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Tigers insidiati da Cleveland e Chicago

Prosegue la carrellata di pronostici di Baseball.it con la Central Division della American League: analisi, previsioni e curiosità delle varie squadre cercando di capire quali potranno essere protagoniste della stagione 2015 della Major League americana.

Detroit Tigers (90-72)
Ha vinto il quarto pennant di Division consecutivo e rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è rafforzata in attacco. L'acquisto del partente David Price a metà della scorsa stagione giustifica l'addio a Max Scherzer, che abbandona la nave approdare tra i free-agent. Verlander ha un anno di rodaggio alle spalle dopo l'intervento muscolare di inizio 2014 che di fatto ne ha pregiudicato la resa per buona parte della scorsa stagione (basti pensare che delle 15 vittorie complessive, 6 sono arrivate nelle ultime 8 partenze). Alfredo Simon (32-28, 3.86 media ERA, 373 strike-out e 19 salvezze dal 2008), che arriva dai Reds in cambio del giovane interbase Eugenio Suarez e di un lanciatore prospetto di belle speranze, può sostituire Rick Porcello, girato ai Red Sox per garantirsi le prestazioni dell'esterno Yoenis Cespedes (.263 media battuta, 425 valide, 71 fuoricampo, 233 punti battuti a casa in 3 anni di MLB), vero gioiello di mercato. Ancora sull'esterno, arriva dai Blue Jays il centro Anthony Gose (.234 media battuta, 129 valide, 5 fuoricampo, 36 punti battuti a casa e 34 basi rubate in tre anni a Toronto), in cambio del prospetto seconda base Devon Travis. A rimpolpare il monte di lancio dagli Yankees è arrivato la giovane promessa Shane Greene(5-4, 3.78 media battuta, 81 strike-out al suo primo anno di Major), chiamato nella MLB lo scorso 9 aprile per sostituire Vidal Nuno dalla rotazione dei partenti e mai uscito. Una sola annotazione su questo mercato: il bullpen dei Tigers ha chiuso il 2014 al 27esimo posto nella media ERA, nel 2013 chiuse al 24esimo, nel 2012 al 18esimo in ERA e nel 2011 al 25esimo. Questo non ha impedito ai "Bengals" di vincere 4 pennant consecutivi e di conquistare una World Series, poi miseramente persa contro i Giants, ma alla lunga potrebbe creare qualche problema.
Kansas City Royals (89-73)
Lo scorso anno è arrivata alle post-season dopo 29 anni di assenza, francamente ci si aspettava di vedere un rafforzamento del roster per migliorare, ad esempio, la produzione offensiva, al momento lasciata troppo alla velocità dei giocatori. Invece il mercato di Kansas è stato fin qui tra i peggiori. Il partente James Shields, il battitore designato Billy Butler e l'esterno Norichika Aoki sono stati rimpiazzati rispettivamente da Edinson Volquez (66-59, 4.44 media ERA, 935 strike-out in 10 anni nella MLB), Kendrys Morales (.271 media battuta, 702 valide, 110 fuoricampo, 387 punti battuti a casa in 9 anni da pro), ed Alex Rios (.278 media battuta, 1680 valide, 165 fuoricampo, 762 punti battuti a casa, 244 basi rubate in 11 anni da pro). Indfine cede il lanciatore Aaron Crow ai Marlins in cambio di un prospetto e del lanciatore Brian Flynn (due sole apparizioni nel 2014, non memorabili), per sostituirlo con il partente Kris Medlen (34-20, 2.95 media ERA, 434 strike-out dal 2009 sempre con i Braves). Tutto sommato forse non si è indebolita ma sicuramente non si è rinforzata.
Cleveland Indians (85-77)
