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20 anni di baseball ciechi: al via la nuova stagione

"Non vediamo l'ora". Riecheggia pressoché unanime lungo la penisola il ruggito motivazionale, provocatoriamente autoironico, lanciato dagli atleti non vedenti che tra una settimana circa torneranno in diamante per sfidarsi nel XVIII Campionato di baseball per ciechi. L'edizione 2014 che prenderà il via in terra sarda, domenica 9 marzo, in occasione dell'Opening Day del girone Ovest che opporrà i Tigers Cagliari ai Patrini Malnate nella splendida cornice di un "campo Tigers" fresco di restyling e che auspichiamo gremito per il riscatto immediato degli isolani. Stagione alle porte, diamanti tirati a lucido, mercato invernale piuttosto vivace, formule vincenti comunque riconfermate da un movimento che quest'anno festeggia il suo ventesimo compleanno.
Correva infatti il 16 Ottobre 1994 allorché un gruppo di ex-giocatori dell'allora Montenegro Bologna, guidati dal lungimirante Alfredo Meli, decise di coronare un sogno cullato da tempo: permettere cioè ad atleti non vedenti di vivere le incredibili emozioni che solo il baseball è in grado di offrire. Dopo una serie di sperimentazioni circa spazi, tempi, attrezzature e modalità di gioco, andò infatti in scena sul diamante "Rino Veronesi" di Casalecchio di Reno un'esibizione di sette riprese tra due selezioni di ragazzi ciechi in rappresentanza dei White Sox di Bologna, opposti ai Red Sox di Empoli. Per la cronaca, la gara fu vinta dai toscani per 15-11. Ciò che tuttavia rimase maggiormente impresso nella memoria di giocatori e pubblico in quella mattina d'autunno fu la grande somiglianza tra il battiecorri inscenato da quel manipolo di pionieri ciechi e le dinamiche agonistiche, tattiche e psicologiche peculiari al baseball dei colleghi normodotati.
Nel corso dei due anni successivi (1995-1996), venne ultimato il periodo di rodaggio tecnico ed organizzativo del gioco attraverso una serie di partite dimostrative giocate tra Casteldebole, Firenze, Roma, Verona e Milano. Dal 1997, il Gruppo Volontari BXC, confluito successivamente nell'attuale AIBXC ONLUS, è interamente responsabile della gestione dell'attività agonistica stagionale che comprende il Campionato Italiano, la Coppa Italia, il Torneo di fine stagione e, più recentemente, la "Coppa della Talpa", quermesse internazionale a cui sono invitate le rappresentative francesi e tedesche che hanno sposato la formula AIBXC "Italian Style".
Il movimento, in continua crescita ed espansione, suscita oggi grande curiosità tra il pubblico, nelle scuole, presso i media nazionali ed esteri, grazie all'attività instancabile di promozione e continuo restyling di un marchio assai appetibile, promossa con estrema dedizione e professionalità dal Commissario all'Attività Agonistica AIBXC, Stefano Malaguti, efficacemente coadiuvato dal Presidente Alberto Mazzanti e da un team manageriale davvero attrezzato sul fronte marketing affidato all'opera frenetica di Lorenzo Vinassa De Regny, responsabile delle attività verso l'estero.
Anche quest'anno, l'agenda del Commissioner Malaguti si presenta fitta di obiettivi, suggerimenti e progetti decisamente ambiziosi: dall'allargamento del movimento a Paesi d'oltralpe, all'introduzione di sperimentazioni sotto il profilo regolamentare e tecnico mirate all'ottimizzazione dei tempi e alla spettacolarizzazione ulteriore del gioco, componenti che, in ultima istanza, eserciteranno un impatto notevole sull'apparato organizzativo di una Lega pluriarticolata, in grado oggi di muovere oltre 300 persone lungo lo stivale. Sul fronte squisitamente regolamentare, ribadito da Malaguti, l'obiettivo di coinvolgere un numero maggiore di atleti in diamante, nel tentativo di ridurre nei limiti del possibile lo strapotere degli attacchi in campo. La proposta, già avanzata lo scorso inverno, potrebbe materializzarsi concretamente nel corso della prossima edizione della Coppa Italia, fissata per metà Settembre, con l'impiego di uno schieramento difensivo a sei giocatori (tre interni più tre esterni), formula che verrebbe agevolata dall'allungamento ulteriore della linea del fuoricampo oltre i 65 metri, assicurando una maggiore copertura difensiva in diamante.
Riaffermata inoltre la volontà di spostare al tardo pomeriggio, se non addirittura in notturna, la disputa di un paio di gare della fase finale del torneo, fissata per fine giugno sul Leoni di Casteldebole: ipotesi decisamente romantica, struggente e dal sapore antico che tuttavia non sembra incontrare i favori delle squadre, vincolate ancora a problematiche di natura logistica che ne limitano notevolmente spostamenti e organizzazione.
Cambia invece il format della finale scudetto, programmata quest'anno nell'ultimo week end di giugno sempre sul Leoni. La gara secca che aveva infiammato il diamante felsineo negli ultimi due anni lascia spazio infatti ad una miniserie che le finaliste si giocheranno al meglio delle tre partite, con eventuale atto decisivo fissato per le 10 di domenica 29. La nuova formula che avvicina ulteriormente AIBXC a quanto già adottato in post-season a livello italiano ed internazionale, dovrebbe premiare l'espressione tecnica e dei valori palesati dalla squadra più forte e maggiormente attrezzata al termine della cavalcata tricolore.
Accantonata temporaneamente la traccia sotterranea verso gli USA che avrebbe permesso al movimento di sbarcare in un prossimo futuro nella terra dei grandi Padri e Maestri americani (ostacolata dallo scarso interesse mostrato nei confronti di AIBXC dalle Associazioni di non vedenti come dai Gruppi Sportivi d'oltreoceano che si ostinano a difendere a spada tratta quell'orrido surrogato del baseball chiamato "Beep Ball"), il nostro movimento preferisce lanciarsi oggi lungo l'affascinante Panamericana, direttrice apparentemente più redditizia: Messico, Venezuela, giù verso Panama, Cuba, forte anche di una serie di video didattici multilingue presenti sul proprio sito nonché dell'esperienza unica vissuta da una delegazione di suoi giocatori ed allenatori nell'isola caraibica nel lontano 2000.
Passando in panoramica le otto squadre che si giocheranno il titolo, atleti in palestra da oltre un mese per affinare la preparazione atletica e riprendere confidenza con gli attrezzi del mestiere, in attesa di potersi misurare tra erba e terra rossa confidando nella clemenza di "Giove pluvio". Al momento, si naviga a vista lungo il consueto turbinio progettuale tra i dug-out, abbacinati e scossi tra volontà di riconferme, desiderio di stupire, voglia rabbiosa di tornare a recitare un ruolo da protagonisti: forze suggestive, illusioni ingannevoli, campi magnetici di incredibile intensità che ben conosciamo.
L'Opening Day del XVIII° Campionato di baseball giocato da ciechi si avvicina e vi inviatimo a seguirci su Baseball.it, prenotandovi virtualmente per la suggestiva presentazione che la nostra testata vi regalerà nei prossimi giorni, alla scoperta dei due gironi.

