Una bella domenica di primavera, di quelle con il blocco della circolazione, mi ritrovo agli impianti sportivi dell'Acqua Acetosa per assistere alla partita di baseball per non vedenti tra Roma All Blinds e Leoni Firenze. Sono in anticipo ed ne approfitto per girare un pò per i campi, seguo il flusso di gente e mi ritrovo nella sezione del rugby. C'è un torneo di beneficenza in corso, bambini con maglie coloratissime, genitori con i colori della maglia dei figli, stand, musica. Arriva Martin Castrogiovanni a fare un discorso di ringraziamento, i bambini sono entusiasti, i genitori ancora di più, festa, musica, ricominciano le partite.
E' quasi l'ora del match per cui sono venuto, mi riavvio verso il diamante, passo vicino a ragazzi che giocano ad hockey su prato, arrivo al campo di baseball e mi accomodo in tribuna. Dopo pochi minuti, solerti impiegati dell'impianto arrivano e fanno sgomberare il pubblico (in quel momento 16 persone e 2 bambini) dicendo che la tribuna è "pericolante", chiudono tutto con il nastro rosso e bianco ed appendono cartelli "divieto di accesso".
Non voglio entrare nel merito di questa decisione, nè domandarmi se la tribuna pericolante oggi sarà la stessa che sarà agibile in occasione di partite di IBL, nè parlare della IBL stessa, perchè sarebbe "sparare sulla croce rossa". Voglio parlarvi solo delle emozioni di questa giornata di sport.
Da una parte dell'impianto, un movimento che sarà perdente a livello di risultati della nazionale, ma che comunque a livello giovanile ha conosciuto un boom senza precedenti. Campi ovunque, ragazzi, adulti, festa, un rapporto diretto con i grandi giocatori. Dall'altra un impianto con tribuna "pericolante", buchi di zolle in mezzo al campo, la rete del foul che sventola strappata come la vela di un galeone attaccato dai pirati. Poco dietro il campo da softball desolatamente vuoto.
In campo, nonostante tutti e tutto, ci sono degli appassionati veri, che hanno giocato con grande agonismo, impegnandosi fino alla fine e coinvolgendo anche chi come me, non aveva idea di come potesse essere giocare da non vedente uno sport così tecnico. E' emozionante vederli giocare, e mi dimentico subito del fatto che siano non vedenti, perchè la partita è avvincente e tirata fino all'ultimo inning. "Divieto di accesso" dice il cartello. Ma non alla tribuna, il divieto è al nostro sport, sempre più desolato e alla deriva.
Chiudo con una nota positiva, perchè dopo aver visto quei ragazzi in campo, non può essere altrimenti. C'è vita sotto le macerie: si chiama Passione, si chiama Amatoriale, si chiama Tenacia. Nonostante tutto.
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