Van den Branden non aveva problemi, al gomito o al braccio. Oppure, se li ha avuti oggi erano completamente superati. D'altra parte la "filosofia" olandese non è nuova a conservare il lanciatore migliore per l'eventuale ultima gara decisiva, a costo di non arrivarci ed uscire prima: è successo. Questa volta il manager del Curaçao, T'Hoen, ha avuto ragione. Ha riportato il titolo continentale per club in Olanda, a otto anni dalla vittoria del Kinheim Haarlem nel 2007 a San Marino. Per la Cnf UnipolSai, con De Santis a lanciare, in pratica non c'è stata partita. Gara-tre, quella dentro o fuori, della serie di European Champions Cup se l'è aggiudicata, con ampio margine, Rotterdam. Cinque punti al 4° – due col partente sul monte, per il 4 a 1, due dai due uomini affrontati da Marinez – hanno fatto saltare il banco bolognese.
Il Neptunus peraltro era partito subito a busso, con tre singoli sullo score al 1°. Anche se le prime due sono state validine in diamante, è arrivato rapidamente un 2 a 0 che ha fatto pensare al peggio. La Fortitudo ha rimediato, almeno parzialmente, al 3°, con le battute di Grimaudo e Infante e una scelta difesa su Liverziani. In pratica il solo sussulto offensivo. Poi Van Den Branden ha letteralmente dominato, con i suoi lanci. Sei strikeout nelle prime sei riprese. Dieci eliminazioni consecutive da fine 3° al terzo out del 6°. Quattro sole valide concesse.
De Santis nel secondo e terzo inning era sembrato riprendersi, non ha concesso altro, poi al 4° ha ceduto. Centrato da Diaz e Dwayne Kemp, più un gran bel bunt valido di Van der Meer, ha dovuto concedere il 5 a 1. Poi un singolo di Dille e un doppio di Legito, su Marinez, hanno fatto il resto, cioè un 7 a 1 da cui era impensabile pensare di venir fuori. Cadoni e Panerati hanno fatto a dovere il loro sporco lavoro. Solo che Kelly, il primo rilievo del Curaçao, ha fatto meglio: quattro "kappa" di fila.
D'altra parte, con 4 valide (e un errore) contro 10 (e 10 strikeout complessivi subiti) a fine 8°, c'era poco anche solo da sperare.
Forse Van Driel, terzo pitcher per la squadra di casa, con una differenza punti più contenuta, avrebbe pure potuto invece che chiudere riaprire l'incontro. Così invece tre valide, più una segnatura su lancio pazzo, hanno detto solo 7 a 3, invece che 7 a 1. Ma la sostanza non cambia.
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