Categories: Punto e a capo

C'è una sola squadra al comando

C'è una sola squadra al comando, ed è l'Unipol Bologna, che esce due volte vittoriosa dal big match del terzo turno contro il Rimini. Era la sfida tra le due le formazioni a punteggio pieno, se l'è aggiudicata la squadra emiliana che nel primo match ha rotto l'equilibrio nelle tre riprese finali, dopo che per due terzi di match la sfida è rimasta in bilico. La differenza l'hanno fatta i rilievi di Baldwin e Moreno. Mentre nel caso del Bologna il buon Rivero chiudeva le porte all'attacco riminese, dall'altro fronte il mancino Marquez peccava in controllo e concedeva tantissimo, sei valide e tre basi, troppo per arginare l'attacco avversario. Ed è ancora il bullpen a risultare decisivo nel secondo match. Tra Oberto, Barbaresi e Richetti i rilievi dell'Unipol collezionano 4,1 riprese con una sola valida concessa, dopo che sino a quel momento D'Angelo se l'era sbribata piuttosto bene. Per il Rimini tanto da recriminare e magari anche qualche ingranaggio da rivedere in attacco, considerato che ha messo a segno in tutto solo 10 valide nei due incontri.

L'altra sfida su cui andavano tenuti gli occhi puntati era quella del Borghese di Nettuno, dove era venuto a far visita il San Marino. I padroni di casa raggiungono l'obiettivo minimo di vincere un match rendendosi autori nel pomeriggio di una prova coraggiosa e quasi perfetta. La linea verde, intrapresa per necessità dopo le vicissitudini societarie, ha visto Andrea Pizziconi e un sempre più sorprendente Milvio Andreozzi lasciare ad Antonio Romero l'incombenza di chiudere il match, che in quel momento vedeva avanti il Nettuno per 2 a 1. Il cubano faceva esattamente quello che si chiede ad un closer. Non far toccare la palla agli avversari, e così è andata eliminando al piatto cinque dei sei battori fronteggiati, e relegando l'altro ad un'innocua volata. Sino a questo momento per Romero sono 3,0 riprese lanciate, nove uomini affrontati ed 8 strike out in stagione. Il percorso che lo sta portando al recupero della piena forma pare proprio ben avviato. Peccato per il Nettuno che nella seconda partita non è bastata una bella prestazione di De Santis in pedana. Il rilievo Taschini ha subito tre home run, tra cui il grande slam di Ramos, che ha consentito al San Marino di vincere la seconda, trascinato da un eccellente Da Silva, in pedana per 8 riprese con tre sole valide al passivo.

La seconda doppietta della giornata è quella del Toshiba Mastiff Grosseto ai danni del Novara, prima rimontando dal 3-0 al 4-3 il match pomeridiano, quindi scatenandosi letteralmente nel secondo incontro in programma, chiuso prima del limite ma nel quale il Novara mostra evidenti problemi di controllo nel suo parco lanciatori. Nove basi concesse sono veramente tante, e per i piemontesi l'appuntamento con la prima vittoria stagionale è rimandato.

Questo allora l'esito delle tre serie disputate. Le altre due, che avrebbero coinvolto il Ronchi sul diamante di Parma e il Godo su quello di Reggio Emilia sono state rinviate a data da destinarsi a causa delle previsioni meteo sfavorevoli. Vista la crisi, l'opportunità concessa dalla Fibs alle società permette di far evitare loro viaggi a vuoto e spese inutili. Che nel caso dei friulani ha un senso, nel caso della trasferta del Godo a Reggio un po' meno, visto che le squadre distano tra loro poco meno di 150 chilometri. Ma tanto è, dopo tre turni già ci sono da piazzare due recuperi.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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