Rimini rialza subito la  testa

I Pirati rialzano la testa dopo il brutto ko con Padova e lo fanno nella partita più sentita. La T&A cade in riva al Marecchia (6-2) nel primo derby stagionale e per i neroarancioni di Munoz è una vera e propria vittoria di squadra. Quasi tutto il line-up a segno con Bertagnon sugli scudi (2/4 con 2 doppi e 3 pbc) mentre il monte costringe l'attacco dei Titani a 2 sole valide, e questa è già una notizia. Alexis Candelario continua l'escalation di prestazioni e colleziona la sua prima "W" impreziosendola con 10 strike-out in 5 riprese, Escalona e Moreno (salvezza) completano il lavoro e per le mazze sammarinesi, solitamente abituate a ben altro fatturato, è notte fonda.

La cronaca. I primi 3 inning di Candelario sono da fenomeno: 7 eliminazioni al piatto su 9 battitori affrontati. Ma al 4° San Marino approfitta del primo e unico passaggio a vuoto del partente dominicano di Rimini: Santora strappa la base ball, Duran trova la prima valida e Vasquez riempie i cuscini con altri 4 ball. A basi piene e zero out, Ramos gira a vuoto ma ci pensa Chiarini (il grande ex di turno insieme a Jack Santora) con una rimbalzante su Olmedo a far entrare il primo punto, con Avagnina che raddoppia con un bel contatto a destra (0-2). Sembra l'inizio di un'altra serataccia per i Pirati, invece San Marino finisce qui e sul cambio di campo cambia anche il vento della partita. Olmedo si guadagna la base sui lanci di Rodriguez e con un out è salvo in seconda grazie all'errore di Santora che non trattiene l'assistenza di Ermini dopo il pick-off di Rodriguez. Errore fatale perché dopo la seconda eliminazione al volo su Zileri, comincia la grandinata. Doppio lungo linea a sinistra di Spinelli (1-2), doppio di Bertagnon a scavalcare Avagnina (2-2) e doppio di Babini a bucare il tuffo di Vasquez (3-2). La grande reazione degli uomini di Munoz viene amplificata dal gran giro di mazza di Romero che al 5° spara il doppio del 4-2 su Teran, facendosi poi eliminare in terza. La T&A prova a rientrare al 6° sulle due "walk" concesse dal neo entrato Escalona ma il mancino si riprende alla grande lasciando al piatto prima Chiarini e poi Avagnina.

Al 7° Desimoni viene espulso per proteste su una dubbia chiamata di strike-out (decisione spropositata così come l'allontanamento del pitching-coach Illuminati) ma Rimini chiude i giochi all'8° su Romulo Sanchez, terzo ma non ultimo rilievo proposto da Bindi (toccherà a Morreale effettuare l'ultimo out): decisivo un altro gran doppio in anticipo di Bertagnon che spinge a casa Romero e Zileri (rotto lo slump). Victor Moreno confeziona una salvezza tutto sommato tranquilla e stasera si replica sul diamante di Serravalle (ore 20,30) con la gara riservata ai pitcher Asi. In pedana probabili partenti Pizziconi e Cherubini.

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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