rilievo Pezzullo (volata di Duran) dopo che Corradini aveva tamponato l'emorragia.

Rimini però ha orgoglio e lo dimostra anche stavolta. Al 7° succede l'impronosticabile. Mazzuca si esibisce in una presa straordinaria sulla secca battuta di Angrisano ma sbaglia l'assistenza in prima. L'errore apre un inning da incubo per Da Silva: singolo interno di Suardi, valida a destra di Spinelli (4-1), bis di Chaves (4-2) e dopo il perfetto sacrificio di Santora, è Persichina a pareggiare tra l'entusiasmo del folto pubblico riminese al seguito. Con l'uomo in seconda, ci sarebbe anche l'occasione per il sorpasso ma un Maza in serata-no aiuta Da Silva a uscire dalla buca. Bindi non rinuncia al suo pitcher pur vacillante e ha ragione perché all'8° e al 9° Rimini non produce più nulla. Ma come era iniziata (con il fuoricampo vincente al 9° di Yepez in gara1), così la serie finisce. E' ancora l'ultimo attacco a far gioire la T&A. Autore di un ottimo rilievo (la L nella specifica non gli rende giustizia), Pezzullo apre con l'out di Mazzuca ma Chapelli di gambe ottiene la valida su Maza. Catanoso decide per il cambio ma non ha fortuna. Imperiali, ancora lui, accoglie Patrone con una lunga battuta tra gli esterni, Chapelli corre verso casa e il rilancio verso Angrisano per poco non lo beffa. Ma ha ragione lui, ha ragione la T&A che può festeggiare al centro del diamante il suo terzo scudetto.

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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