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All Star Game 2013, festa grande per Rivera e New York

Malgrado la notevole quantita di fuoricampisti in campo, questa volta sono stati i lanciatori a farla da padroni. I dieci nomi – tra cui Hernandez, Sherzer e Moore – che si sono alternati con successo sul monte della American League hanno concesso solo 3 valide ai migliori battitori della National.
L'ace dei White Sox, Chris Sale, si aggiudicato la vittoria con 2 inning e 2 strike out, mentre il miglior closer di tutti tempi, Mariano Rivera, si è guadagnato il titolo di MPV del match lanciando un ottavo inning senza concedere valide. Il premio al rilievo degli Yankees è stato più che altro un omaggio alla sua strepitosa carriera che si concluderà alla fine di questa stagione. Per Rivera si è trattato della tredicesima partecipazione all'All Star Game, ben cinque in più di ogni altro giocatore sceso in campo ieri. Il pubblico presente al Citi Field Stadium di New York, casa dei Mets, ha applaudito unito il closer, quando gli è stato consegnato il premio come miglior giocatore. Segno che il talento e la classe del lanciatore panamense vanno ben oltre le rivalità cittadine.
Una festa per Rivera e una festa per le migliaia di fan che hanno riempito lo stadio. Soprattutto, però, una festa per la città di New York che ha visto brillare le sue stelle. Il giovane partente Matt Harvey su tutti. Il talento dei Mets, giocando davanti al pubblico di casa, ha lanciato due frazioni di gioco registrando ben 3 strike out. Unica nota stonata della sua partita il colpito rifilato a Robinson Cano. Il seconda base degli Yankees fortunatamente non ha subito alcun infortunio, ma ha comunque dovuto concludere prematuramente la sua partita per precauzione. Ad ogni modo, nessuno strascico di polemiche tra i due, visto che Harvey ha subito chiesto scusa al suo avversario.
Decisivi i 3 punti messi a segno da Batista, Kipnis e Hardy. Ma più del mero risultato numerico il bello di questa partita è stato poter vedere avvicendarsi sul campo il passato e il futuro della MLB.
Accanto a veterani come Ortiz, Beltran e Molina hanno, infatti, fatto il loro esordio le nuove leve Machado, Segura e Perez, che si aggiungono ai già affermati ma ancor giovanissimi Harper e Trout. Sono loro i campioni che negli anni a venire si ritroveranno a disputare questa partita con la prospettiva di avere il vantaggio di giocare un match in più in casa durante le World Series. Le finali 2013 vedranno giocare in casa per ben 4 partite su sette la squadra che si aggiudicherà il pennant dell'American League. Alla National League non resta che rimboccarsi le maniche per rifarsi l'anno prossimo. L'appuntamento per la rivincita è già fissato al Target Field di Minneapolis, a casa dei Minnesota Twins. Ci si vede lì.

Devor de Pascalis

Devor de Pascalis è scrittore e sceneggiatore di cinema e TV. Nato a Roma nel 1976, si innamora perdutamente del baseball nell'inverno nel 1986 quando la mamma americana lo porta a trovare lo zio di Brooklyn, grande tifoso dei Dodgers (quelli di Pee Wee Reese e Roy Campanella, per intenderci). Tornato in Italia impara le regole del gioco grazie al Nintendo e a Bases Loaded 2, segue la MLB trafugando copie di USA Today dall'ambasciata americana, si invaghisce della protagonista dell'anime "Pat la ragazza del Baseball" e si mette a giocare nella Roma come "centro panchina". Sviluppa negli anni una passione malsana per le statistiche, che ritiene il personale rimedio al logorio della vita moderna, e tifa da sempre New York Mets perché non gli è mai piaciuto vincere facile. Ancora oggi ricopre con un certo successo il ruolo di "centro panchina" nella squadra amatoriale di softball del Green Hill.

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