All Star Game: Il circo del baseball!
In Italia non è di più. E' fuori dalla nostra mentalità. Per domani a Bologna la Fortitudo ci sta provando. Ha avuto la buona idea di chiamarla "The Felsinean Friday". Gastronomia, musica, un torneo ragazzi, majorettes, il ritiro della maglia numero 13 di Robert Fontana. E se servirà a portare – o riportare – gente al baseball, bene. Se nuova, ancora meglio. Magari anche col tre palle un soldo, ovvero l'home-run derby.
Però non è una cosa seria la partita delle stelle marcata IBL.
Intanto, sui grandi numeri del baseball americano ci si può affidare a una votazione dei tifosi. In Italia quattro matti che si mettono d'accordo falsano tutto. Figuriamoci poi affidandosi ad Internet.
Ma questo, nello spirito del gioco, potrebbe anche starci. Se a Parma si organizzano e la squadra All Star è di tutti ducali, anche se sono arrivati ultimi in classifica, bravi loro. Solo che nel piccolo del baseball italiano non c'è nemmeno bisogno di essere un hacker: basta un hot spot, un wi-fi aperto, per falsare tutte le votazioni. Figuriamoci, con telefonini, tablet, computer portatili… Prova sul campo: ho votato tre volte, poi ho smesso. Nessuno mi ha chiesto niente.
Ma siamo solo all'inizio, di quel che succede quando i fili sono in mano a dei dilettanti. Quando la parola d'ordine è il pressapoco.
In federazione per qualunque cosa una commissione la si deve fare. Stando all'apposito regolamento, quello dell'All Star Game, "dovrebbe essere formata da componenti del Comitato Nazionale Classificatori e dell'Ufficio Comunicazione della FIBS (quanti? chi? boh!), per selezionare quattro giocatori per ruolo tenendo conto di alcuni dati statistici (presenze, media battuta, rbi, media difesa, etc…), mentre per gli esterni scegliere nove candidati". Così a naso?
Non sarebbe stato più semplice, e corretto, mettere il titolare di ogni ruolo di ciascuna dello otto squadre del campionato, e permettere di votare per tutti questi? Invece questa "commissione" ha pensato bene di escludere ad esempio Infante, fra gli interbase. O Guillermo Rodriguez fra i ricevitori. Ma mancavano anche Vasquez e Colagrossi. E Chiarini e Imperiali?
Certo, magari, su quando una cosa sia seria e quando no, ci si può mettere d'accordo.
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