La bufera che ha colpito nei giorni scorsi il Grosseto Baseball si è trasformata martedì in uragano, per il succedersi dei colpi di scena. Per rendersi conto quello che sta accadendo in casa dei campioni d'Italia 2014 di serie A federale, vincitori della regular season 2015 nel girone C, facciamo parlare i numeri, fondamentali in questo sport. A martedì sera il bilancio parlava di tre esonerati (il manager Carlo Del Santo, il preparatore atletico Gianni Natale e il fisioterapista Massimo Baldi), tre tecnici dimissionari (Luca Moretti, Enrico Franceschelli e Stefano Cappuccini), un direttore sportivo (Alessandro Boni) che sbatte la porta dopo una lite con il presidente Mazzei e un nuovo allenatore (Enrico Vecchi) che rimane in carica da lunedì alle 20 a martedì alle 20, prima di uscire di scena dopo una vivace discussione con il massimo dirigente biancorosso. A questo aggiungiamo il fatto che i giocatori non si sono allenati, preferendo rimane a parlare, in attesa di decidere di essere solidali con i componenti dello staff cacciati o dimissionari o di tornare in campo per provare a vincere il secondo scudetto.
Una situazione paradossale, destinata a regalare altre sorprese prima della sua risoluzione. Per capire quello che è successo occorre fare un passo e andare a martedì 7 luglio. Lo staff e i giocatori chiedono un incontro al presidente Mazzei e al vice Magalotti per avere ragguagli sui rimborsi spese, in ritardo di qualche settimana, minacciando di non partecipare alla trasferta di Foggia. Durante il meeting le due parti sono arrivate ad un accordo che ha consentito di partire per la Puglia. Al termine della prima partita, persa dai grossetani per 16-6 al termine della più brutta prestazione dell'anno, sul whatsapp del gruppo arriva un messaggio del vicesindaco Paolo Borghi che commenta con un «Che figuretta» e il dirigente Miglianti si associa. Apriti cielo: lo staff si sente offeso e invia alla stampa un messaggio di condanna a queste reazioni e si prende la responsabilità della pesante sconfitta.
Lunedì prima di pranzo arrivano i tre esoneri e la sera alle 20 Enrico Vecchi, l'ultimo condottiero del Bbc Grosseto, nel 2011, si vede affidata la squadra. «L'amore per il baseball mi ha portato subito ad accettare l'offerta del Grosseto Baseball. Nella mia decisione di tornare in panchina – dice – non c'è ambizione, né rivalsa. Non ho di proposito chiesto soldi per essere libero mentalmente. Il mio obiettivo è di tenere in piedi una squadra forte, ben preparata e portarla il più lontano possibile nei playoff che scattano tra dieci giorni». Il suo ritorno dura il tempo di 24 ore, visto che dopo una dura discussione con Mazzei se ne va.
Nel frattempo Del Santo («La società ci ha costretto ad allenarci con i riflettori solo da giugno, per risparmiare», Natale («Sono contento di essermi liberato di certa gente» e Baldi sparano a zero sulla dirigenza e convocano una infuocata conferenza stampa davanti ai genitori delle giovanili e alla squadra.
«Non ci possono aver esonerato con motivazioni tecniche – hanno esordito Del Santo, Natale e Baldi nell'incontro – dal momento che la squadra seniores ha chiuso aI primo posto la "regular season" malgrado una serie di vicissitudini; tantomeno le motivazioni possono essere identificate nelle difficoltà economiche societarie, dal momento che solo una settimana fa, martedì scorso, grazie all'opera mediatrice dei tre esonerati, venivano riconosciute al presidente Mazzei e al vicepresidente Magalotti le attenuanti che il gruppo dei giocatori dimostrava di comprendere ed accettare aderendo alla trasferta di Foggia, che poteva essere motivo di una eventuale e clamorosa contestazione. Tra l'altro il front office della società ha anche ringraziato con un sms il preparatore per essergli andati incontro. Quindi il perché dell'esonero? ». Lo staff ha parlato di « gestione approssimativa, spesso poco opportuna. Indubbiamente priva di efficacia della società e delle priorità cui la società avrebbe dovuto rivolgersi con migliori esiti, è sempre stata compensata da un extra lavoro di chi sul campo ha al contrario sempre dimostrato professionalità, competenza, lungimiranza e rispetto. E questo malgrado ingerenze e condizionamenti di chiara natura politica che puntualmente minavano equilibri di squadra già difficili da perseguire e consolidare in assenza di una guida più affidabile.. Come può acquisire credibilità una società dove presidente e vicepresidente quasi mai dimostrano sintonia con il direttore sportivo (cosa emersa nella riunione del 7 luglio scorso)? Il fatto è che questo basebali era ormai ostaggio di una politica sempre più invadente. Ed aggiungeremo sprovveduta, al punto da volersi imporre in modo autoritario senza valutare le inevitabili conseguenze. Noi vogliamo fare il baseball al campo, come professionalità e storia personale di ciascuno di noi dimostra. Grazie a noi è ammirata in tutta Italia, Ibl compresa, a livelli incomprensibili per chi manca di cognizione di causa». «L'errore nostro – concludono – è quello di aver fatto tanto e bene non solo nell'interesse del movimento e dei ragazzi (cosa positiva questa ) ma purtroppo nell'interesse di chi vendeva i risultati come farina del suo sacco Di questo siamo convinti e per questo vogliamo che queste verità (senza preoccuparci di altri risvolti ancor più lontani dall'etica sportiva ) raggiungano le persone che ancora credono di poter riaccendere una sana passione in città». Difficile dire, dopo tutti questi veleni, come finirà questa storia e se il Grosseto riuscirà a ritrovare la necessaria tranquilla per proseguire la sua cavalcata vincente.
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