Riminese, 60 anni da compiere, cuore e cervello nel baseball da decenni, una passione e un entusiasmo smodato per il nostro sport, con il forte desiderio di fare qualcosa di concreto. Alberto Antolini, nell'imminente vigilia del convegno di domani sabato 7 marzo a Cremona (ore 10.30 aula Silvia Paglierani della OCRIM S.p.A. in Via Massarotti, 76) espone alcune considerazioni attraverso una personalissima analisi dell'attuale situazione del movimento e delle prospettive future.
"Lo spirito che mi ha mosso parte da un famoso passo della Sacra Bibbia che recita: "quando un cieco guida un altro cieco ambedue cadranno nel fosso" – dice Antolini a Baseball.it – questo é l'interrogativo che mi sono posto. Sono io che sbaglio oppure le mie sensazioni di un movimento che ha la necessità di ritrovare una identità "diversa" e il volere dei più sono sensazioni diverse dalle mie? Sono dalla parte sbagliata? Sarò pronto a fare un passo indietro e reinserirmi nel gregge popolare che finalmente per la prima volta si raccoglierà a LACREMONAe che mi auguro indicherà un pensiero che sino ad oggi è stato a me nascosto, forse per mancanza di coraggio, forse per pigrizia, forse anche perché solo qualcuno desiderava così fosse".
A Cremona, tra poche ore, si tiene quello che viene definito come il "primo convegno di baseball e softball della storia". Possiamo considerarlo un tentativo di dare un nuovo corso al movimento?
"LACREMONA nasce per caso. La volontà di confrontare il personal pensiero con chi, come me, ne avesse il desiderio mi ha dato la forza e il coraggio di lanciare una sfida che è stata raccolta da tanti. Il volere o dover passare alla storia è un obiettivo che non mi era mai passato alla mente. Solo ora capisco che le aspettative sono tante, come a questo punto sono tante anche le mie. Mi auguro che i toni e i contenuti siano importanti per tracciare un nuovo solco per uno sport come il baseball che a mio parere é sempre stato ingiustamente bistrattato".
Sono state chiamate a raccolta società e rappresentanti di tutta Italia per un momento di confronto e approfondimento. Cosa vi aspettate esattamente, evidenze particolari?
"Non cosa vi aspettate, ma cosa ci aspettiamo. Direi una condivisione a un progetto di rinascita, nuovi entusiasmi, ci aspettiamo un management che non lavori per interesse ma per passione, ci aspettiamo di trovare non un cieco che guida un altro cieco, ma un faro che con entusiasmo e passione dia forza e coraggio non in un nuovo ciclo, ma in un ciclo diverso".
Sinceramente, potrebbe aver inizio da Cremona la svolta con l'avvio di un'eventuale campagna elettorale o è solo un momento di analisi e verifica?
"Non sono previste nel breve periodo assemblee. Mancano 720 giorni al nuovo appuntamento elettivo ma non sono in grado di valutare se il baseball e softball Italiano avranno ancora 720 giorni di vita. Quello che LACREMONA invece individuerà come percorso condiviso, sempre che la massiccia presenza indicata ad oggi sia rispettata, dovrebbe essere indicazione per gli attuali vertici della FIBS di oggi".
Qual è il reale stato di salute del baseball e del softball italiano?
"Qualche giorno fa ad un giornalista che mi ha rivolto la stessa domanda riguardo però la situazione economico-industriale italiana la mia risposta é stata che "l'Italia é un disastro". Ecco, rispondo nella stessa identica maniera "il baseball ed il softball sono un disastro". Poche idee, pochi progetti, nessuna analisi, mai correzione di rotta, mai alcuna verifica, solamente un percorso iniziato con grande intuizione da Bruno Benek, continuato da Aldo Notari e proseguito dall'attuale FIBS. Il 2008 ha cambiato il mondo, ha ridisegnato un mondo, un mondo globale innanzi a tutto, fatto di entusiasmi diversi, regole e culture diverse, chi è sopravvissuto da allora ad oggi? Chi ha saputo reinventarsi. Invece chi non si é accorto di come e cosa cambiava o ha fatto finta di non vedere e capire oggi non esiste più".
Perché si è arrivati a questo punto?
"Personale opinione di diversitá di visione sull'obiettivo da raggiungere, per il resto no comment".
E secondo te da dove si dovrebbe ripartire? Un percorso bottom-up o top-down? Insomma dalla base o dalla IBL?
"Il discorso è complesso. I presidenti di club in questo così delicato momento devono capire che Anno Zero slogan de LACREMONA è il punto di partenza. E' dalle origini che bisogna ricominciare, non esistono più fasi intermedie che possano aiutare a risorgere. Occorre ripartire dalle origini, come occorre capire che tutte le risorse umane e economiche a disposizione devono essere rivolte a ciò. Non possiamo permetterci di ristrutturare, dobbiamo ricostruire".
Una riorganizzazione però richiede risorse: dove e come reperirle?
"E' la classica domanda del cane che si morde la coda. Quali sono le risorse per un'azienda che non ha un prodotto da offrire al mercato? Non è meglio prima lavorare su un prodotto che possa essere offerto piuttosto che ricercare risorse con un prodotto che nessuno vuole? Queste sono le leggi del mercato. E' il prodotto che dobbiamo creare, con il prodotto giusto le risorse arriveranno da sole".
E allora su quali idee o progetti, in linee generali, si dovrebbe insistere?
"La base, la base, la base, solo lavorare sulla base, lo ripeterò all'infinito. Il futuro è dei giovani e se vogliamo credere che esiste un futuro solo su loro dobbiamo concentrarci".
Obiettivi chiari e condivisi, è la prima regola. Elenchiamone alcuni…
"Vi aspetto a LACREMONA, e come giá detto mi augurerei incontrare anche Riccardo Fraccari, Massimo Fochi, Totoni Sanna, le signore ed i signori del Consiglio Federale, avremo idee diverse ma baseball e softball sono il minimo comune denominatore".
Avete invitato anche tanti ex-campioni, da Bianchi a Cabalisti, da Carelli a Gambuti, iniziativa pregevole. Sperate in un coinvolgimento diretto, dall'alto della loro esperienza?
"Non si possono arare molti campi in una sola notte. Di loro abbiamo bisogno nel futuro, sono loro il passato, sono loro la storia del softball e baseball Italiano, sono loro che hanno vinto e perso sul campo, io sono solamente una comparsa".
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