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Coppa Campioni, 50 anni da celebrare

Quella al via la prossima settimana, con i due gironi di Barcellona (Spagna) e Ratisbona (Germania), sarà l'edizione numero "50" della Coppa dei Campioni di baseball. Un trofeo, quello continentale organizzato dalla Federbaseball Europea (CEB), che negli ultimi anni ha vissuto una visibilità altalenante a cui picchi di notorietà sono seguiti alcuni periodi di forte anonimato e discontinuità, come il frequente cambio della formula del torneo.
Noi di Baseball.it crediamo nella validità, nell'importanza e nella strategicità di questa competizione, vero palcoscenico del baseball europeo per club e possibile base di partenza per una vera lega europea nel prossimo futuro (si legga l'Eurolega del basket). Riconosciamo e apprezziamo la sua storia, i suoi campioni, le epiche sfide del passato. Per questo vogliamo guardare al futuro, investendo nel suo grande passato.
La nostra proposta è semplice. Così come hanno fatto le federazioni europee di molti altri sport, in occasione del cinquantesimo anniversario delle rispettive competizioni, sarebbe bello poter promuovere una manifestazione che miri a ripercorrere la storia della Coppa. Una premiazione per tutti coloro che l'hanno vinta nelle precedenti edizioni, possibilmente in occasione della finale di quest'anno. Si tratterebbe di 13 società, in rappresentanza di ben 4 Paesi europei: Italia (30 vittorie), Olanda (14), Spagna (4) e Repubblica di San Marino (2). Come già fatto dall'Uefa nel calcio, sarebbe bello venisse istituito un simbolo da mettere sulle casacche a riconoscimento di tale successo. Una cosa che non costa praticamente nulla e dà prestigio alle squadre e alla manifestazione. Stiamo parlando di alcune delle più blasonate società del batti e corri italico come: Parma (13 vittorie), Nettuno (6), Bologna (4), Milano e Rimini (3), San Marino (2) e Grosseto (1). Ma anche europeo, con Rotterdam (7), Haarlem (5), Madrid (2), Barcellona (2) e L'Aja (1). E perché no, magari mutuando dal calcio l'attuale "Multiple Winner Badge", ovvero: concedere a quelle formazioni che hanno vinto almeno 3 volte di seguito la competizione, oppure che l'abbiano conquistata 5 volte nel complesso, di acquisire il diritto di mantenere in via permanente la coppa vinta; mentre per le squadre vincitrici che ancora non abbiano guadagnato tale diritto mantenere esposta nella propria sala dei trofei una riproduzione della coppa in scala massima dell'80{041d24e3e1af3bddd2a3bfae12507527e16cc3032e531b5cfe7d6136c81bc184} rispetto alle dimensioni del trofeo originale.
Sono idee, suggerimenti, semplici ed attuabili con poco. Ma se non ripartiamo sin d'ora a rilanciare una competizione svuotata da qualsiasi attrattività come possiamo pensare di alimentare, incrementandolo, l'interesse nei confronti del nostro sport?

Marco Micheli

Nato nel 1980, metà trentino e metà vicentino (ma veronese d'adozione), vive e lavora a Milano dove si occupa della comunicazione nel Sud-Europa per Boston Consulting Group (BCG), la multinazionale della consulenza aziendale. Grande appassionato di tutto ciò che è USA, dallo sport ai "dunkin' donuts", dai grattacieli della East Cost alle spiagge assolate della West. Marco scopre il baseball all´età di 10 anni quando, complice un regalo della madre insegnante, inizia a calpestare lo storico diamante della Polisportiva Praissola sotto la guida del "mitico" Bissa. Gli anni dell´università lo allontanano dalla terra rossa, prima a Feltre e poi a Milano. Ma è con il conseguimento della laurea in Relazioni Pubbliche allo IULM di Milano e il conseguente viaggio-premio a Boston che si ritrova e decide di curare la comunicazione dei Dynos Verona. Due anni favolosi, densi di soddisfazioni e ricordi indimenticabili, impegnato nella promozione del sodalizio scaligero sulla stampa locale e sportiva. Per Baseball.it scrive del "batti e corri" giocato nella sua terra, il Nord-Est, ma non disdegna di "intrufolarsi" anche in questioni a carattere nazionale e internazionale.

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