Matteo Briglia

Matteo Briglia è nato a Milano nel 1968 e lavora come Analista Programmatore Senior presso la Engineering SPA - Ingegneria informatica. Diplomatosi nel 1992 come traduttore simultaneo, due anni più tardi consegue la Laurea in lingue presso lo IULM di Milano (inglese, francese). Da sempre appassionato di sport, in particolare quelli americani, segue sin dall'adolescenza il football e il basket di cui ha iniziato a scrivere nel 1993 pubblicando brevi articoli su riviste online riguardanti la postseason NFL e i playoffs NBA. Ha poi cominciato ad interessarsi anche alla Major League Baseball intorno al 1994, nella stagione dominata dai Toronto Blue Jays, formazione di cui si è immediatamente innamorato una volta comprese a fondo le regole del gioco e migliorato l'inglese tecnico (per poter seguire via radio le cronache direttamente dai diamanti a stelle e strisce). Dal 1998 circa scrive appassionati resoconti sulla Major League, con approfondimenti su New York Yankees e Atlanta Braves, squadra del cuore ormai da un ventennio. Matteo segue in diretta in particolare la postseason della MLB, con testi cariche di emotività, colore e pathos emozionale che hanno sempre caratterizzato le sue cronache di non vedente rendendole più vicine alle narrazioni Blog. Da tre anni circa, ha scoperto il baseball per non vedenti, entrando in contatto con l'AIBXC (Associazione Italiana Baseball giocato da ciechi). L'esperienza lo ha talmente elettrizzato tanto che dopo una prova iniziale ha deciso di proseguire a giocare con i Lampi Milano. Dal maggio 2011 collabora con Baseball.it seguendo da vicino tutto quello che succede nel movimento del baseball per ciechi.

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