Esordio storico in IBL per la squadra Patavina, subito alla prova del fuoco, opposta ai campioni del 2013 della T&A San Marino. Sconfitta onorevole in gara-1, caratterizzata dalla sfida sul monte tra Guerra e Uviedo. Una sfida che termina con il 5-1 per la squadra di Bindi, ma la neopromossa non sfigura affatto, tenendo bene il campo, nonostante le ovvie difficoltà in battuta. La gioia per i veneti arriva però sabato sera alle pendici del Titano, quando la squadra di casa deve cedere alla voglia di rivalsa dell'ex Chapelli, devastante in battuta, alla vena di Nosti, Sguassero e Sandalo. Decisivo però, dopo l'ottima prova di Crepaldi, la prestazione sul monte di Jesus Medina, ottimo ad arginare il tentativo di rimonta sanmarinese
GARA-1 (a Padova) Padova-San Marino 1-5
Debutto in casa per il Padova-Tommasin contro i campioni d'Italia del San Marino. I padroni di casa reggono bene il confronto con i quotati avversari, condotti da uno Junior Guerra che dal monte non fa veder palla ai biancorossi (6ip, 1h, 12so); anche il partente Uviedo non sfigura affatto, concedendo 3 sole hits (che valgono però un punto) agli avversari nei primi 4 inning lanciati. Al 5° attacco gli ospiti piazzano il break decisivo: due battute da extrabase (Albanese e Pantaleoni) e un errore difensivo valgono il 4-0 per San Marino.
Con l'uscita di Guerra per D'Amico i padovani trovano più fiducia e iniziano a pungere: al 7° attacco Sartori batte valido, ruba la 2° e viene spinto a casa dalla base-hit di Chapelli, siglando così il primo punto in IBL nella storia della Società patavina. Con Acosta sul monte padovano, al successivo attacco San Marino ristabilisce le distanze: Mazzuca batte un profondo doppio e corre verso la terza base, Sciacca assiste per Epifano: l'out in 3° ci può stare, ma l'interbase padovano cicca clamorosamente l'assistenza, mandando la pallina (evidentemente bagnata) addirittura nel dogout ospite, per il quinto punto degli ospiti.
E' l'ora dei closer: Cubillan per D'Amico e Tonellato per Acosta. Non succede più niente: finale 5-1 San Marino.
GARA-2 (a San Marino) San Marino-Padova 5-7
Il Tommasin sbanca il Serravalle di San Marino con una prestazione gagliarda, rimontando i campioni d'Italia, piazzando la dura mazzata all'8°, e resistendo strenuamente al furibondo ritorno dei padroni di casa.
Nella gara riservata ai lanciatori italiani il mound padovano viene affidato a Crepaldi; Cooper il partente di San Marino. Inizio spumeggiante di Padova che si porta subito in vantaggio col leadoff Nosti, spinto a punto da un gran doppio di Pestana. Replica immediata dei sanmarinesi che pareggiano con Ramos, grazie anche ad un errore difensivo degli ospiti. La gara e' bella ed equilibrata; Padova batte di più ma non concretizza. Sono anzi i campioni d'Italia che passano in vantaggio al 3° con Bittar, ancora favorito da un'incertezza della difesa ospite (2-1 San Marino). Ad inizio 4°, sul mound padovano sale Medina che sfodera una prestazione maiuscola, concedendo poco e niente, nella parte centrale del match, alle poderose mazze di casa.
Dai e dai, Padova agguanta il pareggio al 6° attacco: Chapelli, dopo una battuta da 2 basi, tocca il piatto su base-hit di Sguassero. Si prosegue in estremo equilibrio fino all'8° inning, in cui succede di tutto: Padova castiga pesantemente i rilievi sanmarinesi Simone e Andreozzi: in sequenza Sciacca, Chapelli, Moccia, Sguassero e Sandalo (gran doppio da 2 rbi) vanno a punto per l'incredibile 7-2. Furibonda, come detto, la reazione di San Marino che infligge nell'8° attacco 5 delle complessive 9 battute valide concesse da Medina, portandosi sul 7-5. L'ultimo inning e' tesissimo: Chapelli (partitone, contro la sua ex squadra) piazza la 4° valida della sua prova nel box, ma l'ultimo attacco Padova è tutto qui. Sul mound padovano si ripresenta Jesus Medina che chiude la sua maestosa prestazione in maniera perfetta (3on, 3 out). Con la mazza, oltre a Chapelli, in grande evidenza Nosti, Sguassero e Sandalo.
Grande festa in casa Padova, grandissima soddisfazione per lo staff tecnico e per il patron Bobo Tommasin. I 250 km del ritorno non pesano per niente.
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