Olmedo sveglia i Pirati

Torna tutto come prima. Rimini fatica ma pareggia la serie con Padova (5-1) e assiste via etere alla rimonta in extremis della Fortitudo che piega San Marino riportando la classifica del girone playoff esattamente a come era al giro di boa. Avranno logicamente un peso decisivo nell'economia della corsa alla finale scudetto le partite di questa sera. Allo Stadio dei Pirati va in scena la sfida dei pitcher Asi. Richetti non sembra nella sua miglior serata, forse anche perché ultimamente ha abituato troppo bene compagni di squadra e tifosi, ma riesce comunque a contenere il passivo in un solo punto in 5 riprese. Padova sblocca la situazione al 2° con il turno basso: singolo interno di Medoro e doppio a sinistra di Sandalo (con due out) che scavalca Macaluso (0-1).

Di contro la partenza dell'attacco neroarancione sui lanci di Faccini è a dir poco al rallentatore. Il partente del Tommasin lancia due inning perfetti poi al 3° concede la base a Macaluso e la prima valida a Di Fabio ma è un bel doppio gioco rovesciato su Desimoni a toglierlo dai primi pasticci. I veneti mettono uomini in base ma non concludono e al 4° la partita cambia inerzia. La sveglia ai suoi la dà Ray Olmedo che batte il suo primo fuoricampo stagionale con una lunga legnata a destra (1-1). Seguono il singolo di Romero che ruba la seconda e va a segnare sulla valida di Zileri (2-1), a sua volta in seconda sul tiro a casa e poi a punto sul bel contatto di Macaluso (3-1) che battezza il nuovo arrivato Bazzarini.

Il rilievo biancorosso si rende protagonista peraltro di un'ottima prestazione finchè le forze lo sorreggono. La benzina finisce al 7° quando Di Fabio prende 4 ball e il batti e corri di Desimoni si trasforma in un quantomai inusuale fuoricampo interno anche per il tentativo (vano) in tuffo di Sciacca che non arriva sulla palla (5-1). Il vantaggio non è abissale ma è quanto basta ai Pirati per garantire il ritorno alla vittoria anche grazie all'ottimo rilievo di Bertolini che confeziona una salvezza da 4 inning con appena 2 valide concesse. L'ultimo brivido (si fa per dire) nell'umida serata in riva al Marecchia lo regala l'impianto di illuminazione dello Stadio dei Pirati, che a uno strike dalla fine (con Epifano nel box) incappa in un calo di tensione. Qualche minuto a confabulare tra manager e arbitri, poi un lancio basta a Bertolini per mettere strike-out Epifano e chiudere la contesa. Stasera si torna al Plebiscito con la probabile sfida sul monte tra Lopez e Parise.

Cristiano Cerbara

Nato a Rimini 38 anni fa, Cristiano Cerbara è entrato nel mondo del giornalismo sportivo dall'ottobre del 1998, ovvero da quando ha rivestito per quattro anni i panni di collaboratore esterno del quotidiano locale "La Voce di Rimini" curando principalmente e giornalmente le vicende calcistiche del Rimini e collaborando comunque anche per quanto riguarda il baseball fino a diventarne responsabile in prima persona dai play-off 2001. E nell'ottobre 2002 ecco il passaggio alla redazione del Corriere Romagna dove ha ricomposta la staffetta di baseball.it con l'amico Andrea. Ma quello per il "batti e corri" é un amore profondo, nato con un classico colpo di fulmine all'età di 19 anni. Era infatti il 1988 quando il baseball cominciò a fare parte della sua vita sfociando in una passione che lo ha portato a saltare (per cause di forza maggiore) appena 2 partite allo stadio dei Pirati di Rimini (le ultime ed ininfluenti della regular season 1997) negli ultimi 15 campionati. Sposato dal settembre del 2000 con Monica, collabora con "Il Biancorosso" (giornalino quindicinale che esce in occasione delle partite interne del Rimini Calcio) e con il settimanale "Romagna Sport". Segue con interesse il baseball delle Major League e il suo sogno sarebbe quello di poter assistere dal vivo ad una partita di finale delle World Series ma per il momento si accontenta di entrare virtualmente nei templi del batti e corri a stelle e strisce consumando la sua Play-station a suon di fuoricampo e spettacolari prese in tuffo. Un altro desiderio forse irrealizzabile é quello di poter vedere un giorno il baseball italiano arrivare allo stesso grado di popolarità del calcio.

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