Due settimane negli Stati Uniti, a carpire immagini, suoni e situazioni del baseball, il grande baseball (quello "vero" delle Major), da poter poi raccontare in 132 pagine cariche di vibranti emozioni. Un reportage di viaggio narrato con gli occhi attenti di un ventiduenne che, tra il freddo del Missouri e il sole del Texas, "fra stadi grandi come città e memorabili partite", ha seguito scrupolosamente le World Series 2011, svelandone i segreti. E' il diario di un giovane cronista. In "Baseball e Usa – Binomio perfetto" (Collana Sportissimo – Sassoscritto editore, euro 11.90) Daniele Mattioli entra per la prima volta in contatto con il "National pastime", con l'America che palpita per le finali di ottobre, con quel modo diverso e profondo di concepire il baseball e la vita, narrando in presa diretta, minuto per minuto, le sfide all'ultimo strike tra due squadre, Rangers e Cardinals, che si contendono il prezioso anello. Traspare eccome tutta la passione per il baseball nel libro che l'autore bolognese presenta domani alle 18, presso la Libreria IRNERIO UBIK di via Irnerio 27, assieme al fotografo Roberto Mantovani, con la partecipazione straordinaria di Claudio Liverziani, che ha scrittto la prefazione. Daniele fin da giovanissimo, grazie ai suoi genitori, ha infatti maturato l'amore per il gioco, lo ha commentato via etere e su web, e ora nella sua Bologna dopo 11 anni di gare allo stadio chiedendo anche autografi ai giocatori, in attesa della laurea in Sociologia, ha scritto le pagine di "Baseball e Usa – Binomio perfetto" per condividere questa sua ineguagliabile esperienza personale vissuta oltreoceano.
"Durante le World Series 2012, a cui dovevo assistere come le due precedenti edizioni ma che per motivi di salute avevo saltato – racconta Daniele Mattioli a Baseball.it – ho avuto modo di rivedere alcune scene delle finali 2011 e di riguardarmi meglio le foto del viaggio. Da qui l'idea di provare a scrivere un diario che avesse come compito quello di far rivivere le tante emozioni che ho vissuto in quei quindici giorni negli USA, tra il baseball e la scoperta di nuovi piacevoli posti da visitare".
"Devo essere sincero – prosegue il giovane autore bolognese – ho iniziato un pò per gioco e divertimento, anche perchè in molti hanno iniziato a scrivere qualcosa ma poi per un motivo o per un altro si sono fermati. Anche io ho avuto paura di fare così, ma alla fine, complice un infortunio al dito del piede (giocando con gli amici a calcio a sette), ho avuto tutto il mese di novembre a disposizione per lavorarci, non potendo muovermi più di tanto se non per andare a lezione all'Università. Diciamo che sono stato fortunato nella sfortuna dell'infortunio".
Trentatre capitoli agili e freschi, come una lunga corsa sulle basi, da quando Daniele Mattioli attende di conoscere il nome dell'altra finalista dopo Texas fino al momento clou con Freese che alza il braccio al cielo dopo aver battuto il fuoricampo decisivo delle finali 2011: "E' l'homerun della vittoria. St. Louis vince la gara più pazza della storia delle World Series". E poco importa se 24 ore più tardi la presa al volo di Allen Craig sulla battuta di David Murphy sarà l'ultimo out delle finali. Per Mattioli i momenti indimenticabili sono stati talmente tanti che non riesce a identificarne uno. E alla fine leggendo il libro anche voi avrete la stessa sensazione. Ogni frammento di quel viaggio negli USA sarà importante. E rimarrà sempre nei vostri cuori.
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