Nettuno sta per dire addio all'Italian Baseball League

Sembra ormai avviata verso la peggiore delle conclusioni la vicenda legata al Nettuno Baseball Club, che a meno di un miracolo vero e proprio o di un intervento "forte" da parte di sponsor o enti locali, è praticamente condannato a dare forfait all'Ibl e avviarsi a disputare il campionato di A Federale.

Dopo mesi di ipotesi, congetture e di discese in campo più o meno veritiere, infatti, indiscrezioni dell'ultima ora danno la "cordata" capitanata dall'amministratore delegato Tonino Maiozzi costretta a gettare la spugna ed a rinunciare al massimo campionato. Il problema è lo stesso che si trascina dallo scorso anno: la mancanza di uno sponsor forte, come lo era Caffé Danesi sino alla vigilia della passata stagione, non è stata colmata. Al capezzale della società più titolata d'Italia si sono avvicendati in tanti ed ognuno con un progetto, non ultimo Domenico Della Millia, che per anni si è occupato del settore giovanile, ha ricoperto incarichi di rilievo a livello federale e non ha mai nascosto la volontà di rilevare il titolo sportivo dei verdazzurri. Tanto che tempo fa aveva annunciato anche l'iscrizione di una seconda formazione in Ibl espressione del bacino di Nettuno, ma che al netto dei proclama restava comunque suo malgrado l'alternativa più credibile tra le tante voci (anche a sproposito) che erano circolate nella "Città del Baseball" riguardo la volontà di rilevare la prima squadra. 

Alla riunione di inizio dicembre a Parma si erano presentati Maiozzi e Della Millia proprio in rappresentanza del Nettuno, subito definiti "La Strana Coppia", segno che al di là delle possibili due squadre (ipotesi perlomeno fantascientifica, considerato che c'erano – forse – i soldi per portarne avanti una, di compagine, nda) la strada segnata era quella di un mantenimento della cordata attuale al vertice, con un possibile ingresso di Della Millia in un futuro a quel punto molto prossimo. Tanto che la squadra risultava regolarmente iscritta.

La situazione è precipitata di fatto negli ultimi giorni. Il famoso sponsor forte, quello delle trattative intavolate, di fatto non c'è mai stato o se c'è stato ha risposto picche. Si sperava anche in un rientro di Danesi Caffé ma a quanto sembra non ci sarà neanche quello. A quel punto la decisione, inevitabile visti anche i debiti astronomici della passata gestione, sarebbe quella di rinunciare all'Ibl e partecipare alla A Federale. Una sorta di "parcheggio" in attesa che nel giro di poco (in città si spera al massimo nell'arco di in una stagione) si rientri nel baseball che conta. La notizia è iniziata a trapelare nel tardo pomeriggio di oggi, si sapeva a dire il vero da qualche giorno. 

E cosa succede all'Ibl? Se a Nettuno si è alle prese con la sopravvivenza stessa della squadra e della qualità del massimo campionato interessa il giusto, la cosa ha preoccupato di molto il presidente Fraccari, che a questo punto vede il suo torneo di vertice perdere un altro pezzo. E che pezzo… Pare che Fraccari si sia affrettato a contattare Della Millia, l'alternativa più credibile rispetto al discorso fatto sopra, per tentare di salvare la situazione e quest'ultimo si è preso ragionevolmente qualche giorno di tempo per riflettere e capire se varrà la pena imbarcarsi in un'avventura simile.

Nel frattempo a Nettuno tutto tace. Allo Steno Borghese da mesi sono staccate le utenze di acqua, corrente e gas, l'impianto è di fatto in stato di abbandono e i pezzi pregiati del roster si stanno dando da fare per trovare una sistemazione in vista del 2014. Anche perché non essendoci una società, non c'è ancora nemmeno certezza sulla guida tecnica considerato il ritiro di Bagialemani al termine della passata stagione. La cosa al momento più vicina al baseball giocato adesso è il torneo di Slow Pitch, che coinvolge oltre duecento appassionati ogni inverno. Quelli, e tanti altri, che rischiano di non vedere più baseball di vertice per un bel pezzo.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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