Nessuna cessione di rilievo, pochi acquisti mirati. Cleveland punta tutto sul consolidamento di un roster che comunque ha vinto 85 partite nel 2014 e 92 nel 2013, e che annovera, tra gli altri il Cy Young Award 2014 Corey Kluber. I problemi più evidenti si erano manifestati lo scorso anno sul rendimento degli esterni ed è arrivato dagli A's Brandon Moss (.248 media battuta, 468 valide, 91 fuoricampo, 298 punti battuti a casa dal 2007), che è costato l'addio del prospetto Joe Wendle. Il manager Terry Francona sembra aver deciso di confermare la fiducia a Michael Bourn al centro ed a Michael Brantley a sinistra, ma Moss può giocare anche sul lato sinistro del campo, quindi la competizione è aperta. Dal mercato free-agent arriva a dar profondità ad una già ottima rotazione dei partenti (Kluber, Carlos Carrasco, Trevor Bauer, Danny Salazar and T.J. House hanno avuto la miglior media ERA della seconda metà del 2014), l'ex Braves Gavin Floyd (72-72, 4.40 media ERA, 948 strike-out dal 2004), che lascia comunque qualche dubbio di tenuta dovuta all'età ed a qualche problema fisico. Per il resto i soliti Indians che sotto la sapiente guida di Terry Francona possono dire la loro.
Chicago White Sox (73-89)
I maggiori commentatori accreditano i White Sox come i probabili vincitori del pennant. Ed in effetti c'è da considerare che non hanno perso nessuno di importante rispetto allo scorso anno ed in più hanno fortificato sia la difesa che l'attacco. Sul monte di lancio a dar supporto ai già ottimi Chris Sale e Jose Quintana arriva Jeff Samardzija (36-48, 3.85 media ERA, 738 strike-out dal 2008), ex astro nascente dei Cubs, acerrima rivale cittadina, acquistato dagli A's in cambio dei giovani interbase Marcus Semien e del catcher Josh Phegley più altri due giovani prospetti. I rilievi Zach Duke (55-77, 4.46 media ERA, 639 strike-out), e David Robertson (25-19, 2.81 media ERA, 524 strike-out, 47 salvezze in 8 anni da pro) arrivano dal mercato free-agent a dar solidità al bullpen. Sull'esterno il free-agent ex Toronto Melky Cabrera (.286 media battuta, 1262 valide, 88 fuoricampo, 520 punti battuti a casa e 92 basi rubate in 10 anni da pro), dovrebbe migliorare le prestazioni di Dayan Viciedo, lasciato libero di trovarsi altra destinazione. Sempre dal mondo free-agent arrivano il prima base/battitore designato Adam LaRoche (.264 media battuta, 1363 valide, 243 fuoricampo, 838 punti battuti a casa in 11 anni da pro), ed il seconda base Gordon Beckham (.245 media battuta, 652 valide, 63 fuoricampo, 284 punti battuti a casa). Per l'ex Angels si tratta di un ritorno alle origini visto che con Chicago ha esordito nel 2009 e qui è rimasto fino allo scorso 21 agosto quando venne ceduto ad Anaheim.
Minnesota Twins (70-92)
Un nuovo manager, l'"Hall of Fame" Paul Molitor, al suo esordio assoluto nel ruolo. Per sistemare il monte di lancio (peggiore ERA della MLB nel 2014), l'acquisto dal mercato free-agent del 32enne lanciatore partente Ervin Santana (119-100, 4.17 media ERA, 1507 strike-out in 10 anni da pro), pescato dai free-agent dopo una buona stagione ad Atlanta e del rilievo coetaneo Tim Stauffer (32-34, 3.87 media ERA, 435 strike-out dal 2005 con i Padres). Infine il ritorno del 39enne esterno Torii Hunter, autentica leggenda dei meravigliosi Twin esordio nel ‘97 ed addio nel 2007 (4 pennant di division conquistati, oltre a diversi Gold Glove e Silver Slugger), sul quale qualche dubbio sulla tonicità va concesso. Troppo poco per risultare competitivi in questa division. Le speranze possono essere legate all'esplosione della promessa Byron Buxton, esterno centro che lo scorso anno è stato limitato a 31 gare ufficiali di Minors da infortuni di vario genere, ma universalmente riconosciuto come uno dei migliori prospetti in circolazione, ma tutto sommato sembra veramente troppo poco.

Andrea Tolla

Nato a Roma nel 1971, Andrea è padre di 3 figli, Valerio, Christian e Giulia. Collabora con il quotidiano Il Romanista dove si occupa, tra le altre cose di baseball e football americano. Appassionato di sport in genere collabora anche con il mensile Tutto Bici e con il quotidiano statunitense in lingua italiana America Oggi. Ex-addetto stampa della Roma Baseball, cura una rubrica di baseball all'interno di una trasmissione sportiva di un'emiitente radiofonica romana.

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