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All'inseguimento dei Giants, Major League 2013 al via

Finalmente ci siamo. Abbiamo atteso per un lunghissimo autunno e per un ancor più lungo inverno, ma tra poche ore comincerà la stagione 2013 di Major League. Ma a cosa andiamo incontro? Quali sono le squadre da seguire? E i giocatori da tenere d'occhio?
Difficile prevederlo, anche perché il baseball è per natura uno sport pieno di sorprese. Certo, però, possiamo dire che sulla carta, ci sono delle compagini che partono come favorite. Tra queste sicuramente vanno annoverati i Washington Nationals, che l'hanno scorso hanno racimolato il maggior numero di vittorie in Major e che hanno un roster senza reali punti deboli guidata dai giovanissimi Harper e Strasburg. I due fenomeni saranno tenuti a briglia sciolta per tutto il campionato e la cosa mette paura a molti avversari.
Forse non ai Tigers, che hanno aggiunto il non più giovanissimo Tori Hunter al loro outfield ma che con Cabrera, Fielder e Verlander hanno buone possibilità di tornare in finale, o ai Giants che nella off-season si sono limitati a riconfermare il gruppo che ha vinto due volte negli ultimi tre anni.
Gli Angels dell'altro giovane talento Trout, d'altro canto, forse un po' di paura pensando al roster dei Nationals l'avranno provata visto che il GM di Los Angeles ha pensato di fare il colpaccio dell'inverno portandosi a casa i servigi del più ambito free-agent di tutti, Josh Hamilton, in cambio di diversi milioni di dollari.
Appena dietro queste squadre, date favorite dai più, c'è poi un folto gruppo di inseguitori che sperano di poter dire la loro in quello che, in realtà, si prospetta come un campionato molto aperto. Tra coloro che sperano di giocarsi il tutto per tutto questa stagione ci sono i Dodgers che hanno allestito un team che sulla carta dovrebbe avere pochi rivali, ma che ha un pay-roll davvero proibitivo (più di 200 milioni di dollari) e diversi giocatori avanti con l'età e di ritorno da brutti infortuni. Anche i canadesi Blue Jays si sono molto rinforzati con l'arrivo del vincitore del Cy Young Award Dickey e praticamente di mezzo roster dei Marlins (Reyes, Bonifacio, Buehrle e Johnson). Gli eterni Braves riescono sempre ad essere nel mix delle favorite grazie ad un farm-system davvero inesauribile e stavolta anche all'acquisto dei talentuosissimi fratelli Upton per il loro outfield.
Reds, Cardinals e Rangers hanno anche roster molto competitivi che dovrebbero ben figurare fino alla fine del campionato, anche i rispettivi manager devono sperare nella buona salute dei loro pezzi grossi, non più giovanissimi. Athletics e Rays invece puntano sui giovani e chissà che pure stavolta non riescano a mettere i bastoni tra le ruote a team con ben più ingenti risorse economiche.
Assenti illustri nelle previsioni di vittoria dei più preparati analisti sportivi sono i Red Sox, gli Yankees e i Phillies, alle prese con i danni provocati da gestioni poco lungimiranti. I rispettivi GM, infatti, si trovano le mani legate da contratti milionari siglati con superstar in rapido declino. Tanto che, arrivati a questo punto, si fatica persino a immaginare quando e come riusciranno ad uscire da questa situazione.
Possibili sorprese potrebbero venire, come d'altronde accade ogni anno, anche dalle squadre meno in vista come Pirates, Orioles, Royals – che puntano sui giovani – e Indians, Brewers e Mariners – che invece hanno scelto di rinforzarsi con free-agent di comprovata esperienza. Poco da dire invece avranno con ogni probabilità Mets, Marlins, Rockies, Dimondbacks, Twins e Cubs nel bel mezzo di un processo di svecchiamento (che per questi ultimi sembra durare da più di cento anni) che metterà certamente a dura prova la pazienza dei tifosi.
Una nota di colore e di simpatia la portano gli sgangherati Astros che quest'anno cambiano lega, passando dalla National all'American League, vantano il payroll più basso di tutta la Major (meno di un decimo di quello dei Dodgers) e anche il roster più giovane e meno competitivo di tutto il campionato. Che non possano essere loro la vera sorpresa del 2013? Difficile, se non impossibile, vada così. Anche se a noi, inguaribili romantici, piace pensare che nel baseball nulla sia impossibile.

Devor de Pascalis

Devor de Pascalis è scrittore e sceneggiatore di cinema e TV. Nato a Roma nel 1976, si innamora perdutamente del baseball nell'inverno nel 1986 quando la mamma americana lo porta a trovare lo zio di Brooklyn, grande tifoso dei Dodgers (quelli di Pee Wee Reese e Roy Campanella, per intenderci). Tornato in Italia impara le regole del gioco grazie al Nintendo e a Bases Loaded 2, segue la MLB trafugando copie di USA Today dall'ambasciata americana, si invaghisce della protagonista dell'anime "Pat la ragazza del Baseball" e si mette a giocare nella Roma come "centro panchina". Sviluppa negli anni una passione malsana per le statistiche, che ritiene il personale rimedio al logorio della vita moderna, e tifa da sempre New York Mets perché non gli è mai piaciuto vincere facile. Ancora oggi ricopre con un certo successo il ruolo di "centro panchina" nella squadra amatoriale di softball del Green Hill.

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