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"Stan the Man", l'uomo che appassionava le folle

Robin Roberts una volta, parlando dei bambini che chiedono autografi: "Tutti noi a volte deludiamo qualcuno. Tutti, tranne una persona sola". Quella persona era Stanislaw Franciszek Musial, americanamente Stan. Nato da una famiglia di emigrati polacchi che lavoravano nelle miniere di zinco, in un paesino della Pennsylvania, suo padre non voleva che giocasse a baseball, ma la leggenda narra che fu convinto dalla moglie, dopo avergli ricordato che l'America era la terra della libertà, anche di scegliere di giocare a baseball. Musial incontrò Dickey Kerr, il lanciatore "pulito" dei famosi "Dirty Sox" del 1919, che lo allenò a Daytona e divennero grandi amici tanto che le due famiglie condivisero la stessa casa.
Nel 1940, durante una presa al volo, Musial cadde e si rovinò il suo braccio di lancio. Un'altra leggenda dice che fu proprio Kerr a dirgli di non smettere di giocare e puntare tutto sulla battuta. L'anno dopo Stan giocava per i St. Louis Cardinals, a cui è indissolubilmente legato, nonostante gli venne fatta una proposta ricchissima per trasferirsi nel campionato messicano, che in quegli anni cercava di rubare i grandi talenti americani sopravvissuti alla Guerra per finalità politiche dei presidenti delle squadre locali.
Il mito di "Stan the Man" si costruisce proprio nelle sue incredibile medie di battuta: è tuttora presente ai primi posti di moltissime statistiche. Incredibile il numero bassissimo di strike out accumulati in carriera: ha raggiunto i 40 in stagione solo una volta e dopo i 40 anni. Vinse titoli di battuta a ripetizione nei primi anni ‘50, fu amato dai tifosi di tutte le squadre, tanto da essere votato il giocatore preferito in varie occasioni, non solo dai tifosi dei Cardinals. Battè valido 3.630 volte, 1.850 in casa e 1.850 in trasferta, con 475 fuoricampo. Tre volte miglior giocatore della National League, trascorse tutte la sua carriera con una sola squadra con cui si aggiudicò 3 World Series. Con 24 partecipazioni detiene il record di presenze all'All Star Game, insieme ad Hank Aaron e Willie Mays. Perfino gli arbitri amavano la sua eleganza ed il suo fairplay: non venne mai espulso.
Poi ci sono le tante storie su di lui: come quando sul conteggio di 3-2 contro un pitcher debuttante, venne chiamata la base su ball su un lancio sul filo. Alle proteste del lanciatore l'arbitro rispose: "il signor Musial sarà felice di farti sapere quando gli lancerai uno strike". Elwin "Preacher" Roe, lanciatore dei Cardinals, disse di lui: il solo modo di eliminare Stan è lanciargli 4 ball e cercare di prenderlo con un pick-off in prima base.
Un'altra storia racconta di un padre, suo tifoso, che celebrava il compleanno della figlia e pur avendo visto Stan nello stesso ristorante non aveva avuto coraggio di rivolgergli la parola. Quando portarono la torta con le candeline, si ritrovò il suo idolo al tavolo a suonare "Buon Compleanno" con la sua armonica.
Stan Musial, non solo un grandissimo campione, ma anche l'uomo, The Man, che suonava la sua inseparabile armonica ai compleanni dei bambini per vederli sorridere.

Davide Garzia

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