A Nettuno se dici "Baseball" dici "Bagialemani". Un giocatore. Un simbolo. Una carriera legata a filo doppio con la città e ieri sera è arrivato l'ultimo abbraccio tra il campo e la sua pantera con il ritiro della storica casacca numero 20 di Ruggero Bagialemani.
Una storia nata nel lontano 1978 con l'esordio a soli 15 anni in massima serie e proseguita fino a al 1999. In mezzo 4 scudetti, due coppe campioni, 2 coppe Ceb, 2 supercoppe europee, 1338 valide, 863 Rbi e una media battuta vita di .339 avg. Non solo, recordman di presenze in nazionale con 195 gettoni, capitano per dieci anni degli azzurri, 3 olimpiadi, 7 mondiali giocati (nessuno come lui) più 5 titoli europei per Nazioni.
I numeri dicono tutto o quasi di un giocatore di baseball, ma l'emozioni superano tutto questo.
"Ero più emozionato questa sera che quando giocavo – ha ammesso dopo la cerimonia di ritiro della maglia, avvenuta sul diamante del Borghese – Voglio ringraziare Alberto De Carolis e Giampiero Faraone che mi hanno accompagnato in tutta la mia carriera, il primo come dirigente, il secondo come allenatore. Questo momento e questa emozione la voglio condividere con mia moglie, con la mia famiglia, ma anche con tutta la città di Nettuno. Questo tipo di riconoscimenti fanno bene allo sport perché danno il giusto merito a chi ha fatto bene nelle rispettive discipline e spingono i giovani a dare il massimo per raggiungere gli stessi traguardi".
Una carriera lunga, ricca di successi, ma senza alcun rimpianto.
"Non ne ho – prosegue Bagialemani – sono capitato in mezzo ad un cambio generazionale e questo non ci ha permesso di vincere quanto avremmo potuto, ma ho sempre dato il massimo e questo mi basta".
Da allenatore è arrivata una Coppa Campioni, una Coppa Italia, tanti complimenti, ma anche tante finali perse: dal 2002 al 2011 quattro serie per il titolo, di cui 3 perse a gara7.
"Sarebbe stato bello vincerne almeno una – ammette – ma questo lo sport. Quest'anno poteva essere l'anno buono per riportare lo scudetto a Nettuno. La differenza in queste ultime stagioni l'ha fatta Da Silva e senza di lui, costruendo una sola squadra ben attrezzata unendo le forze, si poteva essere ancora più competitivi e puntare al tricolore".
Lo scorso anno ha annunciato il suo ritiro dal baseball, e con ieri si è chiusa la parentesi di Bagialemani con il baseball "sul campo".
"Per quanto riguarda il campo finisce la mia carriera. Da oggi mi concentro sulla politica ed ho iniziato a lavorare, insieme ad altre persone, per cambiare la Federazione, spinto da tantissime telefonate che mi sono arrivate da tutta Italia. Bisogna ricominciare a fare le cose semplice nel baseball, senza formule cervellotiche".
Una giornata di festa per un grande campione dello sport italiano, coronata dall'onore del primo lancio in "batteria" con Bruno Laurenzi, bissato poi da un altro pezzo di storia del baseball italiano come Alfredo Lauri.
Nettuno ha salutato la sua "Pantera" e il suo numero 20 che nessun altro avrà a Nettuno. Sarà solo suo, della storia e dei tifosi nettunesi.
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