Molti osservatori prevedono uno 0-3 per l'Italia nel World Baseball Classic. Io non sono così sicuro. Credo invece che gli italiani potrebbe essere una sorpresa per le squadre nordamericane. Gli azzurri questa settimana hanno affrontato con grande dignità le squadre di Major League, battuti da Oakland 4-3 e giocando alla pari (5-5) ieri sera contro gli Angels prima dell'accelerazione di Los Angeles all'ottavo inning con 7 punti segnati.
Nessuno può dire che l'Italia ha subito il predominio americano e che gli azzurri dovrebbero sentirsi rinfrancati dal successo sui rivali europei presenti nella Pool B. L'Olanda si è qualificata per il secondo round grazie alla vittoria sulla Corea, finalista nel WBC 2009. E non ho bisogno di ricordare che gli italiani – non gli olandesi – sono i campioni d'Europa in carica.
Alla domanda se si sente incoraggiato dal successo della squadra olandese in questo Classi, il manager azzurro Marco Mazzieri ha detto: "No, a dire il vero. Non guardiamo le altre squadre. Siamo felici per loro. Ho buoni amici dall'altra parte, anche se mi piace batterli. Ho un grandissimo rispetto per il loro programma. Questo girone è un vero girone. Dal nostro punto di vista, ci sarebbe piaciuto essere più nell'altro. Ma questo non vuole sminuire il loro risultato. E' un successo enorme passare al turno successivo. Speriamo di poter seguire i loro passi".
Il line-up italia è abbastanza forte per poter vincere un match, forse anche due, nel girone D in Arizona. Chris Denorfia, che ha battuto 2 valide contro gli Angels, è un valoroso esterno di Major League. Anthony Rizzo e Chris Colabello rappresentano continue minacce di fuoricampo. E AlexLiddi, l'orgoglio di Sanremo, ha chiuso a 2 su 3 contro gli Angels e sembra anche più forte di quanto non fosse nel 2012, quando è diventato il primo giocatore nato e cresciuto in Italia a raggiungere le Major.
"Onestamente, la gente sottovaluta dove è arrivato il baseball, in particolare con le accademie che stanno sorgendo" ha detto Colabello. "Ci sono tanti giocatori bravi, ragazzi che sanno esattamente come si gioca a baseball. Ho visto ragazzi qui con tanta professionalità quando vanno in battuta". "Ragazzi di 21, 22, 23 anni sanno come sfruttare i loro punti di forza, fare piccole cose in partita. Lo stile di gioco del torneo, credo, si addice molto di più a noi che ad altri nel nostro girone. Noi siamo abituati a questo ogni anno, sia che si tratti della Europan Cup che dell'Intercontinentale. Non si sa mai quello che può succedere. Il baseball è un gioco divertente. E non importa quello che dici sulla carta".
Come sempre accade nei tornei di breve durata, il destino d'Italia sarà determinato dal monte di lancio e dalla difesa. Mazzieri schiererà John Mariotti come partente nella gara d'apertura giovedì contro il Messico, nella speranza di prolungare la storica performance di Mariotti dello scorso anno contro gli olandesi. Maestri salirà sul mound per primo venerdì contro i canadesi; Maestri è un lanciatore esperto e sa che deve lavorare con attenzione quando ha di fronte dei picchiatori mancini come Joey Votto e Justin Morneau di fronte. L'esperienza di Maestri in Giappone – prima in un team indipendente su una piccola isola, poi guadagnandosi la grande lega giapponese con gli Orix – dovrebbe rivelarsi preziosa domani.
"Abbiamo una grande chimica di squadra" ha detto Mazzieri. "E ci sentiamo ben pronti per iniziare a giocare. Non è facile e lo sappiamo. Ma penso che scenderemo in campo per giocarci la nostra partita senza preoccuparci chi è dall'altra parte. Se facciamo così, andrà tutto bene".
Mazzieri non ha anticipato nulla sul partente di sabato contro gli Stati Uniti, e questo è probabilmente un bene. Sappiamo che sarà una partita difficile per gli azzurri. Ma gli italiani confidano di avere buone possibilità contro il Messico e il Canada. Con una o due vittorie, gli azzurri rappresenteranno la storia preferita di tanti osservatori ed esperti di baseball negli Stati Uniti, in Italia, e, di fatto, in tutto il mondo.
"La nostra teoria è di scioccare il mondo", ha detto Colabello. "Penso che siamo tutti pronti a farlo."
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