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Castagnini strepitoso, giocatore della settimana in NCAA

Quando siamo ormai al giro di boa della stagione 2013 nel baseball NCAA, è ancora l'Italia a far parlare di sé nel panorama del batti e corri a stelle a strisce. Stavolta il merito non è della Nazionale di Mazzieri ma del 22enne veronese Federico Castagnini, già da qualche anno negli USA (prima alla High School e poi al Junior College), che alla sua stagione d'esordio nella Division 1 del campionato NCAA è diventato terza base titolare e secondo in battuta nel line-up della Creighton University, prestigioso ateneo con sede ad Omaha nel Nebraska.
Castagnini sta continuando a stupire tutti e il manager Ed Servais, complice anche il ricambio quasi completo del roster, gli ha immediatamente affidato la difesa dell'hot-corner dei Blue Jays (questo il soprannome dei giocatori della Creighton). Ma è stato nello scorso week-end che Castagnini ha superato sé stesso nella sweep, 5-4, 7-5 e 5-3 i finali, che la sua squadra ha inflitto in casa ai rivali di conference della Bradley University. Federico è stato determinante permettendo così alla Creighton dopo due anni di poter rientrare nella classifica redatta da Collegiate Baseball delle migliori 30 squadre della NCAA Division I. Ecco le impressionanti statistiche di Castagnini che, al rientro dopo un leggero infortunio, ha segnato 4 punti, ne ha battuti 2 a casa (di cui uno decisivo al settimo inning per la vittoria nella prima sfida del trittico), .545 di media battuta (6 su 11 nel box) e .643 di percentuale come arrivi in base. E come sempre perfetto in difesa nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa (9 eliminazioni). Ora la sua media battuta complessiva in campionato è di .304 e .925 come media difesa.
Tutto ciò è valso a Castagnini la nomina di "Player of the Week", giocatore della settimana nella sua Conference, la Missouri Valley. Il forte giocatore veneto ha trascinato letteralmente i suoi Blue Jays in cima alla classifica con un record complessivo di 18 vinte e sole 6 perse. A testimonianza della sua bravura va ricordato come questo riconoscimento non sia il primo ottenuto sui diamanti statunitensi, una simile onorificenza Federico l'aveva ottenuta lo scorso anno al Barton Junior College (dove ha giocato negli ultimi due anni).
In una intervista rilasciata dall'head-coach Servais ai giornalisti americani che chiedevano dove avesse trovato Federico Castagnini, il tecnico dei Blue Jays ha risposto: "E' stato il Barton College a consigliarcelo, su iniziativa dell'allenatore. Ci ha detto che Castagnini era il migliore interbase che lui aveva mai avuto. Dato che conosciamo da oltre 20 anni il coach del Barton, abbiamo deciso di approfondire e abbiamo scoperto che Federico è davvero molto bravo in difesa e quindi eravamo interessati. Poi questo autunno quando ho avuto l' opportunità di guardarlo mi è piaciuto come giocava, come gestiva la mazza, come riusciva bene la smorzata, la battuta e la corsa. Era quindi l'ideale come numero due nell'ordine di battuta. Mi dispiace del suo infortunio perché non ha potuto giocare 4 partite. Comunque aveva un fine settimana importante. E lui è un pezzo importante del nostro puzzle."
Solo Giove Pluvio sembra in grado di "fermare" Creighton in questa stagione visto che la partita in programma in settimana contro gli storici rivali di Nebraska (meno di un'ora di distanza fra i due atenei) è stata posticipata per le avverse condizioni atmosferiche che continuano a tormentare quasi tutte le compagini NCAAQ con una primavera che anche al di là dell'Oceano tarda ad arrivare. Il sogno americano per questo prodotto del vivaio dei Dynos Verona continua…

This post was published on 10 Aprile 2013 17:12

Andrea Palmia

Andrea Palmia è nato a Bologna il 4 aprile 1968 e vive nel capoluogo emiliano con la moglie Aurora e la figlia Lucia di due anni. Laureato in Pedagogia con una tesi sperimentale sui gruppi ultras, lavora dal 1995 come educatore professionale con utenti disabili mentali e fisici. Appassionato di sport in genere ed in particolare di quelli americani, ha sempre avuto come sogno nel cassetto quello di fare il giornalista sportivo. Dal baseball giocato nel cortile del condominio con una mazza scolorita alle partite allo stadio Gianni Falchi con i fuoricampo di Roberto Bianchi e Pete Rovezzi, il passo è stato breve. Fortitudino nel DNA, nutre una passione irrazionale per i "perdenti" o meglio per le storie sportive "tormentate" fatte di pochi alti e di molti bassi.

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