I Bullones vincono il "Città di Nettuno" di slow pitch

E’ stata una finale spettacolare quella del XXI Torneo Città di Nettuno di slow pitch amatoriale che dallo scorso novembre ha coinvolto sul campo tantissimi appassionati.

A vincere sono stati i primi classificati della regular season, i Bullones, che pur senza iniziare il torneo col ruolo di favoriti hanno saputo trovare la quadra partita dopo partita, confermandola poi nei play off. Di fronte un’altra squadra ben attrezzata, Los Guajiros. Nella prima partita, dopo un’iniziale svantaggio, i Bullones riuscivano sul 2 a 2 a fare loro il match all’ultimo inning grazie ad un fuoricampo da tre punti di Valerio Rodà.

Andamento simile anche nel secondo incontro, i Guajiros iniziavano forte e mettevano subito a segno tre punti. Ma proprio al cambio campo i Bullones riprendevano il comando della partita segnandone 4, e chiudendo il match sul 9 a 5 conquistando la serie finale e la vittoria dell’ambito trofeo.

Al termine la cerimonia di premiazione, scandita dall’infaticabile arbitro di tutti gli incontri, Piero Di Cesare (anche noto come Bobby), che ha anche consegnato il riconoscimento per il terzo posto a pari merito alle formazioni Panna&Cioccolato e Black Eagles. Il tutto in un clima di grande fair play. I vincitori della ventunesima edizione del torneo festeggeranno in settimana presso il ristorante Il Porticciolo di Anzio, mentre è tutt’altro che esclusa la possibilità che venga disputata a breve una sorta di simpatica “World Series” con Saint Tropez, vincitore dell’altro torneo che ha catalizzato l’attenzione degli amanti del baseball, lo Stefano7 che si era chiuso una manciata di giorni prima.

Mauro Cugola

Nato tre giorni prima del Natale del 1975, Mauro è laureato in Economia alla "Sapienza" di Roma, ma si fa chiamare "dottore" solo da chi gli sta realmente antipatico... Oltre a una lunga carriera giornalistica a livello locale e nazionale iniziata nel 1993, è anche un appassionato di sport "minori" come il rugby (ha giocato per tanti anni in serie C), lo slow pitch che pratica quando il tempo glielo permette, la corsa e il ciclismo. Cosa pensa del baseball ? "È una magica verità cosmica", come diceva Susan Sarandon, "ma con gli occhiali secondo me si arbitra male". La prima partita l'ha vista a quattro mesi di vita dalla carrozzina al vecchio stadio di Nettuno. Era la primavera del '76. E' cresciuto praticamente dentro il vecchio "Comunale" e, come ogni nettunese vero, il baseball ce l'ha nel sangue.

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